"I giovani agricoltori europei sono fortemente convinti della necessità di investire sempre più risorse in una ricerca che parta dalle reali esigenze delle imprese agricole nell'ottica di un forte legame tra cibo e territorio. Allo stesso tempo affermiamo la nostra contrarietà agli Ogm, che minano la caratteristica principale dell'agricoltura europea, basata sulla distintività delle produzioni, ad esclusivo vantaggio di una concentrazione industriale in mano a poche firme".

Lo ha sostenuto il vice presidente dei giovani agricoltori europei (Ceja) e delegato nazionale di Coldiretti giovani impresa Donato Fanelli, al forum sul futuro dell'agricoltura svoltosi a Bruxelles, organizzato dall'organizzazione europea dei proprietari terrieri e da Syngenta.

"E' stata questa una ulteriore occasione - ha affermato Fanelli - per far sentire la voce delle giovani imprese agricole europee che vogliono un'agricoltura del futuro dinamica ed innovativa e che sappia allo stesso tempo coniugare gli interessi economici degli imprenditori e le aspettative della società civile. Nella dichiarazione dei giovani agricoltori europei di siviglia sul futuro della politica agricola abbiamo chiaramente sostenuto - ha concluso Fanelli - gli orientamenti del presidente della Commissione europea Barroso volti a garantire un quadro di regole che permettano agli stati membri dell'Ue di decidere liberamente se intendono o meno coltivare specie geneticamente modificate sul nostro territorio".