Intensa l'attività del "Palazzo" che in questi giorni ha sancito lo stop ai voucher e ai nuovi Ogm, mentre ha dato via libera ala canapa e alle assicurazioni sui ricavi del settore cerealicolo.

Si è fatto poi un gran parlare di vini, in attesa del Vinitaly a Verona. Si confermano così i buoni risultati dell'export, con gli occhi puntati alla Cina. Se solo ci fosse meno burocrazia...

Sui mercati nazionali si conferma il calo dei consumi e la crisi della risicoltura. A soffrire è però tutto il sistema agricolo, sotto la media europea in quanto a valore della produzione.

Fermento nel mondo delle industrie agroalimentari, con fusioni e acquisizioni, oltre a investimenti per cogliere nuove opportunità di mercato.

Gli olivi tornano alla ribalta delle cronache per le proteste legate e al gasdotto che attraverserà la Puglia e per alcune novità nella scelta delle cultivar resistenti alla Xylella.

C'è anche chi sperimenta microchip da inserire nei calabroni per pilotarne il volo e favorire l'impollinazione. Accade in Giappone.

Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati su quotidiani e periodici di questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio nelle righe che seguono.

Le iniziative del "Palazzo"
Iniziamo dai nuovi sostegni per l'agricoltura, con l'avvio della vendita dei terreni del demanio da destinare a giovani imprenditori agricoli. Ne parla il 24 marzo “Italia Oggi” specificando che si tratta di 630 ettari che saranno messi sul mercato quest'anno nell'ambito del programma "Terrevive".

In Emilia Romagna, scrive “Il Sole 24 Ore”, sono destinati alle imprese agricole 136 milioni di euro a fondo perduto. Si tratta dei bandi Pif (Progetti integrati di filiera) e la prima scadenza è il prossimo 28 aprile. Potranno accedervi le aziende disposte a "fare rete".

Per la filiera cerealicola sono in arrivo i contratti assicurativi a garanzia dei ricavi. Il nostro paese, scrive “Italia Oggi” del 29 marzo, è il primo a sperimentare questo strumento di difesa dalle volatilità del mercato.

In campo normativo si continua a dibattere sulla abolizione dei voucher, con il mondo agricolo che dalle pagine della “Gazzetta di Parma” del 28 marzo ribadisce le conseguenze negative che questa decisione comporta.
Lo stesso argomento è preso in esame da “Italia Oggi” il 24 marzo, che evidenzia come l'addio ai voucher corrisponda a una "deregulation" del lavoro accessorio.

No agli Ogm, sì alla canapa
L'Italia continua a dire no ai mais Ogm proposti dalle maggiori multinazionali del settore, come si apprende da “Il Sole 24 Ore” del 25 marzo.
Una posizione, questa contro gli Ogm, che solleva le critiche de “Il Foglio” del 28 marzo.

No agli Ogm, ma sì alla canapa. Accade in Puglia - lo scrive la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 28 marzo - dove in sede regionale è arrivato il consenso unanime della Commissione Agricoltura a questa coltivazione. E' il primo passo verso una legge regionale che ne autorizzi l'uso in campo industriale e farmaceutico.

Mercati
Sui mercati continua ad essere preoccupante la situazione della risicoltura, ancora alle prese con le importazioni a dazio agevolato da alcuni paesi orientali. Per affrontare il problema, anticipa “Italia Oggi” del 29 marzo, è convocato per il 13 aprile un tavolo strategico presso il ministero agricolo.

Mentre importiamo riso a dazio zero, le nostre esportazioni di pomodoro devono fare i conti con l'imposizione di dazi elevati, come accade per le partite destinate all'Australia. E' quanto denuncia il “Corriere della Sera” del 28 marzo.

Sul mercato interno le analisi del Censis, riprese da “Il Giorno” del 24 marzo, mettono in luce il calo dei consumi alimentari, mentre si conferma la tenuta delle produzioni di qualità.

Oltre al calo dei consumi c'è da prendere atto del divario fra la nostra agricoltura e quella del resto d'Europa. Lo evidenzia dalle pagine de “Il Sole 24 Ore” l'analisi del Crea, sottolineando che il 62% delle aziende agricole ha una produzione standard inferiore a 8mila euro.

Aspettando Vinitaly
Chi continua a macinare successi è il vino e l'occasione per ribadirlo viene dall'approssimarsi del Vinitaly, che invoglia molti quotidiani ad occuparsi di questo argomento. Così “Repubblica” del 27 marzo ricorda lo "storico" sorpasso sullo Champagne da parte del Prosecco, che proprio in Francia ha visto crescere le esportazioni di oltre il 60%.

