"Un fine estate senza pioggia, segnato dal caldo, fa temere il peggio agli appassionati cercatori di funghi". Lo afferma la Coldiretti mettendo in evidenza uno degli effetti dell'andamento climatico anomalo di settembre, dopo un agosto che si è classificato al decimo posto tra i più caldi degli ultimi dieci anni e che si attesta all'ottavo posto tra i mesi più asciutti dal 1800, con il 73% di precipitazioni in meno rispetto alla media. 

Le attuali condizioni climatiche, secondo Coldiretti, non aiutano la nascita dei funghi che, per essere rigogliosa, richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all'interno del bosco. 

Il tempo, fa notare Coldiretti, ha favorito la vendemmia, che si prevede ottima dal punto di vista qualitativo e contenuta del 5% su una produzione di 44-45 milioni di ettolitri. Una primavera più calda rispetto alla media ed un'estate che ha garantito un'ideale alternanza fra temperature calde durante il giorno e fresche durante la notte ha assicurato una buona condizione delle uve.