Adesso la parola passa al nuovo Parlamento europeo che uscirà dalle urne delle prossime elezioni.
Chieste novità sostanziali per i pagamenti diretti e lo sviluppo rurale
La Commissione Agricoltura chiede di posticipare l'entrata in vigore dei piani nazionali della Politica agricola comune al 2022. L'intenzione è limitare i pagamenti diretti annuali agli agricoltori, a 100mila euro per le grandi aziende, allo stesso tempo consentendo agli agricoltori di detrarre il 50% degli stipendi legati all'agricoltura dall'importo totale della prima riduzione. Inoltre si suggerisce di indirizzare almeno il 5% dei pagamenti diretti nazionali ai piccoli e medi agricoltori e gli Stati che utilizzano più del 10% del bilancio dei pagamenti diretti al fine di questo sostegno, dovrebbero poter decidere di non applicare il meccanismo del limite massimo. Gli Stati membri, dovrebbero utilizzare il 2% dei bilanci nazionali dei pagamenti diretti per sostenere i giovani agricoltori.Al fine di livellare i pagamenti diretti all'interno degli Stati membri, questi ultimi dovrebbero garantire che i pagamenti diretti nei territori raggiungano almeno il 75% delle sovvenzioni dirette medie entro il 2024 e il 100% entro il 2027. Infine si ritiene che gli agricoltori che possono essere ammessi ai pagamenti diretti Ue dovrebbero essere definiti dagli Stati membri, questo per evitare che vengano concessi sostegni a coloro la cui attività agricola costituisce solo una parte delle attività economiche complessive.
Modifiche dell'Organizzazione comune dei mercati (Ocm)
La Commissione Agricoltura del Parlamento europeo (Comagri) propone di estendere a tutti i settori produttivi il sistema di gestione dell'offerta attualmente previsto per i produttori di latte, nonché di allargare a tutti i prodotti che beneficiano dell'Indicazione geografica protetta o della Denominazione di origine protetta le norme che oggi consentono di limitare l'offerta di formaggi e vini Dop e Igp.
Un Osservatorio per i mercato agricoli
Per quanto riguarda la trasparenza e la sicurezza del mercato, la Commissione Agricoltura suggerisce la creazione di un Osservatorio dell'Unione europea per i mercati agricoli che si concentri su un'ampia gamma di prodotti tra cui cereali, zucchero bianco, olio, verdura, vino, latte e carne ovina, suina e pollo.
Più fondi alla tutela dell'ambiente
Gli europarlamentari vogliono dedicare il 30% dello sviluppo rurale e non meno del 20% del bilancio degli aiuti diretti a programmi ecologici volontari che dovrebbero sostenere anche il benessere animale.
Servizio di consulenza per tutti gli agricoltori
Gli europarlamentari suggeriscono di obbligare tutti gli Stati membri a creare un Servizio di consulenza agricola per gli agricoltori in merito ai requisiti dei sussidi, alle condizioni, ai modi e la disponibilità di sostegno all'innovazione.Non solo, gli Stati membri dovrebbero fornire una formazione di consulenti esperti per aiutare gli agricoltori a migliorare la competitività, la pratica, la produzione, la sicurezza delle fattorie, l'utilizzo di fertilizzanti e la gestione sia dell'agricoltura in modo sostenibile e sia dei cambiamenti climatici.
'Vitis labrusca' non sarà vino dell'Ue
È stata respinta la proposta di introdurre la "Vitis labrusca" - conosciuta meglio come "vite americana", una tipologia di vite degli Stati Uniti - nella produzione di vino dell'Unione europea e non è stata permessa la revoca di divieto a sei varietà di vite, tra cui, la Noah, Otello, Isabelle, Jacquez, Clinton e Harbemont.Inoltre le etichette dei vini dovrebbero includere la dichiarazione nutrizionale del prodotto o il valore energetico. Sempre la Commissione Agricoltura sottolinea la necessità di prolungare fino al 2050 lo schema di autorizzazione per le piantagioni di vite e si premura di includere i vini disidratati nella categoria dei prodotti della vite ma questi non dovrebbero beneficiare della protezione Dop, Igp e Stg.