Prolectus previene gli attacchi dalle prime fasi
In primavera, se l'attacco di Botrite non viene tempestivamente combattuto e monitorato fin dall'inizio, grazie alle temperature e l'umidità dell'estate arriva a coprire il grappolo, specialmente nelle varietà a grappoli compatti (in cui la zona infetta è troppo interna ed è impossibile raggiungerla con interventi curativi).
Uva di qualità come qualità del vino
Prolectus non ha classificazione, nè volatilità, nè persistenza nell'ambiente, inoltre si dimostra innocuo sugli insetti e la sua azione riduce anche la presenza di laccasi (enzima generato dalla Botrite che intacca negativamente la qualità dei vini).
Sempre parlando di qualità dei vini, Prolectus non ostacola assolutamente i processi di vinificazione e di maturazione dei vini, che possono quindi esprimere al meglio le proprie potenzialità. In più, trattando in prossimità del raccolto, rispettando il periodo di carenza e con dose piena, le prove di vinificazione non hanno mostrato differenze organolettiche rispetto a vini ottenuti da uve difese con agrofarmaci diversi.
Sostanza attiva inedita in commercio
Il principio attivo di Prolectus è fenpyrazamine, un'innovativa molecola sviluppata dall'avanzata ricerca Sumitomo Chemical. Oltre alla sua significativa efficacia, conta su di un'azione translaminare che assicura un veloce assorbimento, un'ottima resistenza al dilavamento, una notevole persistenza di azione e una superlativa azione curativa.
Nel caso di attacchi tardivi, il profilo residuale permette trattamenti fino a 14 giorni prima del raccolto e i residui (derivanti da un solo principio attivo) rimangono largamente inferiori ai limiti consentiti. Infine, Prolectus possiede l'Import Tolerance, che permette l'esportazione del vino negli USA.
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Fonte: Sumitomo Chemical Italia