Le prove eseguite hanno messo a confronto lavorazioni del suolo tradizionali (aratura ed erpicatura) con minima lavorazione e strip tillage. Sono state poi confrontate semina e fertilizzazione a dose variabile e non.
I risultati, presentati durante la Fiera del bovino da latte che si è svolta a Cremona a fine ottobre, sono stati molto chiari. L'agricoltura conservativa e di precisione ha garantito un reddito di 337 euro ad ettaro in più. Questo nonostante l'annata sia stata sfavorevole: i campi hanno subito una inondazione in post-semina e una grandinata alla differenziazione della spiga che ha causato un calo di produzione.
Le prove eseguite
Angelo Frascarelli, professore dell'Università di Perugia e referente scientifico di Kverneland Group Academy, ha seguito le prove e analizzato i risultati. Sono state realizzate parcelle da circa un ettaro cadauna per un totale di 28 ettari presso l'azienda Villagrossa a Castel D'ario (Mantova), tutti mappati con con l'obiettivo di creare mappe di prescrizione.Per quanto riguarda le lavorazioni del terreno sono state messe a confronto aratura-erpicatura, minima lavorazione e strip tillage. Per ciascuno dei tre sistemi di preparazione del letto di semina sono stati previsti tre casi: nessun sistema di precisione applicato, dose variabile del seme e dose fissa del concime, dose fissa del seme e dose variabile del concime.
I risultati ottenuti
La performance migliore è stata quella garantita dal campo seminato con minima lavorazione e dose variabile di seme, che ha prodotto 99,4 quintali ad ettaro di granella secca, pari a 2.120 euro e un reddito netto di 565 euro ad ettaro.Secondo classificato lo strip tillage con dose variabile di seme che ha generato 93,7 quintali ad ettaro di granella secca (ricavo di 2.020 euro e reddito netto a 419 euro). Aratura ed erpicatura con gestione di seme e fertilizzante non di precisione hanno prodotto solo 80 quintali, per un ricavo di 1.784 euro ad ettaro e un reddito netto di 228 euro ad ettaro. La differenza tra primo e ultimo classificato è facilmente calcolabile: 337 euro ad ettaro.
Nonostante l'annata deludente causata dai fenomeni meteorologici, le tecniche di agricoltura di precisione hanno migliorato la performance dei campi, aumentando i guadagni. La parcella più performante è stata quella che ha abbinato minima lavorazione e rateo variabile sulle sementi. In generale si può affermare che il rateo variabile nella semina si è dimostrato più efficace rispetto a quello sulla fertilizzazione, anche se la dose variabile del concime comporta una ottimizzazione dei costi. La minima lavorazione si è dimostrata vincente rispetto sia allo strip tillage, che alle tecniche tradizionali che si sono dimostrate meno efficaci.
Le tecnologie messe in campo
Durante l'evento di Cremona Sandro Battini, direttore commerciale di Kverneland Group Italia, ha ricordato che Kverneland è leader nell'implementazione di sistemi intelligenti ed efficienti. E che Kverneland Group Academy è stata fondata proprio per fornire valutazioni economiche oggettive sui vantaggi derivanti dall'applicazione dell'agricoltura di precisione.Sandro Battini, direttore commerciale di Kverneland Group Italia, durante l'evento a Cremona
Oggi Kverneland offre oltre 100 modelli 100% Isobus, la base di partenza per poter applicare l'agricoltura di precisione. Per le minime lavorazioni del terreno Kverneland ha messo a disposizione il suo coltivatore CTC, mentre Dekalb ha fornito il seme DKC 5830 di classe 500.
Durante l'evento hanno preso la parola anche gli altri partner tecnici di Kverneland Academy. Mario Bragalanti, di Bayer, ha ricordato le caratteristiche del nuovo diserbante Adengo Xtra, efficace a bassi dosaggi. Mentre Stefano Tagliavini, di Scam, ha descritto le caratteristiche dei concimi utilizzati nelle prove: gli organo minerali Nutrigran e Azotop di Scam.
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Fonte: Kverneland Group Italia