La città si mangia la campagna. In tutti i sensi. A partire dalla cementificazione vera e propria: a leggere il rapporto Ispra 2019 si apprende come il consumo di suolo, nonostante la crisi e la popolazione italiana in diminuzione, rimanga vivace - l'anno scorso abbiamo perso 51 km quadrati, 14 ettari al giorno.
Risalta poi come la cementificazione sia attiva anche nelle aree a tutela paesaggistica (+1084 ettari), in quelle a pericolosità idraulica (+673 ettari) e da frana (+350 ettari) oltre che nelle zone a pericolosità sismica (+1.803 ettari).

Quando sentirete di ulteriori disgrazie causate da frane, smottamenti, alluvioni e chi ne ha peggio ne metta, non meravigliatevi. Tuttavia è ancor più triste osservare come la città si mangia la campagna, non solo per l'incessante opera edile dell'uomo, ma anche per la trascuratezza delle politiche sociali ed economiche. Oggi si parla sempre più spesso - e non a caso - di aree metropolitane e non di aree rurali o campagne - il che la dice lunga sulla visione degli amministratori a riguardo. Pare che con i recenti obblighi relativi agli scontrini elettronici anche i rimanenti piccoli esercizi di paese (bar, alimentari…) sopra vissuti alla ecatombe degli scorsi decenni si preparino alla chiusura - e sulla funzione sociale dei ritrovi commerciali nelle aree di campagna riteniamo sia inutile sprecare parole: la diamo per ovvia.

Solo in Alto Adige (dove son sempre avanti…) gli esercizi di vicinato nelle aree rurali da quest'anno hanno iniziato invece a proteggerli. Ovvia parrebbe anche la funzione dei piccoli ospedali in aree non facilmente raggiungibili; provate a mettervi nei panni di una gestante che abita, poniamo, a una sessantina di km dal più vicino reparto maternità. I piccoli ospedali (e i reparti maternità…) sono stati invece chiusi a decine in tutto il territorio nazionale. Ci potremmo poi dilungare, per esempio, parlando delle enormi possibilità delle nuove tecnologie digitali - che però necessitano di connessioni veloci, ovunque.
Secondo due recenti rapporti della Fao (digital technologies in agricultural and rural areas) e del World economic forum (innovation with a purpose: the role of technology innovation in accelerating food system transformation), l'uso delle connessioni mobile, dei big data, delle tecniche di blockchain, dell'agricoltura di precisione e l'ottimizzazione delle risorse idriche potranno causare una vera e propria rivoluzione nelle campagne di tutto il mondo.

Perché la campagna è buona. Non da mangiare però.