Export a gonfie vele per i vini lombardi (“Libero”, 29 marzo) e così pure per i vini emiliano romagnoli (“Il Resto del Carlino”, 29 marzo) con Lambrusco, Pignoletto e Gutturnio in prima fila.

Anche il Vinitaly è deciso ad aprire ancor più il suo sguardo sui mercati esteri. Lo conferma in un'intervista rilasciata a “L'Arena” il dg di Veronafiere Giovanni Mantovani.

Il Sole 4 Ore” del 30 marzo ospita un'interessante analisi sull'evoluzione del settore, dalla quale si apprende come le grandi aziende del vino crescano a ritmo doppio rispetto a quelle piccole, ottenendo per di più una redditività tripla rispetto a queste ultime.

Mentre l'Italia si conferma primo produttore mondiale, scrive il settimanale “Panorama” in edicola il 30 marzo, burocrazia e scarsa promozione all'estero rischiano di danneggiare il settore.

Industrie in fermento
Molte le novità che in questi ultimi giorni hanno riguardato il mondo delle industrie agroalimentari. Iniziamo dal gruppo Granarolo, big cooperativo del settore lattiero caseario, del quale si occupa “Il Resto del Carlino” del 24 marzo, per evidenziare l'incremento degli utili.
Di Granarolo si parla ancora il 28 marzo, sempre sulle pagine de “Il Sole 24 Ore”, a proposito del bond da 60 milioni di euro emesso dal gruppo bolognese e sottoscritto dalla Cdp, la Cassa depositi e prestiti.
L'argomento è ripreso nello stesso giorno da “Libero”, che lo commenta in un'ottica diversa, evidenziando l'intervento dello Stato attraverso la Cdp.

Continuano poi le "grandi manovre" fra le multinazionali dell'agrochimica, con l'approvazione da parte di Bruxelles della fusione fra Dow e DuPont, notizia che si apprende il 28 marzo da “Il Sole 24 Ore”. Una fusione che però sembra complicare gli accordi fra Bayer e Monsanto, almeno stando alle anticipazioni riportate il 29 marzo da “Italia Oggi”.

Olivi e Xylella
Si riaccendono i fari sull'olivicoltura pugliese, questa volta non a causa della Xylella, ma del gasdotto che dovrà passare attraverso la Puglia, costringendo al "trasloco" di alcune piante secolari. La decisione ha sollevato molte proteste, raggiungendo i toni di una "disfida" commentata dal “Corriere della Sera” del 28 marzo.

Resta poi alta l'attenzione sulla Xylella, della quale si parla il 25 marzo sul “Quotidiano di Puglia”, che illustra i risultati raggiunti nelle verifiche di resistenza al batterio da parte delle cultivar "favolosa" e "leccino".

Meno agrofarmaci?
Di agrofarmaci si parla su “Italia Oggi” del 29 marzo con l'intervista al presidente della Cia Dino Scanavino. Prendendo spunto dalla conferenza economica in corso in questi giorni, intitolata "Agricoltura crea valore", Scanavino punta il dito sull'etossichina, vietata in Italia ma impiegata in altri paesi.

Ancora su “Italia Oggi” si commenta lo studio dell'Inra, l'Istituto francese di ricerche agronomiche, che avrebbe dimostrato come sia possibile una significativa riduzione nell'impiego di agrofarmaci senza compromettere la produttività.

Niente chimica nemmeno per combattere la cimice asiatica. Lo afferma il 30 marzo la “Tribuna di Treviso”, che invita ad importare proprio dall'Asia gli insetti antagonisti di questo "flagello" per tutte le colture e in particolare per le viti. Ma sono da superare i numerosi ostacoli che la burocrazia frappone a questa soluzione.

Cosa c'è di nuovo
Fra le innovazioni tecnologiche all'orizzonte, colpisce quella allo studio in Giappone, dove si sta sperimentando l'impiego di microchip sui calabroni. L'obiettivo sarebbe quello di pilotarne l'attività favorendo l'impollinazione. Ma a quanto pare, scrive “La Verità” del 26 marzo, occorrerà ancora pazientare prima di vedere i calabroni "telecomandati" nei nostri frutteti.

E' già realtà la stalla descritta da “Repubblica” il 30 marzo, completamente robotizzata, con 320 vacche e una sola persona a gestire le 320 vacche presenti. L'ha realizzata un allevatore veneto, premiato dal Consiglio europeo dei giovani agricoltori come esempio virtuoso nell'uso dei fondi europei.

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