Il 2024 è stato un anno difficile per il mercato delle trattrici in Italia e in Europa.

Il report diffuso dal Cema - basato sui dati provenienti dalle associazioni nazionali dei costruttori di macchine agricole - segnala che lo scorso anno, a livello europeo, sono stati immatricolati 204.500 trattori, di cui 144.400 sono effettivamente trattori agricoli. I restanti rientrano nelle categorie quad, mezzi utilitari side by side, sollevatori telescopici e altri tipi di macchinari.

 

Focalizzando l'attenzione sulle trattrici in senso stretto, tra il 2023 e il 2024 le registrazioni mostrano un calo dell'8,1%, passando da 157.147 unità alle 144.400 sopra citate, raggiungendo il livello più basso dal 2014. Dal 2021 al 2024 l'andamento delle immatricolazioni è stato sempre negativo raggiungendo un decremento del 20% in tre anni.

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Immatricolazioni di trattori agricoli in Europa, suddivise per trimestri dal 2016 al 2024. Fonte dati: Systematics International

Immatricolazioni di trattori agricoli in Europa, suddivise per trimestri dal 2016 al 2024. Fonte dati: Systematics International

(Fonte foto: Cema)

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Il Cema ha diviso i trattori agricoli immatricolati in due categorie: i modelli fino a 50 cavalli e quelli dai 50 cavalli in su. Nel 2024 i primi hanno segnato un +1,1% rispetto al 2023, arrivando oltre i 26.500 mezzi, cioè il 18% del totale. I secondi, invece, hanno riportato un -9.9%, passando da più di 130.800 a poco meno di 117.900 unità, vale a dire l'82% del totale.

 

Le cause del calo della domanda in Europa

Secondo il Cema, nel 2024 la flessione delle immatricolazioni di trattrici non è dovuta tanto alle interruzioni nelle catene di approvvigionamento post pandemia - ormai superate all'inizio dello scorso anno - e alla diminuzione del traffico nel Canale di Suez, ma piuttosto a un vero e proprio calo della domanda da parte degli agricoltori europei.

 

La minore redditività in alcuni settori chiave, la ridotta disponibilità di incentivi pubblici per investimenti e le condizioni meteo avverse in molte regioni d'Europa hanno frenato la propensione all'acquisto delle aziende agricole e quindi la richiesta di trattrici nuove. Come gli agricoltori italiani, anche quelli di altri paesi europei fanno i conti con una riduzione dei margini legata principalmente al calo dei prezzi delle commodities e all'aumento dei costi di produzione.

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Oggi i prezzi di molte commodities sono leggermente superiori a quelli precedenti all'inizio della crescita nel 2021 ma, se si tiene conto dell'inflazione, risultano inferiori a quelli di quattro anni fa.

Allo stesso tempo e riferendoci al medesimo periodo di tempo, molti dei costi di produzione sono più alti: al netto dell'inflazione, il costo dell'energia e dei carburanti è aumentato del 23%, mentre quello dei fertilizzanti è salito del 25%. Considerando tutti i fattori produttivi nel complesso, l'aumento è stato del 7%.

 

I prezzi bassi delle commodities, insieme agli alti costi di produzione, limitano gli investimenti in meccanizzazione degli agricoltori europei. Fonte dati: UN FAO

I prezzi bassi delle commodities, insieme agli alti costi di produzione, limitano gli investimenti in meccanizzazione degli agricoltori europei. Fonte dati: UN FAO

(Fonte foto: Cema)

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Anche il clima ha giocato a sfavore delle aziende agricole: in Europa nord-occidentale piogge intense e prolungate hanno impedito le operazioni in campo riducendo superfici coltivate e rese, mentre in Europa sud-orientale le alte temperature e la siccità hanno avuto un impatto negativo sui raccolti. Con redditi ridotti del 10% nel 2023 ed erosi anche nel 2024, gli agricoltori dell'Ue faticano sempre più a investire nel rinnovo del parco macchine.

