Molta attenzione al turismo, visto come leva per far decollare l'agroalimentare made in Italy.
Con la ratifica del Pacchetto Omnibus arrivano semplificazioni e corsie di preferenza per i giovani.
Stop agli accordi commerciali con il Canada e un fermo no alle importazioni a dazio agevolato di olio dalla Tunisia.
All'orizzonte ancora minacce di inasprimento dei dazi e di ritorsioni da parte dei paesi che ne sono danneggiati. Fra questi l'Italia, che chiede un nuovo dialogo con la Russia.
Zucchero e riso sono i grandi malati dell'agricoltura italiana, che intanto assiste al rincorrersi dei prezzi per mais e soia sui mercati internazionali.
Numeri positivi nel primo trimestre per l'ortofrutta, e in particolare per i meloni la stagione sembra avviata con i migliori auspici.
C'è fermento in alcune industrie dell'agroalimentare, che si apprestano a investire e a proporsi sul mercato azionario.
Delle nostre startup si parla in Francia e c'è chi assicura che il deserto del Sahel potrà essere coltivato. Magari...
Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
I giornali e Centinaio
Se in un primo momento, all'indomani della nascita del nuovo Governo, i giornali sembravano essersi dimenticati delle novità in "casa" del ministero per le Politiche agricole, guidato da Gian Marco Centinaio, ora quegli stessi quotidiani cercano di recuperare ospitando interviste e dichiarazioni del nuovo inquilino di via XX Settembre (la stessa che ospita il ministero dell'Economia di Giovanni Tria).Così il “Gazzettino” del 10 giugno intervista Centinaio partendo dall'alleanza che il neo ministro ha voluto sancire fra turismo e agricoltura, sinergia che ha incontrato il favore fra gli altri di alcune organizzazioni agricole.
Nello stesso giorno è “Il Messaggero” che si occupa dello stesso argomento e cede la parola al ministro per ribadire come questa sinergia possa imprimere slancio al made in Italy sui mercati internazionali.
Si replica l'11 giugno su ”Il Mattino”, che riporta la notizia del passaggio al ministero per le Politiche agricole delle competenze sulla promozione del made in Italy.
E' poi il turno de "La Stampa", che il 14 giugno pone al ministro per le Politiche agricole (e del Turismo) alcune domande importanti, come l'accordo di scambio commerciale con il Canada (Ceta) e le importazioni agevolare di olio dalla Tunisia. Su entrambi questi argomento Centinaio ha annunciato che esprimerà parere negativo.
Dei possibili "sconti" alla Tunisia per le importazioni di olio si parla nello stesso giorno sulla "Gazzetta del Mezzogiorno". Le conseguenze per l'olivicoltura pugliese, già alle prese con la Xylella, potrebbero essere devastanti.
I temi del turismo sembrano trovare ampio spazio fra i progetti che Centinaio ha in animo di realizzare e che vanno oltre il perimetro dell'agroalimentare, come si legge su “Nuova Sardegna” del 13 giugno, a proposito della riforma della classificazione delle strutture alberghiere.
Stelle (degli hotel) e frodi
Di mettere mano a stelle e categorie dell'ospitalità c'è grande bisogno, senza dubbio, ma speriamo che queste "distrazioni" non facciano passare in secondo piano i temi propri dell'agroalimentare.Un timore forse infondato, visto che nell'affollata giornata di lavoro del nuovo ministro hanno subito trovato posto altri importanti argomenti, come la ratifica del Pacchetto Omnibus.
Come scrive “La Sicilia” del 10 giugno, con questa ratifica si semplificano alcune norme comunitarie e si favorisce l'ingresso dei giovani in agricoltura.
Fra gli impegni da portare avanti c'è poi la lotta alle frodi, argomento molto legato alla promozione del made in Italy, e il possibile ritorno dei voucher, che in campo agricolo erano apprezzati anche per la loro semplicità. Se ne parla il 9 giugno su “La Verità”.
Fra le questioni ancora aperte figurano poi le etichette con l'indicazione di origine. Da “Italia Oggi” del 12 giugno si apprende che per pasta, riso e pomodoro resteranno in vigore sino al 2020. Poi si vedrà...
A proposito di etichette, ancora su “Italia Oggi”, dell'8 giugno in questo caso, si commenta la recente sentenza della Corte di giustizia che rende soggettiva l'indicazione della "Indicazione geografica protetta" (Igp). Una sentenza che in pratica affida alla magistratura il compito di deciderne gli ambiti di applicazione.
