Circa 350 operatori biologici italiani partecipano a “Biofach”, la fiera internazionale dedicata al biologico mondiale che si tiene a Norimberga, in Germania, da ieri, 13 febbraio, fino a sabato 16; si tratta di un'occasione per sviluppare scambi commerciali, ma anche un momento per riflettere sulle linee strategiche di sviluppo del settore.

Il biologico italiano vanta numeri da record: un milione di ettari di superficie coltivata con il metodo biologico, 50.000 operatori certificati e un mercato che vale circa tre miliardi di euro, di cui quasi un terzo destinato all’export. Numeri che fanno dell’Italia uno Stato protagonista nello scenario del biologico mondiale. Nell’area del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, nel padiglione 1 della fiera, è presente il Sinab, Sistema di informazione nazionale sull’agricoltura biologica e troveranno spazio le iniziative di comunicazione realizzate dalle Regioni italiane nell’ambito del Piano di azione nazionale. Verranno inoltre presentate le aziende che hanno partecipato al concorso “Le stelle del bio” realizzato da Ismea e saranno organizzati momenti informativi per gli operatori italiani sulla commercializzazione del biologico in Germania.

Parallelamente al salone si tiene il congresso che ha come temi centrali i presupposti necessari per un'economia sostenibile. Forte di circa 150 manifestazioni e 8.000 partecipanti, tratterà l'importanza dei valori comuni, un agire partneriale, catene di creazione del valore aggiunto eque e trasparenti, e la varietà ottenuta con la regionalità e la globalizzazione. Se per anni il commercio convenzionale si è concentrato sul prezzo più basso degli alimenti, oggi il focus è puntato sul plusvalore e sui vantaggi aggiuntivi. Si tratta di procedimenti produttivi, rapporti sociali e condizioni di lavoro: acquista importanza la responsabilità sociale delle aziende, si evidenzia un cambiamento di valori nell'ultimo decennio, e questo è attestato dai fatturati in forte crescita del commercio equosolidale. Sempre più prodotti equosolidali provengono da agricoltura biologica; nel settore bio molte aziende assumono una forte responsabilità nei confronti dei fornitori della filiera commerciale. BioFach, salone pilota mondiale, pone al centro del congresso 2013 gli aspetti dei valori comuni al settore bio inteso come famiglia su scala mondiale.


Biologicità e regionalità nel global village
I programmi congressuali di BioFach e Vivaness 2013, sono on-line, corredati di un congress planner personalizzabile. Al congresso "Valori comuni. Agire per il futuro", sotto il titolo "Il bio è ricco di valore", Alexander Gerber, amministratore delegato dell'Unione tedesca degli operatori economici del settore economico alimentare, e il professor Götz E. Rehn, amministratore delegato di Alnatura Produktions-und Handels GmbH, discuteranno del funzionamento di un'economia basata sui valori. Altri temi saranno: "L'economia del bene comune: cooperazione invece di competizione", tra gli altri con Christian Felber, cofondatore del movimento Economia del bene comune, della Banca democratica austriaca, "Dalla catena di creazione del valore aggiunto alla catena della stima del valore", e "Il bio tra produzione locale e global village: quanto deve essere regionale il bio?".

Marchi dei valori
In Germania ci sono progetti sostenibili e orientati ai valori in ambito ecologico, economico e sociale anche a livelllo regionale. "Wertemarken" (marchi dei valori) è una comunità aperta di dieci produttori tedeschi di alimenti naturali che distribuiscono i propri prodotti tramite il commercio specializzato; accomunati dall'impegno per valori come la cooperazione, la trasparenza, la credibilità, la sostenibilità e la fairness. Dopo aver discusso insieme le esperienze, trasmettono i loro valori agli operatori dell'ingrosso, del dettaglio e ai consumatori finali.

Associazione "Bio-Fair-Verein"
"Il bio migliore, equo per tutti": è lo slogan dell'associazione "BioFairVerein" che si batte per una maggiore trasparenza nella commercializzazione. Con 40 associati, il gruppo chiede la distribuzione regionale degli alimenti biologici e prezzi equi per il produttore. Nella pagina internet del "BioFairVerein" sono elencati sette valori in più rispetto al regolamento Ue sul biologico: tra questi, i requisiti specifici nella produzione di materie prime e l'impegno delle aziende in progetti ambientali e sociali.

Le associazioni biologiche danno sicurezza
Due ettari su tre della superficie agricola tedesca coltivata secondo criteri biologici sono controllati da una delle nove associazioni bio riconosciute. Le associazioni offrono una comunità a lungo termine, consulenza e controlli che vanno oltre il minimo degli standard biologici Ue, così molti distributori che riforniscono i negozi bio preferiscono collaborare con aziende appartenenti a Bioland, Demeter, Naturland o Gäa. Anche i consumatori chiedono sempre più valori come l'equità e dichiarazioni verificabili, basate su una catena di fornitura controllabile costituita da partner affidabili.

Valori e cambiamento
"Per le aziende conoscere il processo di cambiamento, la sua velocità, sarà in futuro addirittura indispensabile per la sopravvivenza", si legge nel "Werte-Index 2012" (Indice dei valori 2012) curato dal professor Peter Wippermann dell'istituto di consulenza Trendbüro di Amburgo. Matthias Horx, fondatore e titolare dello Zukunftsinstitut (Istituto del futuro) di Kelkheim, parte dal presupposto che esistano undici megatrend, trai quali la neo-ecologia e la salute, che riguardano il comportamento dei consumatori negli acquisti. I "green brand" di successo sono le future stelle della prossima economia verde: salute significa benessere e quindi anche un'alimentazione con cibi sani e sostenibili. Horx considera stabile il boom del bio: lo stile di vita verde si evolve e trasforma la cultura del consumo e l'economia.