Si è aperta lo scorso 27 marzo, con la pubblicazione da parte della Commissione Europea del Libro Verde, la consultazione pubblica sui contenuti del quadro strategico per le politiche in materia di cambiamenti climatici e energia al 2030.
La consultazione resterà aperta fino al 2 luglio per arrivare (a fine 2013) alla definizione della strategia e per avanzare (a fine anno) proposte legislative con obiettivi vincolanti. Dopo il vaglio, nel 2014, di Parlamento e Consiglio europeo, le proposte potrebbero essere adottate nel 2015.
Avvalendosi del contributo degli Stati membri, delle istituzioni europee, dei portatori di interesse e dell’esperienza del precedente quadro per il 2020, si vuole fare chiarezza pe dare certezze agli investitori e stimolare l’innovazione e la domanda di tecnologie a basse emissioni di carbonio. 

Attualmente, il quadro politico si basa su tre famosi obiettivi 20-20-20 da raggiungere entro il 2020: la riduzione del 20 per cento delle emissioni di gas effetto serra rispetto al 1990, la produzione di una quota energetica da fonti rinnovabili del 20 per cento sul totale di energia utilizzata e un risparmio del 20 per cento del consumo di energia primaria.

2030: obiettivi e Libro verde
Tra gli obiettivi principali del documento dello scorso 27 marzo - strumento europeo definito 'atto atipico' di riflessione su una specifica tematica politica -, la riduzione delle emissioni di gas serra, l'approvvigionamento energetico e il sostegno a crescita, competitività e occupazione mediante un approccio imperniato sull'alta tecnologia e la sostenibilità economica. 

Entro la fine del 2015, è prevista la conclusione di un accordo internazionale sui cambiamenti climatici; al fine di predisporre una fattiva collaborazione con altri paesi, entro tale data l'Ue dovrà raggiungere un consenso sul proprio livello di ambizione per il 2030. In tal senso, il Libro Verde solleva riflessioni sulla natura e sul livello degli obiettivi in materia di clima ed energia, ma anche sulle modalità per rendere coerenti i diversi strumenti politici.
I rappresentanti europei vogliono individuare le modalità con cui il sistema energetico può dare il proprio contributo alla competitività dell'Unione europea, pur tenendo conto delle capacità e peculiarità di ogni Stato membro.

"Il nuovo quadro strategico, deve tenere conto delle conseguenze della crisi economica ma essere anche sufficientemente ambizioso per realizzare l’obiettivo, a lungo termine, di ridurre le emissioni dell’80-95 per cento entro il 2050”, ha dichiarato Günther Oettinger, Commissario europeo per l’Energia.
La tabella di marcia per l'energia e per un'economia a basse emissioni di carbonio verso il 2050 fissa, infatti, entro il 2030 il raggiungimento di una riduzione delle emissioni dei gas del 40 per cento rispetto al 1990, così da raggiungere nel 2050, una riduzione del 80-95 per cento. 

La dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili provenienti dai paesi terzi - ha aggiunto Connie Hedegaard, Commissaria responsabile per l’azione per il clima -, non è positiva per il clima ma neanche per l'economia. È il momento di stabilire gli obiettivi per il 2030 e, più ambiziosi saranno, maggiori saranno i benefici".