L'inverno non è stato solo lungo, ma ha anche sottoposto le colture a condizioni particolarmente stressanti. Le abbondanti piogge hanno creato soventi situazioni di asfissia durante l’emergenza, che hanno diminuito il vigore delle sementi. Molti di coloro che hanno avuto poi l'imprudenza di utilizzare semente non conciata lamentano oggi mancate nascite e forti diradamenti. Nelle diverse zone climatiche si può stimare un ritardo di 5 – 10 giorni rispetto al normale stadio di sviluppo delle colture. Le piogge cadute poi nella prima parte di primavera hanno reso impraticabili i terreni, causando ritardi anche gravi nelle distribuzione di concimi azotati e diserbi.
Insieme ai diserbi, purtroppo, registrano ritardi anche le applicazioni degli anticrittogamici. Ciò sta aumentando le possibilità infettive di alcuni tipi malattie come la Septoriosi nei frumenti.
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La concimazione azotata dei cereali a paglia
Il fabbisogno di azoto è legato alla quantità di granella prodotta. Si parte dai 18 Kg di azoto per tonnellata di granella per orzo, avena, triticale, per salire a 21 per il frumento tenero biscottiero e a 25 per frumento tenero panificabile e superiore. Si toccano infine i 31 Kg di azoto per tonnellata di granella per frumento duro e frumento tenero di forza. Oltre alla quantità di azoto apportato sono fondamentali il momento dell’applicazione, il loro frazionamento e le modalità di distribuzione.
L’80% del fabbisogno d’azoto nel grano si concentra tra l’inizio della levata e la granigione e che oltre il 50% dello stesso è assimilato nell’ultima fase del ciclo vegetativo. Il ritardo con cui sono state fatte le prime applicazioni, però, in molti casi limiterà il potenziale produttivo della colture. Inoltre, le piogge dilavanti primaverili obbligano a riconsiderare il programma di concimazione. In pratica ci si trova nella situazione di aumentare le dosi totali di azoto, che dovranno essere quindi distribuite in un periodo più breve. La dose totale di azoto deve essere pertanto aumentata di 40-60 unità/ha, favorendo concimi azotati a rapida assimilazione. Nel caso dei frumenti duri o dei teneri di qualità, anche per i produttori che hanno realizzato il primo passaggio in ritardo, (inizio- piena levata) è consigliabile programmare di frazionare la concimazione in ulteriori 2 interventi. Si consiglia quindi un’applicazione nella fase di fine levata e una seconda in fase di botticella, la quale permetterà di apportare tutto l’azoto previsto e di garantire la disponibilità nella fase finale della granigione fondamentale per la qualità.
Malattie fungine
Sin dal mese di gennaio in diverse zone della penisola è stato possibile rilevare i sintomi di Septoriosi sulle varietà più suscettibili di frumento e di Elmintosporiosi su quelle di orzo. Per il controllo di questi funghi Apsovsementi consiglia l’utilizzo di strobilurine (azoxytrobin, trifloxytrobin, pyraclostrobin), da sole o in miscela con i triazoli specifici (epoxiconazolo, protioconazolo, prochloraz, chlorothalonil, mancozeb).
Questa pratica riduce inoltre la selezione di ceppi resistenti. Il trattamento antifungino risulta particolarmente indispensabile nel caso di varietà suscettibili. Inoltre, il ritardo con cui si stanno applicando gli erbicidi rende ottimale l’associazione con il primo trattamento fungicida e non è difficile pronosticare che, nel caso di un mese di maggio “secco”, sarà questa applicazione che farà la differenza in termini di resa.
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Fonte: Apsovsementi