La notizia più “gettonata” dai media arriva il 17 gennaio con la vicenda che vede intrecciarsi quote latte e Lega Nord, che ha il suo picco nella perquisizione della Finanza negli uffici del “Carroccio”. Se ne parla ovunque, da “Il Sole 24 Ore” al “Corriere della Sera”. E i toni più accesi, ovviamente su opposte tesi, si possono leggere su “L'Unità” e “Repubblica”, come sul “Giornale” o su “Libero”.
Nei giorni precedenti il “blitz” si è trovato spazio anche per le notizie strane o curiose. Così è stato per l'articolo riportato sul “Giornale” del 13 gennaio dove si offre un ampio resoconto della selezione di una nuova varietà vegetale che a detta del suo scopritore sarebbe capace di tutto. Grande sviluppo in ogni clima, contenuti nutritivi eccellenti che ne fanno un ottimo alimento per gli animali. E come se non bastasse, capace anche di una ricca fioritura. Se fallisce in mangiatoia, può avere un avvenire nei garden. Forse è tutto vero (magari), o forse si scoprirà che le cose stanno diversamente. Vedremo. Intanto bisogna fare i conti con il calo dei prestiti che gli istituti di credito destinano alle imprese. Ne scrive “La Stampa” dell'11 gennaio, mentre dalle colonne di “Avvenire” del giorno seguente si apprende che per le aziende agricole il ricorso al credito incontra meno ostacoli rispetto ad altri settori produttivi, tanto che i prestiti sarebbero aumentati del 2%. Ma si sa come funzionano le statistiche. I polli di Trilussa insegnano.
Rinvio per la Pac
Che l'agricoltura possa trovare opportunità di crescita anche in questa stagione di crisi lo scrive sulle pagine del “Messaggero” del 15 gennaio il presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro. Occhi puntati sul Parlamento europeo chiamato a votare nei prossimi giorni gli emendamenti presentati per la riforma della Pac, come ricorda “Italia Oggi” del 16 gennaio. Ma ormai è ufficiale, ricorda “La Provincia” nello stesso giorno, che la riforma della Pac slitterà al 2015.
Industrie in affanno
C'è interesse per la nascita di Agrex, un nuovo indice finanziario della Borsa italiana legato alle quotazioni del grano duro, che si candida ad essere un punto di riferimento a livello globale. Se ne parla su “MF” del 15 gennaio e altri dettagli si possono leggere il giorno seguente su “Il Sole 24 Ore”. Il mondo delle industrie agroalimentari intanto guarda con preoccupazione all'evoluzione dei mercati e dalle pagine de “Il Sole 24 Ore” del 15 gennaio si lancia un appello per interventi volti a rilanciare i consumi. “La Stampa” del 16 gennaio ospita un'intervista al presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua, che si dice assai preoccupato per il prossimo aumento delle aliquote Iva che potrebbe avere conseguenze negative sugli acquisiti di prodotti alimentari. Per fronteggiare il temuto calo dei consumi interni molte aziende spingono sull'export, come nel caso del gruppo Rana che investe negli Usa (“Il Gazzettino”, 12 gennaio). Guarda con attenzione al mercato statunitense Marco Rosi, fondatore e presidente di Parmacotto (“La Stampa”, 14 gennaio). Sviluppo all'estero anche per il gruppo Granarolo, reduce dalla recente acquisizione di Cipf Codipal, realtà francese del settore lattiero caseario. Lo si apprende dal “Corriere della Sera” dell'11 gennaio.
Il vino punta all'export
L'interesse per i mercati stranieri coinvolge prepotentemente il settore enologico, con il Prosecco che conquista Harrod's, come si apprende dall'intervista a Gianluca Bisol pubblicata su “Repubblica” del 14 gennaio. Grandi attese per l'export, ma senza dimenticare i problemi di casa nostra, come il recente calo della produzione che obbliga ad una maggiore ricerca della qualità come scrive “La Stampa” dell'11 gennaio. Ed è ancora “La Stampa” che il 13 gennaio interviene sui problemi del vino, denunciando l'eccesso di burocrazia che anche in questo settore pesa in maniera eccessiva.
Alleanza casearia
Si guarda all'export anche nelle “case” dei due grandi formaggi italiani, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano. Se ne parla sulla “Gazzetta di Mantova” del 16 gennaio che commenta l'accordo fra i due Consorzi di tutela per promuovere le esportazioni e per contenere la produzione affinché sia allineata ai consumi, con l'obiettivo di evitare eccedenze che deprimerebbero il mercato. Il mondo degli allevamenti può intanto salutare con soddisfazione il rinvio della direttiva nitrati che avrebbe comportato una drastica riduzione del numero di animali nelle stalle. Se ne parla il 12 gennaio sulle pagine de “Il Sole 24 Ore”.