 

Bassissime e alte potenze, immatricolazioni in crescita

Nel 2024 le immatricolazioni di trattori in Europa sono state in calo per quasi tutte le classi di potenza. Uniche eccezioni, i modelli più piccoli fino a 30 cavalli e quelli più grandi da 250 a 300 cavalli, hanno registrato leggeri aumenti rispetto al 2023.

 

In particolare, la fascia sopra i 250 cavalli ha chiuso il 2024 con quasi il 20% in più di immatricolato rispetto al 2023. Le macchine più grandi sono ancora solo il 9% del totale europeo, ma rappresentano una quota significativamente più alta rispetto al 7% dell'anno precedente.

 

Confronto tra le immatricolazioni 2023 e 2024 nelle diverse classi di potenza dei trattori. Fonte dati: Systematics International

Confronto tra le immatricolazioni 2023 e 2024 nelle diverse classi di potenza dei trattori. Fonte dati: Systematics International

(Fonte foto: Cema)

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Se bassissime e alte potenze hanno resistito, non si può dire lo stesso delle medie potenze: soprattutto i trattori da 80 a 130 cavalli hanno mostrato le flessioni più importanti in termini di immatricolato.

 

Vendite di trattori: positive solo in quattro paesi Ue

Esaminando le immatricolazioni di trattrici suddivise per stato, Portogallo, Spagna, Belgio e Grecia sono gli unici ad aver chiuso il 2024 in positivo rispetto al 2023. Il Portogallo ha segnato un +25,4%, la Spagna e il Belgio hanno superato il 13%, mentre la Grecia si è fermata a un +5,4%.

 

Francia e Germania (i due mercati più grandi a livello europeo), insieme a Danimarca, Svezia, Finlandia e Slovacchia, hanno registrato cali sotto il 10%. Al contrario, diversi paesi dei Balcani, Estonia, Lettonia e Islanda hanno mostrato flessioni oltre il 20%.

Esaminiamo di seguito la situazione del mercato trattori in alcuni specifici stati europei.

 

Andamento delle immatricolazioni di trattori nei singoli paesi europei tra il 2023 e il 2024. Fonte dati: Systematics International

Andamento delle immatricolazioni di trattori nei singoli paesi europei tra il 2023 e il 2024. Fonte dati: Systematics International

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Le alte potenze tengono in Germania

Tra il 2023 e il 2024, le immatricolazioni del mercato tedesco sono calate del 4,4%, con una perdita di oltre 1.280 trattrici (da più di 28.800 a meno di 27.600 unità).

 

Le vendite di trattori fino a 50 cavalli circa hanno riportato un lieve decremento che è diventato a doppia cifra nel caso dei modelli da 50 a 150 cavalli. Contemporaneamente, le classi di potenza più elevate, da 150 cavalli in su, hanno chiuso l'anno con un leggero aumento rispetto al 2023.

 

Francia, boom di trattori per giardinaggio

Per la prima volta il mercato francese ha chiuso l'anno con meno di 34mila trattori immatricolati complessivamente, lasciando sul terreno oltre 1.700 mezzi rispetto al 2023 (-5%). Le registrazioni di modelli standard sono diminuite per la prima volta dal 2020, segnando un -8,4% rispetto al 2023 e fermandosi a 23.976 unità. In calo - per il terzo anno consecutivo - anche i trattori specializzati: parliamo di un -24,6% a fronte di 2.531 unità, il livello più basso dell'ultimo decennio.

 

Immatricolazioni 2024 di trattori standard, specializzati e per spazi verdi in Francia e confronto con le registrazioni 2023

Immatricolazioni 2024 di trattori standard, specializzati e per spazi verdi in Francia e confronto con le registrazioni 2023

(Fonte foto: Axema)

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Tra i segmenti in crescita, i trattori per la cura del verde e quelli sopra i 300 cavalli riportano, rispettivamente, un +9% e un +13%. I mezzi per giardinaggio registrano il numero più alto di unità mai registrate (6.718), escludendo il 2017 quando c'era stato un boom legato al cambiamento degli standard sui motori. Gli agricoltori francesi comprano meno trattori agricoli ma più potenti: nel 2024 la potenza media dei modelli standard è salita a 169 cavalli (163,5 cavalli nel 2023).

