Prosegue faticosamente ma inesorabilmente l'applicazione del Pan in Italia: ecco gli ultimi sviluppi nazionali.

Pubblicato il provvedimento sulle modalità di valutazione dei progressi ottenuti con l'applicazione del Pan
Il Pan prevede che le conseguenze della sua applicazione in termini di miglioramento delle condizioni ambientali e della biodiversità vengano misurate attraverso la rilevazione periodica di indicatori giudicati rappresentativi dei progressi ottenuti. Noterete che alcune delle misure previste in un modo o nell'altro fanno parte dei vostri normali adempimenti e probabilmente vi chiederete (come noi del resto) per quale motivo non vengano utilizzate le informazioni già raccolte per legge. Noi abbiamo una nostra risposta, anzi due possibili motivi, e non sappiamo quale sia quello più preoccupante.

Gli indicatori selezionati sono ben 15, posizionati lungo tutta la filiera agrochimica:
  1. Distribuzione dei prodotti fitosanitari. La rilevazione dei quantitativi di agrofarmaci immessi sul mercato è a carico dell'ISTAT, che con le sue indagini periodiche effettuate nell'ambito del Piano Statistico Nazionale (rilevazione IST-00168) analizza la distribuzione degli agrofarmaci raggruppandoli per tipologia (es. insetticidi, fungicidi, erbicidi, etc.), classificazione tossicologica, natura (chimici o biologici), con un dettaglio geografico che arriva sino alla provincia.
  2. Uso dei prodotti fitosanitari. La rilevazione degli utilizzi è a carico dell'ISTAT, nell'ambito del Piano Statistico Nazionale (rilevazione IST-00792) che prevede indagini campionarie sulle quantità di prodotti utilizzati nelle colture rappresentative.
  3. Rilascio del certificato di abilitazione e di aggiornamento per consulenti, distributori e utilizzatori professionali. Come ben sapete, anche dall'aggiornamento che riporteremo più avanti, la misura è ancora in corso di attuazione.
  4. Intossicazioni da prodotti fitosanitari. Questa indagine è attiva da anni e prevede la rilevazioni dei casi di intossicazione da agrofarmaci effettuate su tutto il territorio nazionale sotto il coordinamento del Centro Anti Veleni di Milano.
  5. Controllo funzionale/manutenzione/taratura delle macchine. L'indicatore esprime il numero dei controlli e di tarature effettuate annualmente e misura l'incremento di efficienza delle irroratrici in ottica di miglioramento della salute. A cura del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
  6. Frequenza e concentrazione di sostanze attive nelle acque a livello nazionale. L'indagine è attiva sin dal 2003 sotto forma di piani regionali di monitoraggio dei residui di sostanze attive nelle acque superficiali e sotterranee, settore dove l'Italia è tradizionalmente all'avanguardia in Europa (vi ricorda qualcosa il “ciclone atrazina”?). Il coordinamento è affidato all'Ispra, come il successivo.
  7. Frequenza e concentrazione di specifiche sostanze attive nelle acque. Questo indicatore è un approfondimento del precedente e approfondisce le indagini sulle sostanze che destano maggiori preoccupazioni.
  8. Fasce tampone e altre misure di mitigazione permanenti del rischio per la protezione dei corpi idrici superficiali. Questo interessante indicatore misura l'evoluzione nel tempo, in termini percentuali, della superficie dei corpi idrici interessata dalla presenza di fasce tampone rispetto al totale della superficie dei corpi idrici a livello regionale. Il rilevamento, in carico al Mipaaf, è in corso di attivazione e interesserà anche altre misure di mitigazione del rischio quali siepi, filari, etc. di una larghezza superiore ai 5 metri. Questa indagine dovrebbe aiutare tutti gli attori della filiera a familiarizzare con le spesso ostiche frasi sulle misure di mitigazione del rischio che trovano sempre più frequentemente in etichetta.
  9. Popolazione di uccelli sensibili ai prodotti fitosanitari. Indicatore già attivo e quindi speriamo che non comporti ulteriori costi per la collettività: viene utilizzato il progetto MITO2000 che da 15 anni analizza le popolazioni delle specie di uccelli più diffuse in Italia. Viene gestito dal CRA (Consiglio per la ricerca in Agricoltura e l'analisi dell'economia agraria).
  10. Difesa integrata volontaria. Gestito dal Mipaaf, quando sarà a regime sarà in grado di quantificare il peso di questa tecnica sulla produzione agraria, in termini di superfici e di “tonnellate prodotte”.