Dazi e guerre commerciali
Più complessa la partita sul fronte dei commerci internazionali, dove continuano a pesare le minacce di dazi e contromisure.Per “Repubblica” del 9 giugno la posizione italiana su questo argomento è troppo attendista e rischia di complicare il quadro, piuttosto che risolverlo.
In ballo ci sono poi le sanzioni comunitarie alla Russia e l'embargo che questa ha deciso come contromisura nei riguardi di alcuni prodotti. Se dovesse aggiungersi l'inasprimento dei dazi americani, commenta “Italia Oggi” del 13 giugno, i riflessi per le produzioni agroalimentari italiane potrebbero essere pesanti.
Sullo stesso “Italia Oggi” è ospitato il parere di Confindustria, che si dice preoccupata più che dai provvedimenti sui singoli prodotti, dalla "guerra commerciale" che ne potrebbe scaturire, danneggiando tutti e tutto.
Uno scenario opposto e in particolare la soluzione delle tensioni mercantili fra Ue e Russia, è salutata con favore da “Unione Sarda” del 13 giugno che fa il conto dei vantaggi che ne potrebbero derivare per le produzioni agroalimentari della Sardegna.
Zucchero e riso, grandi malati
Sui mercati si guarda con qualche preoccupazione al futuro dello zucchero italiano, sempre più compromesso dopo l'abolizione delle quote e la chiusura degli impianti di trasformazione, che dai diciannove esistenti si sono ridotti ad appena due, come denuncia “Il Sole 24 Ore” dell'8 giugno.E' uno sguardo sui mercati internazionali quello proposto da "La Verità" del 14 giugno, dove si osserva il rialzo del prezzo del mais, conseguenza del calo delle rese e della riduzione delle scorte.
Raccolti in flessione poi per il riso italiano. In questo caso, spiega “Italia Oggi” del 13 giugno, le scarse rese dei raccolti sono una conseguenza sia del lungo inverno, sia delle pressioni per un minor impiego di prodotti chimici.
Mercati in crescita
Buon avvio di stagione per i meloni. Secondo “Arena” dell'8 giugno per le produzioni precoci si ha un'ottima partenza per quantità e qualità.E' tutto il comparto ortofrutticolo a registrare numeri positivi. Lo afferma il “Corriere della Sera” nella sua edizione milanese del 10 giugno, che si occupa dell'andamento del settore nel primo trimestre di questo anno.
A trovare il maggior favore dei consumatori sono le proposte confezionate, in particolare di patate e fragole.
Si preannuncia una stagione favorevole anche quella del vino. Lo scrive il “Giornale di Vicenza” del 10 giugno, prendendo in esame il favorevole stato vegetativo dei vigneti e il buon andamento di piogge e temperature.
Buone prospettive per la viticoltura del Veneto confermate il 14 giugno da “L'Arena”.
Industrie in fermento
Nel mondo delle industrie fa notizia la decisione del gruppo Amadori, fra i big del settore avicolo, di investire 200 milioni per lo sviluppo delle filiere di questo comparto. I dettagli si possono leggere il 9 giugno su “Il Sole 24 Ore”.Investimenti nelle serre idroponiche sono quelle che si appresta a fare il gruppo Fri-El Green, fra i leader nelle energie rinnovabili. In progetto, si apprende da “Il Resto del Carlino” del 10 giugno, ci sono undici ettari di serre da realizzare in Emilia Romagna.
Nello stesso giorno il “Corriere della Sera” commenta i buoni risultati del gruppo Gaspardo, noto marchio della meccanizzazione agricola, che dopo aver messo dietro alle spalle le difficoltà della crisi, si appresta a sbarcare in Borsa valori.
Spigolature
Infine le notizie più curiose, come quella riportata dal quotidiano francese “Les Echos” che l'8 giugno descrive l'iniziativa di una startup italiana che mette in contatto piccoli agricoltori e consumatori e consente tramite una app di seguire la crescita della pianta di frutta presa in "adozione".Restiamo in Francia con “La Stampa” dell'11 giugno, che ospita la cronaca delle forti proteste inscenate dagli agricoltori contro la realizzazione di una bioraffineria alimentata a olio di palma.
Altre proteste, questa volta contro le importazioni, sono quelle che sempre in Francia sono all'attenzione de “L'Osservatore Romano” in edicola il 12 giugno.
Continua a crescere l'interesse per la coltivazione della "cannabis light", lo si apprende da “Repubblica” del 13 giugno con una prima stima del numero di negozi dedicati alla vendita di questo prodotto recentemente liberalizzato.
Ancora su “Repubblica” un interessante inserto sul progetto dell'Onu per la coltivazione nel deserto del Sahel, impresa solo all'apparenza impossibile.