Si chiama Macho, è una nuova miscela di Quinoxifen e Zolfo, ha due meccanismi di azione (MOA, per i tecnici), ha una doppia azione preventiva e... è la nuova soluzione di Sipcam per la protezione dall'oidio su vite, pesco, albicocco, melo, melone, anguria, carciofo e fragola.
Oggetto di due specifiche attività di lancio a San Patrignano (Rimini) e Castello Banfi (Siena) il nuovo antioidico Macho assicura una serie di vantaggi quali il doppio meccanismo di azione, una ottima protezione del grappolo (nella vite) ed una formulazione che ne esalta l'efficacia.
Gli incontri
Entrambi gli incontri sono stati coordinati da Alessandro Capella (R&D Sipcam). Nella sua introduzione ha evidenziato come l'attuale riduzione di molecole disponibili per la difesa imponga un uso diversificato delle varie sostanze attive in modo da potere altera e le MOA (modalità di azione) per ridurre l'insorgenza di resistenze a sostanze attive.
Si tratta di un modo intelligente di operare: variare spesso le sostanze attive usate per la difesa da un patogeno con tutte le soluzioni disponibili per "tutelare la Moa-diversità".
Sono ben 2 le MOA di Macho e 4 le MOA che entrano in gioco nella linea proposta da Sipcam per la difesa dall'oidio.
"Il Gruppo SIPCAM-OXON: network italiano dei mezzi tecnici per l’agricoltura"
di Alberto Dezza, direzione generale Sipcam
La presentazione di Alberto Dezza ha evidenziato le caratteristiche del gruppo Sipcam-Oxon, la multinazionale italiana ed indipendente specializzata nella sintesi, sviluppo, formulazione di agrofarmaci e di intermedi chimici per l’agricoltura.
Il gruppo dispone di propri stabilimenti di produzione, sviluppa formulazioni all'avanguardia, ha due centri di saggio, opera nel settore ricerca e produzione anche nel settore sementi e difende nel mercato europeo molecole importanti come cimoxanil, cloridazon, clortalonil, tebuconazolo e terbutilazine.
Opera in Italia con tre marchi commerciali (Sipcam, Italagro - marchio KB, Agroqualità).
In particolare Sipcam è strutturata con sei capiarea, 50 tecnici commerciali, 4 delegati allo sviluppo
Nei prossimi due anni quattro nuove sostanze attive, mentre tra il 2011 e 2013 più rientro di buprofezin (applaud).
Obiettivo di Sipcam? Afferma Dezza: “Vogliamo essere sul mercato con una nostra forza diretta e con nostri prodotti per avere un carattere specifico nel mercato italiano".
Le presentazioni scientifiche sono state affidate ad Agostino Brunelli, Diproval (del ) e Domenico D’Ascenzo del Servizio fitosanitario della Regione Abruzzo.
"Oidio della Vite: Ciclo del patogeno, gestione della difesa"
di Agostino Brunelli, Diproval (Dipartimento di Protezione e valorizzazione agroalimentare dell’Università di Bologna)
A Brunelli è stato affidato il compito dell’inquadramento del patogeno oidio, in grado di svilupparsi anche un assenza di acqua e particolarmente dannoso sugli acini nelle prime fasi di sviluppo. Dalla relazione è emerso che negli ultimi anni si sta assistendo alla conservazione del patogeno in forma sessuata (cleisoteci), che inizia ad attaccare subito dopo l'inoculo ed è pericolosissimo nelle prime fasi di formazione degli acini, dalla fioritura alla chiusura grappolo.
Per la difesa dell'oidio tutti i prodotti vanno usati preventivamente (prima dell'arrivo della spora); anche il quinoxyfen (che inganna la comunicazione tra patogeno e pianta) deve essere presente sulla pianta prima dell'attacco.
Dalla fase di fioritura-allegazione a chiusura grappolo bisogna assicurare una protezione totale (preventiva, cautelativa, sistematica) per evitare sorprese mentre prima e dopo si interviene in funzione delle situazioni di campo reali, della suscettibilità e della pressione della malattia, specialmente con temperatura, milita e inoculo presenti.
Quattro le regole fondamentali:
- privilegiare le applicazioni preventive;
- in caso di sintomi non usare strobilurine, quinoxyfen, proquinazid;
- alternare le sostanze attive durante la stagione;
- curare la gestione della pianta e la corretta e completa bagnatura.
Secondo Brunelli adottando queste semplici regole l’oidio diventa un patogeno ben gestibile e “ha problemi di oidio solo chi li vuole avere”.
“Strategie fitoiatriche mirate al controllo di Uncinula necator; Prove sperimentali”
di Domenico D’Ascenzo, Servizio fitosanitario Regione Abruzzo
Domenico D'Ascenzo ha evidenziato come, in genere, gli attacchi iniziano con almeno 2,5-3 millimetri di acqua e dipendono dal quantitativo di inoculo presente nell'anno precedente (di qui l’importanza di una difesa oidica tardiva nell'anno precedente).
Sette i consigli pratici:
- attuare una strategia di tipo preventivo con interventi precoci;
- impostare la difesa in base alle infezioni avute l'anno precedente;
- rispettare turni e dosi di ogni preparato usato;
- scegliere i prodotti in base allo stadio fenologico;
- alternare i meccanismi di azione usati per evitare resistenze;
- curare la gestione agronomica;
- curare l'efficienza dell'attrezzatura usat.
Finalmente arriva MACHO di Pietro Querzola R&D Sipcam e Laura Tazzi, mktg Sipcam
“La Linea SIPCAM per la difesa dall’oidio” e "Un richiamo sul Quinoxifen"
La presentazione del prodotto Macho è stata svolta da Laura Tazzi (Marketing Sipcam) e Pietro Querzola (R&D Sipcam).
Dalla relazione è emerso che il mercato oidio vite è pari al 40% del totale “segmento oidio” e produce un fatturato pari a oltre 35 milioni di euro.
In questo segmento Macho si colloca come fungicida preventivo, con una formulazione all'avanguardia contenente quinoxyfen (3,6%) e zolfo (47%). Caratterizzato da una doppia azione preventiva e da un doppio meccanismo di azione, Macho è un prodotto affine alle cere cuticolari ed in grado di esaltare l'efficacia biologica delle due sostanze attive
Pietro Querzola ha evidenziato il buon profilo ecotossicologico del prodotto (selettivo per l'ape e privo di impatto sui fitoseidi) e ne ha spiegato il meccanismo di azione (inibisce i segnali da comunicazione tra patogeno e ospite), risultando al contempo selettivo sui lieviti e con ottimo profilo residuale.
Sinergia e sincronia di azione con lo zolfo, fanno di Macho il prodotto ideale da usare in periodi di infezione particolarmente importanti, non solo su vite ma su una serie di altre colture (pesco, albicocco, melo, melone, anguria, carciofo e fragola).
Tutte le relazioni sono scaricabili sul sito di Sipcam
A cura di Ivano Valmori
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Fonte: Agronotizie