  11. Agricoltura biologica. L'indicatore, già attuato e gestito dal Mipaaf su dati Sinab, misura la superficie agricola coltivata con il metodo biologico.
  12. Misure relative alla gestione dei prodotti fitosanitari nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette. In corso di attivazione, è gestito da Ispra su fonti del ministero dell'Ambiente e fornisce informazioni sulle misure di limitazione (traduciamo) dell'uso degli Agrofarmaci nei siti Natura 2000 e/o compresi nel piano dei parchi. In un nostro aggiornamento sulle autorizzazioni eccezionali ne abbiamo parlato, relativamente al divieto di utilizzare determinate sostanze attive (in questo caso erano gli erbicidi riso Propanile e Pretilachlor) in questi siti.
  13. Mortalità delle api causata dall'uso dei prodotti fitosanitari. Ce ne siamo occupati diverse volte, questo progetto, attivo da tempo, è coordinato dall'Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana su dati Mipaaf e Minsal (ministero della Salute).
  14. Residui di prodotti fitosanitari in matrici alimentari. In questo ambito non siamo secondi a nessuno: a livello europeo l'Italia è quella che controlla di più e che ha i migliori risultati. I programmi di monitoraggio sono attivi da tempo, in ottemperanza di leggi nazionali (DM 23/12/1992) e comunitarie (Regolamento 395/2005).
  15. Sostenibilità dei sistemi colturali. Questo indicatore, in corso di attivazione, è coordinato dal Mipaaf e dalla Scuola Superiore S. Anna su dati CRA e ha l'obiettivo di verificare l'adozione di sistemi agronomici (diversificazione colturale, avvicendamento) come mezzo per ridurre la pressione degli organismi nocivi e indirettamente l'uso di agrofarmaci.
Parole o fatti?
Le leggi italiane sono la più completa collezione di buoni propositi sul pianeta, e questa lista non sembra fare eccezione. Non facciamo tuttavia di ogni erba un fascio: prendiamo come esempio le cose che appaiono funzionare (ad esempio le analisi residui nelle derrate alimentari e nelle acque superficiali e sotterranee: provate a trovare in altri paesi europei una mole così importante di dati!) e cerchiamo di razionalizzare i doppioni e di attuare quello ancora in corso.
Per quanto riguarda i doppioni, gli indicatori 1 e 2 (rispettivamente distribuzione e uso degli agrofarmaci – questo termine è volutamente usato come sinonimo di prodotti fitosanitario, i puristi se ne facciano una ragione) sembrano essere un esempio lampante della classica ridondanza italica: perché dovremmo effettuare delle indagini statistiche campionarie quando da anni abbiamo per legge il dato sull'intera popolazione? Come annunciato all'inizio dell'articolo, proponiamo due motivi:
  1. Siamo in Italia, dobbiamo farcene una ragione
  2. Le indagini campionarie servono per verificare le rilevazioni di legge, spesso viziate dagli usi illegali (acquisti con “scontrino” per mascherare utilizzi su colture non autorizzate e/o effettuate da personale senza regolare contratto di lavoro)
Scegliete voi.

Per saperne di più
  1. Decreto 15 luglio 2015 Modalità di raccolta ed elaborazione dei dati per l'applicazione degli indicatori previsti dal Piano d'Azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
  2. Mito 2000. Monitoraggio ITaliano Ornitologico.
  3. Istat
  4. Centro Antiveleni di Milano.
  5. ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
  6. Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
  7. Sinab Sistema d'Informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica
  8. Decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150 Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi.
  9. Decreto 22 gennaio 2014 Adozione del Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, ai sensi dell’articolo 6 del Decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150 recante: «Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi».
  10. Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana.
  11. Decreto Ministeriale del 23/12/1992 Recepimento della direttiva n. 90/642/CEE relativa ai limiti massimi di residui di sostanze attive dei presidi sanitari tollerate su ed in prodotti
  12. REG. (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 Febbraio 2005 Concerne i livelli massimi di residui di antiparassitari nei o sui prodotti alimentari e mangimi di origine vegetale e animale e che modifica la direttiva 91/414/CEE del Consiglio