 

Il calo degli investimenti in meccanizzazione è fortemente legato al decremento pari all'8% della produzione agricola in termini di valore, dovuto a raccolti scarsi di cereali e vino. Nel 2024 la produzione cerealicola è diminuita del 21,7% e quella vinicola del 20%, portando la Francia al secondo posto tra i produttori di vino europei. Con i margini diminuiti di almeno il 10% per il secondo anno consecutivo, i cerealicoltori e i viticoltori affrontano una crisi di redditività (Fonte: Association for Industrial Agricultural Equipment Axema).

 

Italia: il mercato del nuovo cala ancora

Come anticipato da FederUnacoma, nel 2024 le immatricolazioni di trattori sul mercato italiano si sono fermate a poco più di 15.400 unità, con una contrazione del 12,2% rispetto al 2023. Tutte le classi di potenza hanno mostrato flessioni tranne quella da 0 a 25 cavalli, in crescita del 19%.

 

Tra il 2023 e il 2024 le immatricolazioni di trattori crescono solo in Portogallo, Spagna, Belgio e Grecia. Fonte dati: Systematics International

Tra il 2023 e il 2024 le immatricolazioni di trattori crescono solo in Portogallo, Spagna, Belgio e Grecia. Fonte dati: Systematics International

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Il 2024 è il terzo anno consecutivo di declino per le vendite del nuovo in Italia e l'ennesimo anno di crescita per il mercato dell'usato che ha riportato un +8% rispetto al 2023 in ragione di oltre 57mila unità vendute.

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Immatricolazioni sotto la media in Regno Unito

Note dolenti anche in Gran Bretagna, dove nel 2024 le immatricolazioni di trattrici sono calate dell'11,7% rispetto al 2023, scendendo sotto le 12mila macchine per la prima volta dal 2020. In particolare, le registrazioni di trattori oltre i 50 cavalli hanno faticato a raggiungere le 10mila unità. Il dato complessivo del 2024, pur essendo inferiore alla media degli ultimi sette anni, è stato simile ai livelli visti in altri anni recenti in cui c'è stata una crisi del mercato. 

 

L'unico segmento in crescita è quello di alta potenza che ha segnato un +14% rispetto al 2023 in virtù di oltre 1.500 modelli sopra i 240 cavalli immatricolati, un nuovo record. Di conseguenza, la potenza media dei mezzi venduti ha toccato i 180 cavalli, stabilendo un ulteriore record.

 

Andamento delle immatricolazioni di trattori oltre i 50 cavalli nel Regno Unito dal 1990 al 2024

Andamento delle immatricolazioni di trattori oltre i 50 cavalli nel Regno Unito dal 1990 al 2024

(Fonte foto: Aea)

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Tra i fattori che hanno determinato la flessione del mercato ci sono le riduzioni dei pagamenti di sostegno e le modifiche fiscali della prima legge di bilancio del governo Starmer che hanno minato la fiducia degli agricoltori, soprattutto di quelli che coltivano seminativi. La fiducia era per altro già bassa a causa dei costi di produzione ancora elevati, della volatilità dei mercati delle commodities e delle condizioni meteo difficili durante il 2023 e il 2024 (Fonte: Agricultural Engineers Association Aea).

 

Spagna, crescita a doppia cifra per medio-alte potenze

Lo scorso anno il mercato spagnolo dei trattori, come pure quello portoghese, si è ripreso dai minimi toccati negli ultimi anni e ha segnato un +13,4%, passando da 7.700 a oltre 8.700 unità immatricolate. In realtà, nel 2024 i mezzi registrati come "trattori da lavoro e servizio" hanno superato le 9mila macchine, ma 440 unità non compaiono nel registro dei trattori agricoli anche se possono essere utilizzate per operazioni agricole.

