Produrre più cibo abbattendo drasticamente il ricorso alle risorse produttive e rispettando l'ecosistema, contenere la desertificazione ed arricchire il valore delle produzioni che con la certificazione European Water Stewardship accrescono il loro appeal sui mercati nazionali e esteri. In questa cornice si inquadra il progetto Life AgroClimaWater che prevede l'uso razionale della risorsa idrica attraverso le buone pratiche agricole, l'immagazzinamento dell'acqua piovana ed il riuso (anche) delle acque reflue urbane depurate.

Sono stati questi gli argomenti sviluppati nel corso del workshop dedicato al progetto Life AgroClimaWater tenutosi venerdì scorso a Policoro, nel materano, e al quale hanno aderito numerosi produttori ed addetti ai lavori, e che ha visti impegnati i partner dell'iniziativa: Asso Fruit Italia, Op con sede a Scanzano Jonico che aggrega 300 produttori fra Basilicata, Puglia, Calabria, Lazio e Piemonte, l'Università di Basilicata (Dicem), e la collaborazione dello spin off universitario Agreenment srl.

Dieci i campi pilota individuati nel Metapontino nel bacino del fiume Agri: tra Scanzano, Craco, Policoro, Montalbano, Colobraro e Tursi. Il progetto Life AgroClimaWater si lega al Programma di Sviluppo Rurale della Basilicata 2014-2020 e agli obiettivi in esso previsti: infatti il 50% della dotazione finanziaria della programmazione lucana è destinata proprio ai “pagamenti agroambientali”.

L'inconto è iniziato con un saluto affidato ad Andrea Badursi, direttore generale di Asso Fruit Italia: “La nostra Op partecipa fattivamente al progetto. Il nostro è un investimento sul bene acqua. Siamo convinti che con questa ulteriore certificazione i nostri produttori avranno un  elemento in più di valorizzazione delle produzioni in termini di commercializzazione. Come è noto, abbiamo seguito un percorso simile, con partner di rilievo come l'UniBas e lo spin off accademico, Agreenment, per l'ottenimento della carbon footprint che riguarda le emissioni di CO2 e il conseguente controllo e abbattimento delle stesse in tutto il ciclo produttivo”.

Il professor Cristos Xiloyannis dell’Università della Basilicata,  si è invece soffermato sull'importanza di valorizzare l'impegno di quelle aziende che puntano sulla sostenibilità alle quali deve essere riconosciuta, attraverso precise politiche agricole, la giusta remunerazione.

Bartolomeo Dichio, docente dell'Università della Basilicata ha detto: “L'obiettivo di questo progetto è quello di massimizzare l'efficienza idrica dei sistemi agricoli, in particolare quelli frutticoli".
"Per fare un esempio, -
ha spiegato Dichio - abbiamo un metro cubo di acqua e dobbiamo ottenere la massima resa in termini di produzione, nel contempo dobbiamo rispettare l'ambiente evitando la lisciviazione dei nitrati, aumentare la capacità di immagazzinamento di acqua piovana, aumentando l' efficienza idrica per rendere l'agricoltura più resiliente ai cambiamenti climatici".

Il progetto predisporrà le aziende associate ad Asso Fruit Italia per la certificazione European Water Stewardship, che riguarda l'intero processo produttivo,  e l'ottenimento dell'etichetta ambientale che attesta l'adozione di pratiche di gestione sostenibile dell'acqua.

Nicola Vallinoto, agronomo e consulente Asso Fruit italia, nel suo intervento ha spiegato: “Progetto importante per la sostenibilità idrica che trova spazio nella nuova programmazione. Questo progetto Life cade in una fase storica particolare: da un lato la siccità, dall'altro la ridotta capienza dei principali invasi lucani, chiaro segnale  di allarme che ci deve spingere verso il consumo razionale dell'acqua. E' necessario migliorare i sistemi irrigui abbinando a tutto ciò la gestione razionale del suolo per contenere la desertificazione”.

Luca Braia, assessore regionale all'agricoltura della Basilicata ha tratto le sue conclusioni: Produrre più cibo consumando meno ambiente, questa è l'indicazione che viene dall'Europa e che anima anche lo stesso Psr. Come regione cercheremo di essere la prima nel Mezzogiorno a dare il via ai bandi per l'attuazione del Psr. La fase preliminare è già a buon punto; siamo nei tempi. Misure ad hoc per chi innova sul fronte della sostenibilità”.