Il territorio vitivinicolo bolognese è protagonista della nuova pubblicazione Bologna Wine di Aies, Accademia internazionale enogastronomi sommeliers. L’Accademia intende così lasciare ai posteri un segno tangibile della sua attività, valorizzando il territorio su cui maggiormente opera: Bologna e la sua provincia.

Il libro è fondamentalmente diviso in due parti principali: introduzione storico-ampelografica e schede delle aziende visitate.
 
Nella prima parte, dopo la prefazione di Paride Cocchi, presidente di Aies, e la presentazione di Pierluigi Sciolette, presidente di Enoteca Regionale Emilia Romagna, segue un capitolo sulla storia della vite e del vino nella provincia di Bologna. Partendo dalla vitivinicoltura in epoca etrusca, si arriva fino ai giorni nostri, attraversando l’epoca di dominazione romana, il Medioevo, l’Ottocento con l’arrivo delle principali malattie legate alla vite e infine il XX secolo con le due Guerre Mondiali e la successiva ripresa.

Un altro importante capitolo si concentra su vino e terroir: dalla composizione chimica e fisica dei terreni alla loro formazione geologica, dal clima dei colli bolognesi e imolesi (con un focus sull’andamento climatico delle ultime annate) alle principali forme di allevamento della vite utilizzate. Dopo qualche dato numerico sui vitigni coltivati in provincia, con la distinzione tra la parte emiliana e quella romagnola, si arriva alla presentazione dei vitigni autoctoni e tradizionali del territorio: Albana, Alionza, Montù, Pignoletto/Grechetto gentile, Trebbiano romagnolo, Barbera, Negretto, Sangiovese e Uva del Fantini.

Poichè Aies forma Maestri enogastronomi sommeliers, è sembrato importante inserire un approfondimento sulla cucina bolognese e l’abbinamento con i vini del territorio. Nella formazione accademica, l’abbinamento cibo-vino è parte integrante del percorso didattico, ma nella pubblicazione, per un risultato non troppo tecnico e didattico, è stato coinvolto l’esperto giornalista - nonché vignaiolo bolognese - Fabio Bottonelli, che nel testo propone tutti i vini della provincia bolognese in abbinamento non solo ai piatti della tradizione, ma anche con alcune incursioni estere.

La prima parte della pubblicazione termina con un capitolo sulle denominazioni di pertinenza dell’intera provincia bolognese e sull’operazione che ha previsto il cambio della normativa vigente con la sostituzione del nome del vitigno Pignoletto con Grechetto gentile, vengono quindi riassunti i disciplinari di: Colli Bolognesi Doc (con la sottozona Bologna), Colli Bolognesi Pignoletto Docg (con la specifica che il nuovo disciplinare è ancora in attesa di approvazione dalla Comunità Europea), Colli d’Imola Doc, Romagna Albana Docg, Romagna Doc (con le sottodenominazioni Albana Spumante, Sangiovese e Trebbiano), Reno Doc e infine Pignoletto Doc.

La seconda parte del libro è invece composta da 68 schede aziendali: nel periodo da maggio a settembre 2015 i sommelier Aies coinvolti nel progetto hanno girato l’intera provincia bolognese, prendendo appuntamento con le cantine loro affidate, per conoscere più da vicino i singoli vignaioli, per comprendere la loro filosofia e per assaggiare i loro vini. Da ognuno di questi incontri ne è scaturita una scheda di presentazione della cantina, suddivisa tra parte storica aziendale, terreni ed esposizioni, forme di allevamento, vitigni coltivati e, infine, una breve presentazione dei vini che sono stati assaggiati. Il risultato è una mappatura della provincia bolognese, partendo dalla sua parte emiliana (Valsamoggia) fino ad arrivare a quella romagnola (Imola), per avere una fotografia, il più completa possibile, di ciò che Bologna può offrire in termini vitivinicoli.

La conclusione del libro è un riassunto degli assaggi effettuati da cui nasce l’idea dei “Vini da Ricordare”, vini che durante le degustazioni avevano maggiormente colpito non solo dal punto di vista organolettico, ma anche e soprattutto dal punto di vista della filosofia produttiva, del rispetto del territorio e della tradizione: in sostanza, i vini che secondo Aies devono essere ricordati per il futuro al di là dell’annata recensita.

Vini da ricordare 2016: C.B. Classico Pignoletto Badianum 2011 – Erioli, C.B. Classico Pignoletto 2014 – Manaresi, C.B. Pignoletto Superiore P 2014 – Gaggioli, C.B. Classico Pignoletto Vigna del Grotto 2013 - Orsi Vigneto San Vito, Le Vaie 2014 – Isola, Romagna Albana Codronchio 2013 – Fattoria Monticino Rosso, Thea Bianco 2013 – Tre Monti, C.B. Barbera Riserva 2011 –  Il Monticino, C.B. Barbera Martignone 2012 – Orsi Vigneto San Vito, Naigarten 2013 – Gradizzolo, Romagna Sangiovese Superiore Le Morine 2011 – Fattoria Monticino Rosso, Colli d’Imola Sangiovese Rhod 2012 –  Terre di Macerato, Colli d’Imola Rosso Dracone Riserva 2008 – Palazzona di Maggio, Albana di Romagna Passito D’Or Luce 2009 – Branchini.
 
Il presidente di Aies, Paride Cocchi ha commentato così il volume: "Una pubblicazione scritta col cuore da appassionati, rivolta a chi cerca un qualcosa di più all'interno del calice, con una mappatura approfondita di una provincia unica in Italia, con due anime distinte: l'anima bianca e frizzante dell'Emilia e l'anima rossa e ferma della Romagna. Ogni cantina di cui parliamo è stata visitata, sarebbe un assaggio sterile e privo di storia se non l'avessimo fatto. Il nostro vuole essere un racconto che parte dalla tradizione e arriva alla vigna".

Pierluigi Sciolette, presidente di Enoteca Regionale Emilia Romagna, ha aggiunto: "I vini presentati in Bologna Wine sono la degna rappresentanza di un territorio ricco ed elegante, un patrimonio forse ancora troppo inedito e che merita di essere sempre più valorizzato. Ringrazio l’Aies per l’impegno profuso nella realizzazione di questa pubblicazione, che rappresenta un ulteriore e necessario tassello per la conoscenza del panorama enologico emiliano romagnolo: un panorama unico, variegato e che merita l’attenzione del grande pubblico".

Bologna Wine