Un decennio all’insegna di grandi cambiamenti per la frutticoltura, soprattutto per quanto riguarda le tecniche agronomiche e le varietà.
Lo dimostra la cerasicoltura moderna, in grande ascesa, con trasformazioni radicali nelle tecniche di coltivazione: grazie all’utilizzo di portinnesti nanizzanti è stato, infatti, possibile realizzare frutteti più intensivi e specializzati con alberi più facilmente gestibili, con l'obiettivo di massimizzare le rese, differenziare la produzione, migliorare le caratteristiche qualitative dei frutti.
Un caso emblematico, in questo senso, è rappresentato da Geoplant Vivai Srl di Savarna (Ra).
“I portinnesti nanizzanti offrono alcuni vantaggi - spiega Gianluca Pasi, tecnico di Geoplant -: ridurre l’altezza della pianta, aumentare la densità dell’impianto, consentire la raccolta da terra e ridurre così i costi produttivi.
Inoltre, grazie a queste tecniche di gestione, è possibile utilizzare reti di copertura, avere una migliore illuminazione all’interno dell’impianto, ed una migliore efficienza dei trattamenti chimici riducendo l’impatto ambientale. In base alla nostra esperienza e ai test effettuati, suggeriamo l’utilizzo dei portinnesti Gisela® 5 e Gisela® 6. Sono in grado infatti di aumentare la densità d’impianto: per Gisela 5 si può utilizzare un sesto di 0,70-1 metro lungo la fila e 3,50-3,80 metri tra le fila (con una densità variabile da un minimo di 2600 ad un massimo di 4000 piante/ettaro), mentre per Gisela 6 si può avere un sesto di 1,20-1,50 lungo la fila e 3,70-4,20 tra le fila (densità variabile da 1600 a 2300 piante/ettaro).
Grazie a questa nuova tecnica colturale è possibile raggiungere elevate rese produttive fin dai primi anni d’impianto: prima produzione già al secondo anno, piena produzione dal terzo anno con rese fino ai 140 quintali/ettaro. Inoltre la qualità dei frutti è elevata ed omogenea.
Il sistema di allevamento che consigliamo è il fusetto e una volta che la pianta è stata costruita la potatura e la gestione dell’impianto risultano molto semplici. Bisogna però ricordare come sia necessario l’uso di pali e fili, oltre essere quasi ‘obbligatorio’ un impianto d’irrigazione per poter apportare la giusta quantità d’acqua e nel giusto tempo.
La scelta varietale risulta essere molto importante in impianti di questa tipologia produttiva, che richiedono elevati investimenti iniziali con conseguente necessità di un rapido ammortamento. In quest’ottica abbiamo deciso di puntare su determinate varietà: Burlat, Celeste, Carmen, Vera, Big Star, Kordia, Ferrovia, Regina, Sweet Heart. Tutte queste varietà nei 5 anni di test che abbiamo effettuato hanno mostrato performance produttive migliori rispetto allo standard con aspetti qualitativi elevati”.
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Fonte: Geoplant Vivai Società Agricola
Autore: Lorenzo Cricca