Se guardiamo ai prezzi del frumento ci prende lo sconforto.
Sappiamo però (e la cosa non ci consola) che il grano è una commodity (def.: materia prima oggetto di scambio internazionale) e che il suo prezzo è il risultato di complicati equilibri mondiali.
Nuovi equilibri si stanno creando a livello mondiale e la situazione si sta facendo interessante anche a livello europeo e sul palcoscenico mediterraneo. Abbiamo tanto scritto in passato della poderosa forza produttiva di paesi quali la Russia (oggi dominus nell'esportazione cerealicola mondiale) e l'Ucraina – un potenziale produttivo che è stato coinvolto anche nelle recenti vicende belliche.
Meno nota è la crescita di due membri dell'Ue: la Romania e la Bulgaria.
In particolare, la Romania è divenuto il principale esportatore di grano extra-Ue avendo sorpassato la Francia, per decenni leader continentale indiscusso.
Russia, Ucraina e anche Romania sono oramai i principali paesi esportatori verso quella che è una delle più importanti piazze mondiali di collocamento granario: il Maghreb assieme al Medio Oriente.
Paesi come Algeria ed Egitto importano infatti immani quantità di grano, sia per effetto della numerosa popolazione sia per il grande consumo di pane pro-capite. Per dare un'idea: per la corrente stagione l'Algeria importerà circa 9 milioni di tonnellate, l'Egitto 13 milioni di tonnellate (dati Usda).
Per entrambi i paesi è fondamentale l'approvvigionamento granario: la carenza di grano può infatti causare gravi ripercussioni sociali (come capitò in Egitto all'inizio delle primavere arabe).
Entrambi i paesi cercano quindi di aumentare la loro produzione agricola; una preoccupazione pressante e storica in Egitto, più recente in Algeria, dove però attualmente vi sono grandi progetti agricoli nel Sud desertico del paese, in cui si intende mettere a coltura 1 milione di ettari (di cui 500mila a grano). L'Algeria sta inoltre modificando la lista dei propri fornitori escludendo la Francia di Macron per effetto di dispute diplomatiche riguardanti il riconoscimento francese della sovranità del Marocco sui territori Saharawi.
Il battito di ali di una farfalla nel deserto può farci cambiare idea sulla prossima rotazione.