Nei giorni scorsi, infatti, l'Icomos, l'organo indipendente di valutazione delle candidature nelle liste dell'Unesco, ha espresso un giudizio positivo in quanto "i paesaggi vitivinicoli delle Langhe, Roero e Monferrato rappresentano un'incredibile testimonianza vivente di tradizioni vitivinicole uniche nel loro genere". Per l'Icomos "il sito candidato è unico per la sua armonia e per l'efficace bilanciamento tra qualità estetiche del paesaggio rurale, architetture e costruzioni storiche, e antica e autentica tradizione della viticoltura".
Con questo parere, l'organo indipendente di valutazione riconosce, per la prima volta in Italia, la dimensione culturale di un paesaggio rurale, affermando come le tradizioni agricole, plasmando il paesaggio, ne diventano componente essenziale e caratterizzante.
Il giudizio dell'Icomos sarà sottoposto, nel prossimo giugno, al vaglio del Comitato permanente del Patrimonio materiale dell'Unesco, organo internazionale rappresentativo dei 190 Stati parte della Convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale e naturale.
Il dossier di candidatura, avanzato dall’Associazione per il Patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato nel 2006, è stato ripresentato a Parigi, quale unica candidatura italiana per il ciclo 2013-2014, a seguito di un importante lavoro congiunto svolto dalla task force Unesco del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, dal ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, dall'Istituto Siti del Politecnico di Torino e dalla locale Associazione per le Langhe-Roero e Monferrato.
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Fonte: Mipaaf - Ministero delle politiche agricole alimentari forestali