“Gli agrofarmaci vengono spesso percepiti dall'uomo della strada come qualcosa di negativo, dannoso per la salute delle persone e dell'ambiente - spiega Andrea Barella, presidente di Federchimica-Agrofarma -. Non si è consapevoli invece che sono indispensabili per avere colture e cibo sano”.
Sul palco teatrale quattro amici condividono una cena che si trasforma in un acceso dibattito su ciò che stanno mangiando. Ogni commensale ha un approccio diverso al tema del cibo e, tra sketch comici e fraintendimenti, lo spettatore è spinto a porsi delle domande sul tema dell'alimentazione sostenibile e del ruolo della ricerca scientifica. Il collegamento ad Expo2015 è evidente. In un mondo in cui la popolazione cresce velocemente, l'agricoltura deve essere in grado di rispondere alle esigenze alimentari dei futuri nove miliardi di abitanti del nostro pianeta.
E qui entrano in gioco gli agrofarmaci e la ricerca scientifica. Il settore investe in Ricerca e Sviluppo il 6% del suo fatturato complessivo, quasi 50 milioni di euro nel 2013. Numeri importanti, rafforzati dal fatto che circa il 12% degli addetti totali del settore è dedicato alla ricerca scientifica.
La Mela, della discordia nel caso della pièce teatrale, funziona da fil rouge tra lo spettacolo e la campagna di sensibilizzazione promossa da Federchimica-Agrofarma e contrassegnata dall'hashtag #MelaDramma. Il dramma è quello di una mela che è destinata a finire nella spazzatura perché non è stata curata dalle malattie che l'avevano colpita. Attraverso il teatro Agrofarma vuole “parlare dei temi al centro di Expo in maniera non solo chiara e aperta, ma anche divertente”, spiega Barella. Il limite più grande ad una discussione onesta sono i pregiudizi sugli agrofarmaci, visti solo da pochi come delle medicine per le piante.
È per questa ragione che nella sua opera di comunicazione Agrofarma ha anche indetto un premio giornalistico scientifico “Alimentiamo il nostro futuro, nutriamo il mondo. Verso Expo2015”. La premiazione è avvenuta dopo la messa in scena dello spettacolo teatrale e ha visto come vincitore Danilo Taino, con l'articolo 'Il chilometro zero è un vicolo cieco, saranno i commerci a salvare il mondo', pubblicato sul Corriere della Sera il 13 aprile 2014. Secondo è arrivato Alberto Magnani, giornalista de Il Sole 24 Ore, mentre terzo si è classificato Claudio Gallo, de La Stampa.
I tre giornalisti, a detta della giuria, sono stati in grado di 'promuovere e divulgare una informazione corretta ed esaustiva sul tema delle soluzioni innovative al problema della fame del mondo'. Il premio, arrivato alla sua terza ed ultima edizione, è stato organizzato in collaborazione con la Fondazione Veronesi e con il patrocinio di Expo2015 e Unamsi – Unione nazionale medico scientifica d'informazione.