Quella che si preannuncia è una vendemmia molto complessa, come ha dichiarato il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, alla presentazione del documento previsionale.


La produzione di uva nel 2023 è stata condizionata dagli eventi meteorologici che hanno caratterizzato quest'annata, come alluvioni, grandinate e siccità, e che porterà a cali produttivi ma anche a vini di buona qualità, con punte d'eccellenza. Un obiettivo, quello della qualità, che interessa tutto il settore e l'indotto vitivinicolo fino al consumatore finale.


Per ottenere uve di qualità bisogna avere piante sane e terreni fertili, anche nel periodo autunnale di post-raccolta. Infatti, studi internazionali relativi alla fisiologia vegetale hanno dimostrato che le piante dal risveglio vegetativo al periodo dell'allegagione utilizzano quasi esclusivamente le sostanze di riserva accumulate nel corso della stagione precedente, mentre nel periodo che va dalla formazione dei frutti alla maturazione ricorrono agli elementi nutritivi presenti nel terreno.


L'attività radicale mostra, durante la stagione, 2 fasi di maggiore attività: una in primavera (ripresa vegetativa e fasi successive) e una in autunno in post vendemmia/raccolta.


In questi momenti si può contare sulla massima efficienza delle forniture di elementi nutritivi al terreno; non è un caso se il 30-40 % dell'azoto viene assorbito in questa fase.


Le concimazioni granulari autunnali rappresentano una pratica che favorisce l'accumulo delle sostanze di riserva necessarie per una buona ripresa vegetativa nella primavera seguente.


Per questo è importante fare delle concimazioni frazionate e sostenibili con formulati a lento rilascio. I forti dilavamenti che hanno subito i terreni in questa annata hanno impoverito di nutrienti il suolo e diventa fondamentale reintegrare le riserve nella pianta.


Conoscere la dotazione dei nutrienti nel suolo in questa fase decisionale, e soprattutto dopo eventi climatici anomali come quelli del 2023, favorisce la scelta del corretto titolo NPK del concime da utilizzare.

 

Questo rientra nei principi della "legge del minimo" sviluppata da Carl Sprengel nel 1828 e reso popolare in seguito da Justus Von Liebig. La legge afferma che la crescita della pianta è controllata non dall'ammontare totale delle risorse naturali disponibili, ma dalla disponibilità di quella più scarsa. Solo l'aumento della somministrazione della sostanza nutriente limitante consente un miglioramento nel fattore di crescita delle piante o delle produzioni.


Partendo da questi presupposti, associati al livello produttivo del vigneto, alla vigoria della pianta e alla fertilità del suolo, si possono determinare i corretti apporti anche nel periodo di post vendemmia.


Scam nella fase autunnale consiglia di apportare una quota di concimi organo-minerali granulari: Belfrutto MB per colture vigorose e terreni molto fertili, Agrofert MB con un elevato contenuto di potassio e Vignafrut MB in situazioni di equilibrio.

 

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(Fonte: Scam)


Questi concimi hanno ottenuto la certificazione Epd (Environmental Product Declaration) e sono presenti nei disciplinari di produzione integrata caratterizzati come a "lenta cessione", a conferma della sostenibilità ambientale dei concimi organo-minerali Scam.


Per maggiori informazioni, visita la pagina dedicata alle linee tecniche della vite per uva da vino di Scam.