La Toscana ha pubblicato le nuove misure per contrastare la diffusione della flavescenza dorata e del suo vettore Scaphoideus titanus.

 

La flavescenza dorata infatti è una malattia particolarmente pericolosa in grado di portare al deperimento e alla morte delle viti in poco tempo, con gravissimi rischi per la viticoltura.

 

Per questo il fitoplasma responsabile della malattia è classificato dall'Unione Europea come organismo da quarantena.

 

In Toscana la flavescenza dorata e il suo vettore sono presenti già da alcuni anni in diverse zone del territorio e per far fronte nella maniera più efficiente possibile, il Servizio Fitosanitario pubblica ogni anno le linee guida aggiornate per il monitoraggio e la lotta obbligatoria.

 

Così anche quest'anno con il Decreto Dirigenziale 11268 sono state pubblicate le nuove misure per la lotta alla flavescenza dorata.

 

Il Decreto va a sostituire quello dell'anno precedente e contiene 2 allegati:

  • l'allegato 1 sulle misure di lotta obbligatoria;
  • l'allegato 2 sui principi attivi utilizzabili.

Come sottolinea lo stesso Servizio Fitosanitario regionale, le misure per il 2023 prevedono alcune novità importanti che sono:

  • l'estensione dell'ambito di applicazione;
  • la suddivisione del territorio in 4 zone in base alla presenza della malattia;
  • il monitoraggio obbligatorio del vettore;
  • il monitoraggio obbligatorio della malattia;
  • l'obbligo dei trattamenti insetticidi contro il vettore;
  • il riconoscimento dell'efficacia del caolino;
  • le modalità di eliminazione delle piante infette;
  • l'obbligo di comunicare i risultati diagnostici positivi;
  • l'attivazione di un indirizzo mail dedicato.

Vediamoli.

Estensione dell'ambito di applicazione

Le nuove norme si devono applicare a tutte le superfici vitate della Toscana, sia quelle censite e destinate alla produzione di uva, sia quelle destinate ai vivai di barbatelle e di piante madri, ma anche a vigneti coltivati a uso domestico o non professionale ed a zone dove vi siano ricacci di viti inselvatichite o vigneti abbandonati.

Le zone

Tutto il territorio regionale è diviso in 4 zone, in base alla presenza della malattia o del vettore, che sono:

  • zona infestata, dove è stata accertata ufficialmente la presenza della flavescenza dorata;
  • zona cuscinetto, l'area circostante la zona infestata per un raggio di almeno 500 metri;
  • zona indenne, senza malattia e senza presenza accertata di Scaphoideus titanus;
  • zona indenne con presenza accertata di Scaphoideus titanus.

Una zona infestata viene considerata tale fino al terzo anno successivo alla completa eradicazione della malattia dalla superficie.


La zona cioè non è più considerata infestata dopo 3 anni di assenza accertata di piante infette in tutta la superficie individuata. 


Nel caso di zone infestate identificate da piante singole non ricadenti su superfici iscritte allo schedario viticolo regionale, lo status di zona infestata è revocato con l'accertata estirpazione degli individui infetti. 

 

Le zone infette sono monitorate ogni anno dal Servizio Fitosanitario regionale, per verificare l'evoluzione della malattia. 

 

L'aggiornamento delle zone infestate e delle zone indenni con presenza accertata del vettore avviene tramite la pubblicazione di un documento ufficiale del Servizio Fitosanitario e attraverso la pubblicazione della cartografia consultabile sul portale: www.fitosirt.regione.toscana.it 

Monitoraggio obbligatorio del vettore

Il vettore della malattia, l'insetto Scaphoideus titanus, deve essere monitorato sia allo stadio giovanile che a quello adulto.

 

Il monitoraggio delle fasi giovanili del vettore è portato avanti dal Servizio Fitosanitario regionale, che pubblica anche un bollettino fitosanitario gratuito e di libera consultazione in cui segnala la presenza delle forme giovanili di Scaphoideus titanus e indica le modalità e le tempistiche per gli interventi insetticidi.

 

Invece il monitoraggio degli adulti di Scaphoideus titanus deve essere fatto dalle aziende nelle zone infestate e nelle zone cuscinetto, usando le trappole cromotropiche apposite e i risultati del monitoraggio devono essere comunicati al Servizio Fitosanitario regionale entro il 30 novembre 2023 usando l'apposita modulistica.

