Che cosa ci dice la scienza sui cambiamenti climatici?
Quali informazioni possiamo trarre dagli studi esistenti nel mondo e dai loro sviluppi per capire il climate change e i suoi possibili impatti sul pianeta?
Su questi temi si interrogheranno 200 tra i massimi esperti mondiali: sono riuniti a Venezia fino al 17 luglio 2009, per lo Scoping Meeting del 5° Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici dell’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) delle Nazioni Unite.
L'incontro, che vede la partecipazione del comitato esecutivo dell'Intergovernmental Panel on Climate Change e di alcuni tra i più importati scienziati ed economisti esperti nei vari campi della ricerca climatica (dalle osservazioni alla modellistica, dalla stima degli impatti fisici ed economici alle misure di mitigazione e di adattamento) provenienti da tutto il mondo, costituisce l'inizio ufficiale dei lavori di realizzazione del prossimo rapporto dell'Ipcc cui è affidata la valutazione dell’informazione tecnico-scientifica e socio-economica considerata rilevante per comprendere i cambiamenti climatici, i possibili impatti sulla vita dell'uomo e le misure da mettere in atto per fronteggiarli.Ospitato dall’Italia, realizzato in collaborazione con il Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (Cmcc), la Fondazione Eni Enrico Mattei (Feem) e l'International Center on Climate Governance (un’iniziativa congiunta della Feem e della Fondazione Giorgio Cini), e finanziato dal ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, l'incontro è presentato alla stampa italiana dal ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, accompagnata da Corrado Clini, direttore generale del ministero dell'Ambiente e dagli esperti italiani che parteciperanno al meeting.
A oggi, il quarto rapporto dell’Ipcc, pubblicato a novembre del 2007, è il principale strumento su cui si basano i negoziati sul clima e lo resterà almeno finché non sarà pubblicato il prossimo rapporto.