La dieta mediterranea rappresenta uno stile di vita ed alimentare che si integra perfettamente in questo contesto. Ma cos'è la dieta mediterranea? Prima di tutto non è solo pasta e pizza. Rappresenta infatti una modalità di alimentazione basata sul consumo prevalente di prodotti d'origine vegetale (frutta, verdura, cerali, legumi e frutta secca) ed un consumo moderato di alimenti d'origine animale (pesce, carne, latte, uova e formaggi). Dal 2010 è stata decretata dall'Unesco patrimonio immateriale dell'umanità. C'è anche una ragione in più oggi per seguire la dieta mediterranea: è più ecosostenibile ed utile a preservare il pianeta. Uno studio stima che un uso massiccio di questa dieta possa contribuire alla riduzione delle emissioni dei gas serra fino al 72%, alla riduzione dell'uso di terreni fino al 58%, alla riduzione del consumo di energia fino al 52% ed alla riduzione del consumo d'acqua fino al 33% (fonte Sustainable Food Systems and the Mediterranean Diet - Elliot M. Berry, 2019).
"Un'alimentazione prevalentemente vegetale è salutare e sostenibile - spiega Stefania Ruggeri, nutrizionista e ricercatrice del Crea e docente di Scienze della nutrizione umana presso l'Università Tor Vergata di Roma -. E la dieta mediterranea ne è un perfetto esempio, capace di aiutarci a prevenire tutte le malattie a carattere cronico degenerativo: tumori, malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Nella dieta mediterranea la giornata alimentare viene divisa per 2/3 con alimenti d'origine vegetale (la metà di questi devono essere frutta e verdura) e per 1/3 con alimenti d'origine animale. In questo modo possiamo sfruttare l'elevato apporto dei nutrienti principali di questi cibi, che apportano diversi effetti benefici e contribuiscono alla riduzione degli stati infiammatori latenti e migliorano l'attività del nostro sistema immunitario".
"Tra tutti i frutti il kiwi è sicuramente uno di quelli più interessanti e che si integra perfettamente in questo contesto alimentare, grazie alle sue peculiarità: è molto ricco di vitamina C, il più potente degli antiossidanti naturali (assieme a vitamina E e licopene) ed elemento che migliora la risposta immunitaria dell'organismo; apporta un buon livello di potassio, che controbilancia la presenza di sodio riducendo il rischio d'insorgenza di problematiche cardiovascolari; apporta fibra, che regola l'equilibrio intestinale (è perfetto la mattina assieme ad uno yogurt magro o a kefir). Per chi fa sport il kiwi è sicuramente un frutto adatto, soprattutto grazie al livello così elevato di vitamina C. Un'attività sportiva, soprattutto duratura e costante, tende a far aumentare nel corpo il livello d'ossidazione delle cellule e dei tessuti. La vitamina C che viene introdotta permette però di riequilibrare il corpo, favorendo il recupero e la crescita muscolare ed anche prevenendo la degradazione muscolare".
I libri della professoressa Ruggeri raccontano una nutrizione nuova, non più basata su regole e prescrizioni, ma sul rispetto e l'amore per se stessi, per il cibo e la natura. Per maggiori informazioni guarda sul sito www.stefaniaruggeri.it.
Andrea Placucci, ultrarunner cesenate: qui durante la gara Brazil135 nell'edizione del gennaio 2020
(Fonte foto: © Nicola Placucci)
Il kiwi per chi fa sport
Fare un minimo d'esercizio fisico quotidiano, o quasi, è di fondamentale importanza per una vita salutare. Attività fisico-sportiva ed alimentazione sono però connesse tra loro e devono necessariamente viaggiare su due binari paralleli e coordinati. Chi pratica un'attività fisica regolare deve adottare e rispettare il più possibile uno stile di vita sano."Vivo una dimensione di attenzione quotidiana al cibo - spiega Nicola Placucci, medico e ultramaratoneta -. L'importanza dell'alimentazione per uno sportivo è ormai un dato ampiamente confermato: rappresenta il materiale primo con cui si costruisce il rendimento nello sport. Ovviamente ciascuna disciplina ha le sue peculiarità anche dietetiche, e c'è una vastissima letteratura in merito. Nella fattispecie l'ultramaratona, lo sport al quale mi dedico da circa dieci anni, richiede un rapporto con il cibo sano e consapevole, fatto di qualche rinuncia e di diversi 'trucchi del mestiere'. Se non avessi sviluppato questa consapevolezza alimentare, a fianco di un allenamento costante, non avrei potuto togliermi alcuna soddisfazione".
"Diversi runner non riescono ad ottenere un rendimento soddisfacente a causa dell'errato stile alimentare che adottano, non tanto per l'allenamento insufficiente. Penso per esempio ai costanti infortuni, all'astenia, alle crisi energetiche in gara. La mia alimentazione si è affinata nel tempo: dall'età di 14 anni (oggi ne ho 38) non mangio carne, e per lungo tempo ho osservato una dieta vegana. Successivamente ho reintrodotto formaggi e uova, ed in seguito pesce, riscontrando una maggiore risposta del mio fisico agli sforzi che i miei allenamenti prolungati talvolta richiedono. Oggi la mia dieta si compone di cereali integrali in chicco (per lo più riso) e alcuni prodotti panificati secchi, pesce, qualche porzione di formaggi o uova, noci e semi, e ovviamente grandi quantità di verdure e frutta fresca".
