La buona riuscita dell'insilato è fondamentale per chi produce trinciato. Se la tecnica dell'insilamento non è eseguita in maniera idonea questa può comportare dei problemi, come il prolungamento delle fermentazioni e delle temperature troppo elevate della massa .


Per ottenere un prodotto insilato ottimale, che sia mais, erbaio, sorgo o un cereale autunno vernino, si devono applicare le giuste accortezze partendo dalla scelta della varietà fino ad arrivare all'epoca di taglio.
Quest'ultima infatti può essere discriminante, in quanto i foraggi raccolti al giusto stadio di maturazione risultano essere più digeribili e con perdite di sostanza secca contenute; inoltre in base all'umidità si deve optare per una lunghezza di taglio adeguata.

 

In contemporanea si deve mirare ad una gestione ottimale della trincea. Dal riempimento della trincea alla chiusura della stessa, in tempi brevi, garantendo così una buona compattazione e copertura per minimizzare la penetrazione di ossigeno.

 

Anche la giusta tempistica di stoccaggio è fondamentale: procedere con un buon avanzamento e una corretta gestione del fronte della trincea, una volta che questa verrà aperta, sono considerate buone pratiche.

 

Kws Italia offre quindi una dettagliata guida per un corretto insilamento del mais.

 

L'importanza degli inoculi

L'utilizzo di inoculi può essere una buona scelta per favorire l'instaurarsi delle giuste fermentazioni, permettendo di arrivare velocemente alla condizione di anaerobiosi e riducendo così le perdite di sostanza secca.

 

I batteri lattici infatti controllano il pH tramite la produzione in un giusto rapporto di acido lattico e acido acetico, inoltre consentono una migliore stabilità aerobica dell'insilato. Tutto questo si traduce perciò in una maggiore sanità dell'alimento, oltre che a una migliore qualità.

 

I batteri lattici controllano il pH dell'insilato portando anche a una minor perdita di sostanza secca

I batteri lattici controllano il pH dell'insilato portando anche a una minor perdita di sostanza secca

(Fonte foto: Kws Italia)

 

A livello sperimentale Kws Italia, con i suoi prodotti, è coinvolta da diversi anni in alcuni studi gestiti dall'Università di Padova. Gli studi riguardano sia i cereali autunno vernini che il mais e prevedono l'utilizzo di Kws Lactoquality e Kws Lactostability, che sono le soluzioni per l'insilamento fornite dall'Azienda.

 

Nel dettaglio, le sperimentazioni sono state e sono tutt'ora di diverse tipologie. Si è optato per l'utilizzo di sacchetti sottovuoto o in alcune circostanze di minisili, fino ad arrivare all'inserimento di sacchi all'interno della trincea.

 

La tecnica dei "sacchi sepolti" ha permesso di valutare l'effettiva convenienza dell'utilizzo di inoculi in contesti aziendali reali sottolineando come l'entità delle perdite può incidere in maniera importante sulla economia dell'azienda.

 

Infatti le perdite di sostanza secca in caso di conservazione ottimale, e in base alla grandezza della trincea, sono stimate essere dal 5% al 15%. Ma nel caso di una conservazione negativa e di un desilamento non adeguato, che può portare all'insorgere di muffe e alla penetrazione di ossigeno, le perdite possono arrivare fino al 50%.

 

Acido lattico e acetico: produzione aumentata con gli inoculi Kws

Utilizzando Kws Lactoquality, composto da tre ceppi selezionati di batteri omofermentanti, la produzione di acido lattico risulta sempre più alta rispetto a una matrice non trattata, anche nel caso ci fosse un ritardo di chiusura della trincea al momento della raccolta.

 

Con l'utilizzo di batteri omofermentanti la produzione di acido lattico risulta più elevata rispetto all'insilato non trattato

Con l'utilizzo di batteri omofermentanti la produzione di acido lattico risulta più elevata rispetto all'insilato non trattato

(Fonte foto: Kws Italia)

 

Per quanto riguarda l'acido acetico, invece, la produzione è favorita da Kws Lactostability, composto dal Lactobacillus buchneri eterofermentante che ne garantisce una produzione superiore anche con una sostanza secca di raccolta intorno al 35-40%. Inoltre mantiene la stabilità aerobica e inibisce lo sviluppo di muffe e lieviti.

 

L'acido acetico, in un insilato trattato, viene prodotto anche con una sostanza secca intorno al 35-40% rispetto al non trattato

L'acido acetico, in un insilato trattato, viene prodotto anche con una sostanza secca intorno al 35-40% rispetto al non trattato

(Fonte foto: Kws Italia)

 

È importante contrastare i lieviti in quanto sono i principali responsabili del surriscaldamento che può avvenire in trincea. Se dovessero svilupparsi si andrebbe incontro a fermentazione alcolica, con la conseguente produzione di etanolo anche fino ad un 5%.

 

L'uso degli inoculi Kws, quindi, aiuta a ottimizzare le fermentazioni e a controllare le temperature in trincea. Portando perciò ad un miglioramento della qualità dell'insilato e riducendo anche della metà le perdite di sostanza secca, mediamente da un 4% a un 6%.