Molise, ingenti danni a Campomarino
La prima regione colpita in ordine di tempo è il Molise, dove nella serata del 24 agosto si abbatte su Campomarino, verso il confine con la Puglia settentrionale, una vera e propria tromba d'aria, con pioggia e grandine che, scagliata dai forti venti, provoca danni ingenti a vigneti, frutteti ed impianti irrigui, stando alle concordi indicazioni delle federazioni regionali di Coldiretti e Confagricoltura. In un territorio non molto vasto si è concentrata la furia degli elementi, con danni molto elevati anche a strutture e infrastrutture agricole e per i quali si è già attivato l'assessore regionale all'Agricoltura Nicola Cavaliere: gli uffici dell'assessorato sono già al lavoro per la conta dei danni, e si valuterà la possibilità di chiedere la declaratoria di stato di calamità naturale.Campania, da Amalfi a Gragnano la grandine piomba sulle colture
Poco dopo, alle prime ore del 25 agosto, ben prima della vigenza dell'allerta meteo diramata il giorno prima dalla Protezione civile, un'intensa attività temporalesca interessa diversi settori della Campania, dalla fascia costiera e l'Antiappennino campano nel casertano fino al Cilento. E la caduta della grandine si registra su vigneti e oliveti a Gragnano, su vigne e agrumeti in Costa d'Amalfi, con danni ingenti. Lo rende noto Confagricoltura Campania."È più che mai necessario - afferma in una nota stampa Fabrizio Marzano, presidente di Confagricoltura Campania - accertare rapidamente da parte dei competenti uffici della Regione Campania l'entità dei danni subiti, al fine di valutare l'eventuale richiesta di declaratoria di stato di calamità". Marzano, in relazione ai danni da grandine ed alla frequenza dei fenomeni ha dichiarato ieri, 26 agosto 2021, al Tg3 Campania: "Ormai non è più un problema del singolo agricoltore, ma è qualcosa di più serio, e quindi bisognerà capire in quale modo sostenere queste aziende agricole, il settore e la filiera".
Ad una prima analisi da parte degli esperti di Confagricoltura Campania, risultano danneggiati vigneti da vino in agro di Gragnano, area dell'omonima Doc, con cascola e diradamento dei grappoli ormai prossimi alla vendemmia, visto l'andamento climatico volto ad anticipare la maturazione delle bacche. In molti casi interi grappoli sono stati scaraventati a terra da chicchi di grandine caduti fitti ed insolitamente grossi, anche quanto il palmo di una mano. Lì dove l'uva è rimasta sulle viti, si osserva invece un deterioramento degli acini, visibilmente scalfiti dall'evento meteorico. Danni anche agli olivi, con analogo fenomeno della cascola delle drupe, ormai vicine all'inizio della fase dell'invaiatura.
Ad Amalfi il fenomeno grandine - anche in questo caso con chicchi caduti fitti e decisamente oltremisura - ha interessato la Valle delle Ferriere lungo il fiume Canneto, con danni agli impianti di agrumi e si temono danni ai vigneti circostanti dell1a Doc Costa d'Amalfi. Sempre in Campania, si registrano ingenti danni nell'area di Torre Annunziata e Castellamare di Stabia agli impianti florovivaistici, travolti da una vera e propria bomba d'acqua.
Puglia, l'epicentro è Taranto
Poche ore più tardi - nel pomeriggio del 25 agosto - violente piogge e, in alcune zone, pesanti grandinate si abbattono sulle campagne della provincia di Taranto in Puglia. Le zone più colpite dalla grandine sono quelle di Grottaglie, Castellaneta e Manduria. Mentre la pioggia cade con intensità diversa su quasi tutto il territorio provinciale.Per Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Taranto, "Serve un'immediata ricognizione dei danni. Siamo in una fase molto delicata, a ridosso della vendemmia e anche le olive sono esposte. Gli agricoltori pugliesi contano molto su questa raccolta per far quadrare i bilanci in sofferenza dopo un anno e mezzo di crisi economica Covid-19".
L'agricoltura è il primo settore economico a subire le conseguenze del clima. Senza dimenticare il rischio alluvioni che porta il territorio a passare da un eccesso all'altro: da zero pioggia a fenomeni violenti, con l'acqua che scorre sui terreni aridi e non viene assorbita causando, peraltro, forte erosione del suolo fertile.
L'area tarantina e, più in generale, quella pugliese vengono da un'estate con temperature da record, caratterizzata da una forte siccità. "Purtroppo - conclude Lazzàro - tocca ricordare che l'assenza di adeguati ricavi sulla vendita delle produzioni agricole non permette agli imprenditori di stipulare con le assicurazioni delle polizze per la copertura economica dei danni. Questo fa sì che una grandinata come quella di oggi pomeriggio, se non indennizzata, possa anche distruggere o minare fortemente un anno di lavoro e di investimenti".
Ma il maltempo non demorde e con il trascorrere delle ore la grandine continua ad abbattersi in Puglia su pescheti, vigneti e uliveti, tanto che una nota di Coldiretti Puglia della mattinata di ieri avvertiva: "Con le improvvise grandinate che stanno colpendo a macchia di leopardo da 24 ore vigneti, oliveti e gli ortaggi nelle province di Taranto, Lecce e Foggia, sale il conto dei danni nelle campagne in una estate 2021 caratterizzata da siccità perdurante da mesi e caldo torrido che hanno dimezzato le produzioni di frutta e verdura, con angurie, pomodori, peperoni e melanzane lessati nei campi dal solleone".
Secondo Coldiretti Puglia la grandine ha colpito gravemente le campagne a Torremaggiore, San Severo, Montemesola, Carmiano, Monteroni, Arnesano, San Pietro in Lama, Surbo e un tornado ha interessato l'area di San Donato di Lecce.
La pioggia - ha continuato Coldiretti Puglia - è attesa per combattere la siccità nelle campagne, ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l'acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento, provocando frane e smottamenti.
"Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima - ha denunciato il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia - che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l'aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante" ha concluso Muraglia.
Per questo è da rivedere a fondo - ha affermato Coldiretti Puglia - anche il meccanismo del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali che così com'è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi.
Anche la gestione del rischio e le scelte in tema di assicurazioni in agricoltura vanno profondamente riviste - aggiunge Coldiretti Puglia - perché incidono sulla redditività e sulla liquidità delle imprese agricole.