La Commissione del Codex Alimentarius, a conclusione di una settimana di lavori, ha adottato una serie di nuove norme sui limiti massimi consentiti di alcuni contaminanti ed additivi chiave, con lo scopo di proteggere la salute dei consumatori.
Le norme stabiliscono l’ammontare massimo consentito di contaminanti quali il piombo ed il cadmio in certi alimenti. Inoltre i nuovi codici di pratica guideranno i governi su come evitare e ridurre la presenza di diossine e aflatossine nel cibo.
Molte delle norme adottate contribuiranno anche ad offrire una scelta più ampia ai consumatori, per esempio quelle che regolano diversi prodotti caseari ed i noodles pronti ne faciliteranno il commercio internazionale e la possibilità di raggiungere i consumatori di tutto il mondo.

Partecipazione record di 110 paesi
“E' stata una sessione molto produttiva, che ha visto la partecipazione record di 110 paesi e di circa 400 delegati. La partecipazione di 24 paesi in via di sviluppo è stata sponsorizzata dal fondo fiduciario del Codex. Abbiamo approvato una serie di norme che faranno la differenza nella sicurezza e qualità del cibo che consumiamo. Grazie ad esse le popolazioni nei paesi in via di sviluppo riusciranno a migliorare il proprio reddito commerciando questi prodotti alimentari a livello internazionale”, ha dichiarato Claude Mosha, della Tanzania, presidente della Commissione del Codex.

La difesa del consumatore è stato l’intento prioritario delle normative adottate questa settimana. I contaminanti presi in esame hanno infatti un notevole impatto sulla salute umana. Il piombo può causare diverse patologie, tra cui anemia e disturbi neurologici ed epatici, ed il cibo può essere la fonte principale di contaminazione. Il cadmio nel lungo periodo può provocare seri danni ai reni. Le aflatossine provocano il cancro al fegato. Le diossine ed i bifenili policlorurati (PCB) sono sostanze molto tossiche oltre che cancerogene.

Le norme adottate questa settimana sono importanti baluardi a difesa della salute umana perché stabiliscono il nuovo limite massimo di piombo nel pesce, di cadmio nel riso, nei frutti di mare bivalvi e nei cefalopodi (calamari, seppie, polipi etc). Un nuovo codice di pratica per ridurre la contaminazione da aflatossina nelle noci del Brasile e da diossina e sostanze PCB nel cibo e nel foraggio aiuterà i paesi a prendere le misure necessarie per proteggere il consumatore dall’esposizione a queste sostanze.

Una Task Force sulla resistenza antimicrobica
Il Codex ha inoltre istituito una Task Force per affrontare la questione della resistenza antimicrobica negli alimenti d’origine animale. Questa Task Force avrà un mandato di quattro anni e svilupperà politiche di valutazione dei rischi e strategie per limitare i pericoli per il cibo in connessione con l’uso di certi antimicrobici nella produzione animale, inclusa l’acquicoltura.

La Commissione ha inoltre affrontato diverse questioni organizzative. Ha diviso l’esistente sotto-commissione sugli additivi ed i contaminanti, perché troppo carica di lavoro, creandone due nuove specializzate, una sugli additivi ed una sui contaminanti. La Cina è stata designata ad ospitare quella sugli additivi alimentari oltre che quella sui residui da pesticidi mentre l’Olanda è stata designata ad ospitare quella sui contaminanti.

Claude J.S. Mosha, (Tanzania) è stato rieletto presidente della Commissione, come pure sono stati riconfermati vice-presidenti rispettivamente Karen Hulebak (Stati Uniti), Noraini M. Othman (Malaysia) e Wim Van Eck (Olanda).
La Commissione si riunisce una volta l’anno, alternativamente a Roma ed a Ginevra, per discutere ed alla fine adottare norme, direttive e raccomandazioni in materia alimentare preparate dalla rete di 21 sotto-commissioni specializzate di cui è composta, che analizzano le questioni tecniche ad esse connesse. L’altissima partecipazione a questa sessione ha consentito alla Commissione di raggiungere il quorum e di approvare cambiamenti importanti alle procedure come parte di un processo di riforma.

“Il Codex è uno degli esempi migliori di come un forum internazionale con il duplice obiettivo di promuovere la salute pubblica ed il commercio alimentare possa raggiungere una situazione da cui tutti hanno da beneficiare, grazie a negoziati basati su solide basi scientifiche e condotti in uno spirito di cooperazione”, ha commentato Mosha.
Il Codex Alimentarius è un organismo internazionale congiunto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ne fanno parte 171 paesi oltre la Comunità Europea. È l’esempio di cooperazione tra agenzie dell’ONU che dura da più tempo.

Per informazioni: Ufficio Stampa FAO
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