Tagliamo l'Italia in due e decidiamo di procedere verso ovest, da Serrapetrona verso Montefalco.

Lasciamo territori in cui si è lavorato per reinterpretare la cultura locale per andare verso aree dove il vino dei padri è stato completamente reinventato, scavando, come ha fatto Marco Caprai per il Sagrantino, tra le vigne agonizzanti del territorio, appunto, di Montefalco.

La storia del Sagrantino nasce dalla volontà di valorizzare una produzione viticola poco strutturata e generica, quale era fino alla fine degli anni sessanta quella dei vini della terra umbra. Arnaldo Caprai compra nel 1971 una azienda agricola vitata dalla quale vuole ottenere il vino che beveva nella sua giovinezza e vuole che sia il vino del suo territorio.

Inizia da allora un approfondito studio ampelografico, cercando di capire quale è la genetica del vino che era prodotto in zona. Inizia lo studio di tutte le varietà che si trovano in zona, le si analizza e classifica; si iniziano a studiare i migliori modi di allevamento per ciascuna di esse, e si comincia a vinificare.

I risultati degli studi sono però sorprendenti. All'interno del materiale genetico complesso che si è riusciti a raccogliere si trova persino, grazie a tecniche di autofecondazione, del Sagrantino bianco.

La DOC arriva nel 1979 ed il disciplinare mette ordine nelle abitudini di coltivazione della zona,  creando un vino il cui nome inizia a crescere nel paese. 

 

Centro aziendale Arnaldo Caprai - SagrantinoPer la Arnaldo Caprai la svolta arriva però nel 1989 quando Marco Caprai inizia ad occuparsi dello sviluppo del Sagrantino in maniera scientifica, iniziando collaborazioni sia con l'Istituto di Coltivazioni Arboree della Facoltà di Agraria di Milano, sia con l'Istituto Agrario di San Michele all'Adige. Stranamente da tutto questo processo i vari Enti della Regione Umbria sono assenti.

A coronamento di tutto questo lavoro nel 1996 il '25 anni' ottiene i 3 bicchieri. Da questo momento in avanti il Sagrantino inizia il percorso che lo porterà ad affermarsi come uno dei vini più interessanti d'Italia.

Ma l'approccio scientifico caratterizza l'azienda ancora oggi. La presenza di campi sperimentali in cui si continua a cercare il modo di coltivazione più adatto ai diversi cloni, gli studi sulla vinificazione e le continue ricerche di nuove varietà, in una sorta di archeologia ampelologica, fanno intuire come ancora molto ci sarà da raccontare su queste viti.

 

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Vigneti - Sagrantino

Le DOC regola la produzione di tre vini: il Sagrantino di Montafalco, sia secco che passito (vitigno Sagrantino in purezza con concorrenza di Trebbiano toscano fino ad un massimo del 5%) ed il Rosso di Montefalco, (costituito da Sagrantino per il 5-10%, Sangiovese per il 65-75%  e da Trebbiano toscano per il 15-20%). Nel 1992 il Sagrantino di Montefalco ottiene la DOCG, che segnerà una svolta nello sviluppo di questo vino. Il Disciplinare prevede il territorio DOCG limitato a Montefalco, Bevagna, Guado Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano dell'Umbria, una produzione massima di 80 q.li/Ha di uva, ed un tempo minimo di invecchiamento di 30 mesi, di cui almeno 12 trascorsi in botti di legno.

Una storia straordinaria di lungimiranza, fiducia e lavoro, quella del Sagrantino, un vino da bere invecchiato, per dargli modo di controllare l'enorme potenza dei suoi contenuti polifenolici, di ammorbidire le sue punte, di svolgere tutta la sua potenza e la sua eleganza. 

 

I Viaggi del Fantic

I Viaggi del FanticAbbiamo intrapreso un tour "virtuale", una serie di incontri con alcune interessanti realtà della produzione vitivinicola italiana, presentati da Isagro Italia.
Lo scopo è quello di seguire le linee di sviluppo della viticoltura nazionale legata alla produzione di vini di qualità, ed alla loro commercializzazione. Il percorso toccherà numerose aree viticole italiane, dalle pendici delle Alpi fino a Pantelleria. Nelle puntate precedenti, disponibili nell'archivio de 'I Viaggi del Fantic', il tour è iniziato in Sicilia, per risalire fino alla valle del Caffaro, ai confini tra la provincia di Brescia e di Trento.

Toccheremo aziende di dimensioni e caratteristiche molto diverse con l'intento di vedere in quali modi un settore d'avanguardia come quello della nostra produzione vinicola si stia adeguando alle modifiche del mercato e come la competitività internazionale stia plasmando la nostra maglia aziendale.

Fantic è un marchio registrato da Isagro Italia.

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