 

Le fasce di potenza in crescita sono state:

  • da 100 a 150 cavalli con un +17% rispetto al 2023;
  • da 151 a 200 cavalli con un +13%;
  • oltre i 200 cavalli con addirittura un +26%.

Solo i trattori stretti da 80 a 100 cavalli hanno registrato un calo, mentre le vendite di modelli usati sono salite ancora anche nel 2024.

 

Turchia: mercato in flessione

Le immatricolazioni della Turchia non sono incluse nel dato totale europeo del 2024 perché le oltre 63.500 trattrici immatricolate sul mercato turco equivalgono a quasi la metà delle 144.400 unità registrate in tutta Europa e quindi dominerebbero le statistiche. Nonostante i numeri più alti rispetto all'Ue, tra il 2023 e il 2024 la domanda interna di trattori in Turchia ha mostrato un calo del 18%, con registrazioni passate da 77.901 a 63.545 unità.

 

Produzione e immatricolazioni di trattori in Turchia dal 2020 al 2024

Produzione e immatricolazioni di trattori in Turchia dal 2020 al 2024

(Fonte foto: Tarmakbir)

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Il declino delle vendite è legato a un deterioramento delle condizioni finanziarie degli agricoltori a causa del calo delle produzioni di cereali e colture erbacee, dei prezzi dei prodotti inferiori alle aspettative e delle difficoltà di accesso al credito. In media 30 imprese turche del settore su 100 usano prestiti per investire in attrezzature agricole, ma i tassi di interesse sono sempre più elevati.

Solo il crescente impegno delle banche private nell'erogare prestiti per l'acquisto di trattori e il contributo delle case costruttrici nel garantire tassi di interesse più bassi hanno impedito un calo più drastico delle immatricolazioni.

 

Sul settore agromeccanico turco pesa anche la combinazione di costi elevati, dovuti all'inflazione galoppante, e tassi di cambio sfavorevoli, stabili nel lungo termine. Il ritardo dei tassi di cambio rispetto all'inflazione ha impattato negativamente sulle esportazioni, determinando la perdita di quote di mercato all'estero (Fonte: Turkish Association of Agricultural Machinery & Equipment Manufacturers Tarmakbir).

 

Buone notizie dal barometro del Cema

Dopo un 2024 decisamente negativo, ora l'industria europea delle macchine agricole vuole guardare avanti. L'indice del business generale per il settore - diffuso mensilmente dal Cema - segnala una ripresa a partire da febbraio 2025. In particolare, lo scorso marzo l'indice è salito da -11 punti a -5 punti e ad aprile ha raggiunto +2 punti (scala da -100 a +100), tornando positivo per la prima volta da metà 2023.

 

Ad aprile 2025 il Cema Business Climate Index è tornato positivo per la prima volta da metà 2023

Ad aprile 2025 il Cema Business Climate Index è tornato positivo per la prima volta da metà 2023

(Fonte foto: Cema)

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Se fino a poche settimane fa la ripresa del business era trainata principalmente dal miglioramento delle aspettative generali sul fatturato, oggi i produttori europei di macchine agricole esprimono valutazioni più positive riguardo all'attività attuale, anche se questa resta ancora leggermente negativa.

Le previsioni sono migliori anche relativamente alle performance dei concessionari che sono riusciti a vendere una quantità significativa di scorte di macchine: per la prima volta dall'inizio del 2023 gli stock sono al di sotto della media degli ultimi tre anni in tutti i mercati europei considerati.

 

Inoltre, i rappresentanti del settore agromeccanico mostrano maggiore fiducia nei confronti di quasi tutti i mercati europei - in primo luogo Polonia, Spagna e Italia - e di alcuni mercati extra Ue come il Sud America. Per l'intero anno 2025, i partecipanti al sondaggio del Cema si aspettano un lieve aumento medio del fatturato aziendale (media aritmetica +3%).

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