Monitoraggio obbligatorio della malattia

Nelle zone infestate il monitoraggio dei sintomi della malattia deve esser fatto almeno 3 volte l'anno nel periodo tra giugno e settembre.

 

Il monitoraggio deve essere fatto anche nelle zone cuscinetto ed è consigliato nelle zone indenni.

 

I sintomi principali della malattia sono distinguibili in sintomi primaverili e sintomi estivi autunnali.

 

I sintomi primaverili sono:

  • internodi corti e/o disposti a zig zag;
  • foglie di dimensioni ridotte;
  • disseccamento delle infiorescenze;
  • bollosità della lamina fogliare per sviluppo ridotto delle nervature;
  • disseccamento della porzione apicale del germoglio;
  • ripiegamento verso il basso della foglia;
  • foglia con seno peziolare più stretto della norma;
  • caduta prematura delle foglie;
  • imbrunimenti della parte interna della corteccia nel capo a frutto sintomatico (inizio
    giugno).

I sintomi estivi autunnali sono:

  • femminelle stentate come i germogli in primavera;
  • disseccamento dei grappoli in allegagione;
  • arrossamenti e/o ingiallimenti settoriali delimitati dalle nervature;
  • distacco anticipato delle foglie con o senza picciolo;
  • appassimento dei grappoli (anche solo di porzioni dei grappoli dalla fase di invaiatura fino alla raccolta);
  • consistenza gommosa del tralcio e/o mancato agostamento (lignificazione);
  • ripiegamento verso il basso delle lamine fogliari;
  • ispessimento della lamina fogliare: consistenza cartacea percepibile al tatto;
  • comparsa di pustole oleose nere sui tralci.

Trattamenti obbligatori contro il vettore

I trattamenti insetticidi obbligatori devono essere fatti contro le forme giovanili di Scaphoideus titanus, anche tenendo conto delle indicazioni del bollettino fitosanitario e devono essere:

  • 2 trattamenti nelle zone infestate e nelle zone cuscinetto, di cui uno almeno con piretrine (3 trattamenti in caso di coltivazioni biologiche);
  • 1 trattamento nelle zone indenni con presenza di Scaphoideus titanus (2 trattamenti in caso di coltivazioni biologiche).

Eventuali trattamenti fatti contro gli adulti del vettore non devono essere considerati nel numero dei trattamenti obbligatori, ma come trattamenti aggiuntivi.

Riconoscimento dell'efficacia del caolino nei confronti del vettore

Come riporta il Servizio Fitosanitario, sulla base di nuovi risultati scientifici al caolino vengono riconosciute capacità repellenti nei confronti di Scaphoideus titanus

 

I trattamenti a base di caolino però, in quanto prodotto corroborante, non possono essere considerati trattamenti insetticidi veri e propri e non rientrano nel numero dei trattamenti obbligatori previsti.

Modalità di eliminazione delle piante infette

Tutte le piante infette devono essere eliminate dal vigneto tramite l'eliminazione di tutta la chioma e il tronco e l'estirpazione dell'apparato radicale

 

Se non è possibile estirpare subito l'apparato radicale, è necessario tagliare la porzione aerea delle viti malate ed eliminare eventuali ricacci fino al momento dell'estirpazione delle radici che dovrà avvenire quanto prima e comunque entro la successiva ripresa vegetativa

 

La rimozione delle piante infette può essere fatta senza comunicazione preventiva nelle zone già classificate come infestate, mentre solo dopo accertamento da parte dei tecnici del Servizio Fitosanitario in tutte le altre zone.

 

La rimozione delle piante sintomatiche deve essere comunicata al Servizio Fitosanitario tramite Pec all'indirizzo: regionetoscana@postacert.toscana.it una volta l'anno.

 Obbligo di comunicazione dei risultati analitici in caso di positività

Tutti i laboratori di diagnostica fitopatologica che accertino la presenza di flavescenza dorata sui campioni analizzati prelevati sul territorio regionale, devono comunicare i casi di positività al Servizio Fitosanitario tramite Pec all'indirizzo regionetoscana@postacert.toscana.it, con una sanzione di 3mila euro in caso di inadempienza.

Attivazione di un indirizzo mail dedicato

Da quest'anno è stato attivato l'indirizzo mail: flavescenzadorata@regione.toscana.it che può essere usato da tutti, professionisti e no, per le segnalazioni e per la richiesta di informazioni.

 

Per tutti i dettagli si rimanda all'allegato 1 e all'allegato 2 del nuovo Decreto.