"Si fa incandescente la tensione tra gli agricoltori e nel mondo dei Consorzi di difesa, per la perdurante mancanza di stanziamenti per il Fondo di solidarietà nazionale, indispensabile per consentire agli agricoltori di stipulare le polizze per i danni meteorologici alle colture, alle strutture produttive e alla zootecnia. Ormai alla preoccupazione denunciata da mesi dalle organizzazioni agricole e dalla rete dei Consorzi di difesa si è sostituita una sensazione di dramma imminente". Lo denuncia Albano Agabiti, presidente dell’Associazione nazionale dei consorzi di difesa, a seguito del mancato ripristino del Fondo di solidarietà per il 2009 e del pagamento del debito che lo Stato ha maturato nel 2008 nei confronti di circa 200.000 agricoltori assicurati.
“Non ci capacitiamo di questa situazione – rimarca Agabiti - di fronte alle calamità che quotidianamente, già in questo inizio d’anno, falcidiano le colture, per non parlare dei prossimi rischi di gelate e grandinate e che addirittura non si provveda ad erogare quanto dovuto dallo Stato già dal 2008. Come si può pensare che le imprese agricole, dopo aver pagato la propria parte di premio alle compagnie di assicurazione, debbano ora aprire i portafogli per aggiungere altri 100 milioni che avrebbe dovuto metterci lo Stato?”. Servono poi 230 milioni per poter aprire la campagna assicurativa primaverile–estiva "già in ritardo - prosegue il presidente dell'Associazione -. Il mancato stanziamento, e le vuote promesse che si sono susseguite dalla Legge finanziaria ad oggi, stanno impedendo non solo la stipula dei contratti assicurativi, ma stanno bloccando anche la riassicurazione pubblica gestita da Ismea, che in questi anni ha garantito lo sviluppo delle polizze maggiormente innovative quali le multirischio sulle rese e le plurigaranzie sui vari rischi meteorologici".
L’evoluzione che ha caratterizzato il settore dal 2004 in poi, ha prodotto una diffusione di polizze innovative per tutti i rischi ai quali sono sottoposte le varie realtà agricole – produzioni vegetali, zootecnia, serre, strutture – con una costante diminuzione delle tariffe. Negli ultimi tre anni si è passati da 3,5 a 5,5 miliardi euro di valori assicurati, mentre i costi a carico degli agricoltori sono diminuiti mediamente del 40%, con indubbi benefici non solo sui bilanci delle imprese ma anche sul contenimento dell’inflazione.
“E’ indispensabile dare continuità al più efficiente strumento di difesa di cui dispongono le imprese italiane con continuità da quarant’anni – insiste Agabiti - tanto più che tutte le agricolture avanzate d’Europa, come Spagna, Francia, Grecia, concorrenti con il made in Italy in settori cruciali come il vitivinicolo, l’ortofrutticolo e zootecnico, dispongono con continuità di sostegni assicurativi statali da sempre più cospicui di quelli italiani. La mortificazione del sistema assicurativo che sta ora avvenendo in Italia è ancora più incredibile, visto che dal 2010 con la riforma della Pac vi sarebbe la possibilità di utilizzare anche i contributi europei per sostenere i costi assicurativi degli agricoltori". 
“Non possiamo più pensare – conclude Agabitiche i Consigli di amministrazione e le Assemblee dei Consorzi di difesa che si stanno riunendo in queste ore, possano continuare nella fiduciosa attesa alla quale si sono attenuti fino ad oggi. A oggi, negli anni precedenti, si erano già assicurate per i rischi primaverili, almeno 50.000 imprese. La prospettiva di non poter aprire entro pochi giorni la campagna assicurativa, mentre le previsioni meteo fanno temere il peggio per le colture, e dover pagare oltre alla propria quota, anche i 100 milioni di parte statale per i premi del 2008, richiede l’immediato ripristino del fondo nella misura di 330 milioni complessivi”.
 
"Il mancato rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le assicurazioni agevolate per le calamità naturali e per le avversità atmosferiche, mette a rischio la copertura assicurativa delle imprese - dice la Cia - Confederazione italiana agricoltori -. Una misura richiesta dalla Cia per il suo carattere strutturale per consentire alle aziende agricole di affrontare in modo sereno e duraturo le sfide del mercato. "Il Fondo di solidarietà nazionale è uno strumento fondamentale - sottolinea la Cia - che anche l’Unione europea considera idoneo per sostenere le imprese agricole. I piani di lavoro delle imprese agricole, senza la certezza della copertura del fondo di solidarietà, saranno nei prossimi mesi messi in crisi con un aumento della mortalità di molte imprese".
 
"Per la Coldiretti è positiva la proroga al 31 dicembre 2009 della defiscalizzazione degli oneri sociali nelle aree montane e svantaggiate". E' quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento alle norme approvate nel decreto quote latte approvato al Senato nel sottolineare che "siamo fiuciosi che come affermato dal ministro delle Politiche agricole Luca Zaia nel recente incontro in Coldiretti, si risolverà a breve la ormai gravissima situazione del mancato finanziamento al Fondo di solidarietà nazionale". Per Coldiretti sono a rischio 200mila imprese agricole rimaste per la prima volta senza assicurazione contro le calamità naturali per la mancanza di stanziamenti per il Fondo. "L’incentivazione dell’assicurazione delle coltivazioni agricole è - sottolinea Coldiretti - un intervento che fa risparmiare risorse allo Stato di cui già beneficiano i concorrenti europei".  Per affrontare individuare le azioni da intraprendere Coldiretti ha convocato un incontro con i Consorzi di difesa dell’intero Paese per il prossimo mercoledì 11 marzo presso la sede della Confederazione.

Il Gruppo trasversale agricoltori (Gta) che ha sede a Forlì ha annunciato manifestazioni di protesta dopo aver appreso della bocciatura dell’emendamento al decreto legge sulle quote latte che riguarda il Fondo di solidarietà nazionale per le assicurazioni agevolate.