La Commissione Agricoltura del Parlamento europeo propone modifiche sostanziali alla nuova Politica agricola comune post 2020. Nuove detrazioni, più potere discrezionale ai paesi membri e incentivi ai giovani agricoltori per quanto riguarda i pagamenti diretti. Poi si propone la creazione di un Osservatorio per i mercato agricoli e un Servizio di consulenza per tutti gli agricoltori. Stretta sui vini di imitazione non europei.

Adesso la parola passa al nuovo Parlamento europeo che uscirà dalle urne delle prossime elezioni.


Chieste novità sostanziali per i pagamenti diretti e lo sviluppo rurale

La Commissione Agricoltura chiede di posticipare l'entrata in vigore dei piani nazionali della Politica agricola comune al 2022. L'intenzione è limitare i pagamenti diretti annuali agli agricoltori, a 100mila euro per le grandi aziende, allo stesso tempo consentendo agli agricoltori di detrarre il 50% degli stipendi legati all'agricoltura dall'importo totale della prima riduzione. Inoltre si suggerisce di indirizzare almeno il 5% dei pagamenti diretti nazionali ai piccoli e medi agricoltori e gli Stati che utilizzano più del 10% del bilancio dei pagamenti diretti al fine di questo sostegno, dovrebbero poter decidere di non applicare il meccanismo del limite massimo. Gli Stati membri, dovrebbero utilizzare il 2% dei bilanci nazionali dei pagamenti diretti per sostenere i giovani agricoltori.

Al fine di livellare i pagamenti diretti all'interno degli Stati membri, questi ultimi dovrebbero garantire che i pagamenti diretti nei territori raggiungano almeno il 75% delle sovvenzioni dirette medie entro il 2024 e il 100% entro il 2027. Infine si ritiene che gli agricoltori che possono essere ammessi ai pagamenti diretti Ue dovrebbero essere definiti dagli Stati membri, questo per evitare che vengano concessi sostegni a coloro la cui attività agricola costituisce solo una parte delle attività economiche complessive.


Modifiche dell'Organizzazione comune dei mercati (Ocm)

La Commissione Agricoltura del Parlamento europeo (Comagri) propone di estendere a tutti i settori produttivi il sistema di gestione dell'offerta attualmente previsto per i produttori di latte, nonché di allargare a tutti i prodotti che beneficiano dell'Indicazione geografica protetta o della Denominazione di origine protetta le norme che oggi consentono di limitare l'offerta di formaggi e vini Dop e Igp.


Un Osservatorio per i mercato agricoli

Per quanto riguarda la trasparenza e la sicurezza del mercato, la Commissione Agricoltura suggerisce la creazione di un Osservatorio dell'Unione europea per i mercati agricoli che si concentri su un'ampia gamma di prodotti tra cui cereali, zucchero bianco, olio, verdura, vino, latte e carne ovina, suina e pollo.


Più fondi alla tutela dell'ambiente

Gli europarlamentari vogliono dedicare il 30% dello sviluppo rurale e non meno del 20% del bilancio degli aiuti diretti a programmi ecologici volontari che dovrebbero sostenere anche il benessere animale.


Servizio di consulenza per tutti gli agricoltori

Gli europarlamentari suggeriscono di obbligare tutti gli Stati membri a creare un Servizio di consulenza agricola per gli agricoltori in merito ai requisiti dei sussidi, alle condizioni, ai modi e la disponibilità di sostegno all'innovazione.

Non solo, gli Stati membri dovrebbero fornire una formazione di consulenti esperti per aiutare gli agricoltori a migliorare la competitività, la pratica, la produzione, la sicurezza delle fattorie, l'utilizzo di fertilizzanti e la gestione sia dell'agricoltura in modo sostenibile e sia dei cambiamenti climatici.


'Vitis labrusca' non sarà vino dell'Ue

È stata respinta la proposta di introdurre la "Vitis labrusca" - conosciuta meglio come "vite americana", una tipologia di vite degli Stati Uniti - nella produzione di vino dell'Unione europea e non è stata permessa la revoca di divieto a sei varietà di vite, tra cui, la Noah, Otello, Isabelle, Jacquez, Clinton e Harbemont.

Inoltre le etichette dei vini dovrebbero includere la dichiarazione nutrizionale del prodotto o il valore energetico. Sempre la Commissione Agricoltura sottolinea la necessità di prolungare fino al 2050 lo schema di autorizzazione per le piantagioni di vite e si premura di includere i vini disidratati nella categoria dei prodotti della vite ma questi non dovrebbero beneficiare della protezione Dop, Igp e Stg.


Tutto nelle mani del prossimo Parlamento europeo

I testi approvati dalla Commissione Agricoltura, quello sull'Ocm e quello sul futuro della Pac, saranno adesso esaminati dal nuovo Parlamento europeo, che si formerà dopo le elezioni di maggio, il quale potrà decidere di votarlo in sessione plenaria o di rimandarlo alla nuova Commissione Agricoltura.
 
In collaborazione con Martina Minoletti