Ne consegue quindi la necessità di affacciarsi a nuove tipologie di risorse idriche non convenzionali, identificate anche come "acqua marginale" (ad esempio acqua reflua affinata) che andranno a sopperire, in parte, alla domanda di acqua dolce.
Il principale limite nell'utilizzo di acque reflue affinate però è dato dalla sua accettabilità e quindi dall'opposizione pubblica.
Da qui la nascita di questo lavoro di tesi. L'analisi condotta sull'accettabilità delle acque reflue affinate pone le basi per identificare le principali cause che hanno impedito o rallentato l'utilizzo delle acque reflue affinate e si propone di promuoverne un riutilizzo in ambito irriguo.
I principali soggetti di analisi sono gli agricoltori, essendo i più esposti nella filiera agroalimentare ai benefici e ai rischi delle acque reflue affinate. La loro accettabilità è imprescindibile per avviare un processo di riutilizzo.
L'analisi delle barriere socio-tecniche è stata effettuata tramite l'utilizzo di un sistema di simulazione di campagne agrarie, identificato come WasteWaterCredit (WWC) ideato e costruito ai fini di tesi, che introduceva l'obbligo di utilizzo delle acque reflue affinate, a norma di legge, ad alcuni agricoltori.
Sono state esaminate le opportunità e minacce nell'impiego irriguo delle acque reflue affinate allo scopo di costruire un sistema che fosse in grado di abbattere le barriere di una mancata accettabilità da parte degli agricoltori.
Al fine di conoscere il livello di accettabilità di mercato degli agricoltori è stato strutturato un prototipo di simulazione di campagne agrarie interattivo (WWC). Per ottenere dati significativi, sono state effettuate due simulazioni con due agricoltori per simulazione a cui si è arrogato il compito di decidere se utilizzare o meno le acque reflue affinate. L'accettabilità di mercato è stata dunque analizzata sia a partire dai risultati ottenuti dalla simulazione che dai commenti e domande che gli agricoltori hanno avanzato.
Nella prima fase di simulazione, alla presentazione del prototipo gli agricoltori hanno effettuato una serie di domande incentrate sul valore di mercato dei prodotti e sulla volatilità dei mercati mostrando un basso interesse sulla tipologia di acqua utilizzata.
Oltretutto l'introduzione del sistema di crediti, dove l'utilizzo reale di un metro cubo di acqua genera un WWC vendibile o utilizzabile nella stagione agricola successiva riscattando m3 di acqua in più rispetto alla disponibilità assegnata dall'ente di distribuzione, ha permesso di analizzare come il fattore acqua sia importante per l'agricoltore e come una maggiore disponibilità, indipendente dalla tipologia, sia richiesta dall'agricoltore. Durante le fasi di simulazione, a partire dal quantitativo di acqua reflua depurata utilizzata, si è dimostrato una ridottissima resistenza all'impiego di acque reflue affinate. Gli agricoltori dopo aver compreso il sistema di simulazione, hanno preso in considerazione la possibilità di scambiare i WWC.
Il sistema WWC permette all'azienda che genera i WWC il raggiungimento di un miglioramento paretiano del reddito, andando a compensare le esternalità positive che l'agricoltore sostiene utilizzando le acque reflue affinate.
Infine dall'attività si è dedotto che l'accettabilità delle acque reflue affinate è massima se relazionata sia all'introduzione di un sistema che premi gli agricoltori virtuosi, quali i WWC, sia alla possibilità di vendere il prodotto senza ripercussioni.
Questa attività di ricerca rappresenta solo l'inizio della gestione delle acque reflue affinate dato che oltre all'accettabilità degli agricoltori, bisogna tener conto dell'accettabilità di altri stakeholder interessati come il Consorzio per la Bonifica della Capitanata e l'Acquedotto Pugliese, le industrie e le Gdo.
D'altra parte resta da superare l'ostacolo dell'accettabilità dei consumatori: un mancato acquisto del prodotto comporta la fine della filiera dei prodotti irrigati con l'acqua reflua depurata.
Tab.Variazione del valore marginale dei WWC
(fonte: elaborazione di Diego Zullo)
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Per eventuali contatti: diegozullo94@outlook.it
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Fonte: Agronotizie