Il suolo è una risorsa unica, indispensabile per l'agricoltura e per la vita dell'uomo. In questo enorme ecosistema si verificano connessioni, scambi e interazioni tra microrganismi, radice e suolo stesso che hanno un ruolo determinante sullo sviluppo e sulla produttività della pianta.
Biolchim, sulla base di oltre 10 anni di studi, presenta la strategia per governare questi processi, semplificare la gestione degli impianti di pomodoro e ripristinare la fertilità dei suoli stanchi.
Gli stress ambientali
In pochi mesi una piantina di pomodoro da industria deve portare a maturazione i propri frutti, sviluppandosi molto rapidamente e superando stress ambientali e biologici di varia natura. Uno dei momenti più delicati del ciclo colturale giunge proprio con la messa a dimora delle piantine, quando si può manifestare lo stress da trapianto.
Nelle prime settimane di vita in campo, la formazione di un apparato radicale sano, ampio e vigoroso è il presupposto indispensabile per una crescita vegetativa ottimale ed una buona produttività. Altrettanto importanti sono le fasi di fioritura, quando il pomodoro è particolarmente suscettibile alle alte temperature, al vento e alla siccità.
(Fonte: Biolchim)
La stanchezza del terreno
Esiste anche un pericolo più silenzioso, ma altrettanto devastante per gli impianti di pomodoro da industria. Esso è rappresentato dalla stanchezza dei suoli: una condizione ormai endemica nelle campagne italiane, derivante da un intensivo sfruttamento dei suoli e dalla mancata attuazione delle rotazioni colturali. Se coltivato su un terreno stanco, il pomodoro manifesta difficoltà di sviluppo, atrofia radicale, ritardi di maturazione ed una significativa riduzione di produttività. I frequenti ristoppi provocano infatti alterazioni nel sistema suolo-pianta, con peggioramento della struttura del suolo, difficoltà ad accedere ad acqua e nutrienti, aumento della concentrazione di patogeni e di sostanze tossiche.
(Fonte: Biolchim)
Vhera® MB, la specialità per il benessere della pianta e del suolo
Vhera® MB è un consorzio microbico altamente concentrato, specifico per estendere la zona di esplorazione delle radici, ripristinare la fertilità del suolo e promuovere la formazione di piante robuste e produttive. Il prodotto contiene micorrize arbuscolari, batteri della rizosfera e Trichoderma harzianum.
L'effetto sinergico tra questi microrganismi migliora lo stato di salute dei suoli ed ha effetti benefici immediati sulla crescita delle colture. Le micorrize promuovono la formazione di un complesso micelio extra-radicale assorbente, in grado di amplificare l'attività della radice. I batteri della rizosfera arricchiscono il microbioma radicale e inducono la sintesi di fitormoni naturali. Il Trichoderma harzianum colonizza la rizosfera ed entra in competizione con i patogeni della radice e del colletto.
(Fonte: Biolchim)
I benefici di Vhera® MB su pomodoro da industria
L'impiego di Vhera® MB su pomodoro da industria offre numerosi benefici.
Utilizzato a ridosso della messa a dimora (mediante bagno radicale delle piantine oppure con la prima fertirrigazione) Vhera® MB assicura il superamento dello stress da trapianto e promuove il perfetto sviluppo dell'apparato radicale del pomodoro.
(Fonte: Biolchim)
Grazie alla micorrizazione, Vhera® MB amplifica il raggio di azione delle radici e ne aumenta le capacità di assorbimento (favorendo l'assimilazione di acqua, fosforo, azoto e microelementi). L'effetto combinato dei suoi microrganismi, unito ad una radice più forte e sviluppata, facilita il superamento degli stress ambientali, favorisce il ripristino della fertilità del suolo e induce la formazione di piante più robuste e produttive.
Un intervento con Vhera® MB è sufficiente per garantire uno sviluppo equilibrato, prolungato e costante del pomodoro. Per il miglior risultato è consigliato ripetere l'intervento in fertirrigazione dopo 30 giorni circa dalla messa a dimora.
(Fonte: Biolchim)
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Fonte: Biolchim