“L’aumento dei prezzi dei beni alimentari produce i suoi effetti sull’andamento dei consumi, ma non rappresenta l’unica e principale causa”. Così Confagricoltura commenta i dati dell’Osservatorio sui consumi domestici  diffusi da Ismea con ACNielsen. "I dati Ismea-Nielsen - dice l'organizzazione - si riferiscono ai soli consumi alimentari domestici e prescindono dai consumi extradomestici che procedono in maniera più dinamica e assorbono una quota crescente della spesa delle famiglie. Nel primo semestre 2007, rispetto allo stesso periodo del 2006, le vendite del commercio al dettaglio degli alimentari sono aumentate (+0,8%) nelle imprese tradizionali (piccole superfici) che in genere non praticano i prezzi più bassi. Tra il 2000 ed il 2006 al consumo si è verificato un aumento dei prezzi del 14,6%, mentre alla produzione solo del 3%. Per il 2007 questo divario continua a sussistere, a luglio l’indice Ismea dei prezzi all’origine ha raggiunto un livello di 107,2, a fronte di quello Istat al consumo per generi alimentari che si è attestato su 118,4, posta la media 2000 = 100.  "Non è dunque l’agricoltura  - commenta Confagricoltura - la principale responsabile dell’aumento dei prezzi al consumo, né del calo degli acquisti".