"L'ultramaratona - conclude Placucci - comporta lunghe uscite di corsa a ritmi moderati ma costanti, e gare lunghe fino a 30 ore ininterrotte. Per questo, la preparazione alimentare della gara (e dell'allenamento lungo) è fondamentale per portarla a termine. Ecco qualche consiglio guardando le fasi principali di questo percorso. Partiamo guardando ai quattro giorni prima della gara dove ho uno scarso-nullo apporto di carboidrati, che dura per un paio di giorni: qui preferisco mangiare pesce e uova, per incamerare grassi e proteine, associate a verdura e frutta, che sono ricche di fibre, vitamine ed acqua. Questa dieta permette di asciugare il fegato dal glicogeno 'vecchio'".
"Seguono poi due giorni, che precedono di fatto la gara, in cui prediligo carboidrati in grande quantità per farne una scorta 'nuova', fondamentale dopo molte ore di sforzo fisico. Anche qui, verdure e frutta fresche in quantità rappresentano un'irrinunciabile componente per apportare gli elementi più nobili (vitamine, minerali) e l'acqua. Tutto questo mi permette di avere una scorta calorica abbondante che è fondamentale per la gara, visto che spesso nutrirsi e digerire sotto sforzo prolungato è difficile. Trovo eccezionale in gara l'apporto di energia ed oligoelementi fornito dalla frutta secca e dalle noci oleaginose. Dopo la gara, o l'allenamento lungo, è importante fare immediato introito calorico per fornire substrato energetico alla ricostruzione muscolare, e per farlo mi oriento su cereali e frutta fresca, ed il kiwi rientra sicuramente in questo contesto".
Il kiwi oggi è verde, giallo e rosso per offrire ad ogni consumatore il suo prodotto
(Fonte foto: © Jingold Spa)
Tanti prodotti, un solo tesoro
Il kiwi è quindi un frutto perfetto per essere inserito in un corretto regime alimentare e nella dieta di uno sportivo, sia professionale che amatoriale. "La pianta dell'actinidia - spiega Federico Milanese, responsabile marketing di Jingold Spa -, da cui il kiwi viene prodotto, era largamente usata come ornamentale nella Cina del diciannovesimo secolo, per poi diffondersi anche per usi commerciali ed alimentari. Oggi il kiwi è divenuto un prodotto ortofrutticolo molto apprezzato dai consumatori. Numerose ricerche scientifiche hanno evidenziato nel corso degli anni il suo valore nutrizionale, correlando il regolare consumo del kiwi a miglioramenti dello stato nutrizionale, della salute digestiva, immunitaria e metabolica. Il contenuto di vitamina C e di fibre sono sicuramente le caratteristiche distintive più note"."La vitamina C (l'organismo non la produce) è essenziale per una serie di funzioni biologiche, potere antiossidante ed è un attore del corretto funzionamento del sistema immunitario, mentre la fibra agisce sui disordini gastrointestinali promuovendo la crescita di flora batterica intestinale benefica. Ad intervenire nel complesso sistema digestivo è l'actinidina, altro metabolita presente nel kiwi, capace di favorire la digestione delle proteine, migliorando la salute digestiva. D'interesse non secondario sono il folato ed il potassio, entrambi costituenti del kiwi: il primo è amico dello sviluppo cellulare, pertanto è di particolare importanza assumerlo durante la gravidanza e l'allattamento, mentre il potassio è un promotore della riduzione dell'ipertensione ed un attore del funzionamento dei nervi. Un solo kiwi può apportare il contenuto di vitamina C di tre arance, il contenuto di fibra di tre tazze di latte e cereali, il contenuto di potassio di 15 fragole ed ha lo stesso potere antiossidante di due pomodori. Inoltre il kiwi è classificato come alimento a basso indice glicemico".
Le tipologie di kiwi oggi disponibili sul mercato sono diverse, permettendo così al consumatore di scegliere il frutto in base alle proprie esigenze. "Il nostro kiwi - prosegue Milanese - attraverso il Jingold® è sinonimo di qualità in tutto il mondo. I nostri agricoltori lo producono attraverso rigorosi disciplinari e con le più avanzate tecniche colturali, che garantiscono i più elevati standard produttivi. Oggi siamo in grado di offrire kiwi a polpa verde, gialla e rossa prodotti sia attraverso metodiche convenzionali che biologiche. Il nostro Jingold® Green è l'ideale per gli amanti del kiwi verde con il suo equilibrio perfetto tra dolcezza ed acidità. Jingold® Bliss è un kiwi verde dolce ma allo stesso tempo con pizzico di acidità che equilibra il sapore in un'esperienza unica. Jingold® Green Bio è il kiwi verde al 100% naturale coltivato nel rispetto dell'ambiente e con amore per produrre un frutto prelibato dal gusto dolce e dalla polpa succosa e dissetante. Il kiwi giallo Jingold®, ad esempio, è perfetto per chi ama un gusto avvolgente dolce e succoso mentre il kiwi a polpa rossa Oriental Red è extradolce ed è perfetto per chi cerca un gusto tropicale e moderno".