La concentrazione di micotossine potenzialmente dannose per la salute umana, contenute nelle nocciole e nella frutta in guscio, sarà probabilmente innalzata in Europa, consentendo così di commercializzare prodotto proveniente da Paesi in cui sono diffuse tecniche di produzione e di stoccaggio che determinano un maggior sviluppo dei funghi all'origine di queste sostanze.

Il 13 gennaio 2010 il Comitato dei rappresentanti dei 27 Stati membri presso l'UE ha dato un primo via libera all'innalzamento dei limiti attualmente in vigore in Europa. La decisione va ancora formalizzata e successivamente sottoposta al Parlamento Europeo, ma si tratta di un accordo sostanziale.

La Regione Piemonte, attraverso l'assessore all'Agricoltura Mino Taricco, conduce da tempo una campagna di opposizione al provvedimento, che rischia di mettere a rischio la salute dei consumatori e compromettere seriamente la produzione regionale e nazionale di nocciole, sottoposta alla concorrenza, in particolare, del prodotto turco.

"Esprimiamo viva preoccupazione per l'orientamento che sta prendendo l'Unione Europea – spiega l'assessore Taricco – Nell'interesse dei nostri corilicoltori, ma in questo caso soprattutto dei consumatori e della loro salute occorre contrastare il possibile innalzamento del contenuto di aflatossine nella frutta a guscio, e rafforzare le strutture preposte ai controlli delle partite di prodotto in ingresso nel nostro Paese in modo da renderle realmente efficaci. Da tempo stiamo seguendo la questione, abbiamo ripetutamente segnalato i rischi ai Ministeri dell'Agricoltura e della Salute e riunito i tavoli di filiera regionali. Credo che questa misura rappresenti una garanzia essenziale per la sicurezza alimentare dei cittadini europei e italiani. 

In questo senso – aggiunge Taricco – si dimostra importante l'azione promossa dalla Regione, insieme alle realtà produttive del territorio, per promuovere la nocciola Piemonte Igp, un marchio che diventerà essenziale per il consumatore per riconoscere la provenienza della materia prima."

Il pericolo riguarda la soglia di aflatossine, ovvero muffe che possono essere presenti in arachidi, nocciole, mandorle, pistacchi e in alcuni tipi di cereali, oli vegetali e semi.

Attualmente in Europa vige un limite di 4 nanogrammi per Kg di aflatossine; nel 2008 il Codex Alimentarius ha portato il livello massimo a 10 nanogrammi per Kg e l'Unione Europea ha espresso un orientamento a favore di quest'ultima soglia.