Un'indigestione di etichette, così si potrebbe definire la forte attenzione dei media nei confronti di questo argomento dopo l'approvazione da parte della Ue delle nuove norme in tema di etichettatura. Che poi non cambiano granché dell'esistente, ma l'argomento è di quelli che “prendono” sull'opinione pubblica e i giornali, opportunamente, non se lo fanno scappare. A iniziare dal “Messaggero” del 19 novembre, che affida alle nuove etichette il compito di bloccare la strada ai cibi “taroccati”. Magari fosse così semplice. Plaude “Repubblica” che definisce le nuove etichette chiare, semplici e facilmente leggibili. Evita giudizi “Il Giornale” del 21 novembre che si limita a descrivere come cambiano le informazioni contenute sulle etichette. “Il Resto del Carlino” del 22 novembre si spinge a definire le nuove norme come una vittoria per il made in Italy. Ma è una vittoria parziale. “Avvenire” nello stesso giorno esprime, finalmente, qualche critica puntando l'indice sui lunghi tempi di applicazione. “Italia Oggi” ricorre ad un titolo in rima (la fretta non fa l'etichetta) per commentare le nuove regole. “Il Sole 24 Ore”, come sempre, si limita ad un esame “asettico” della normativa, mentre “La Stampa” affida ad un noto dietologo un commento forse eccessivamente benevolo sui presunti vantaggi della nuova etichetta. Bisogna attendere il 23 novembre per leggere un commento più concreto. E' quello espresso dall'assessore all'Agricoltura del Veneto, Franco Manzato che dalle colonne de “La Padania” lamenta i difetti della norma, lenta nell'applicazione e lacunosa per i prodotti trasformati.

 

Il Ministro, finalmente

Dopo la tiepida accoglienza che i media avevano riservato al neo ministro dell'Agricoltura, i giornali sembrano essersi accorti, finalmente, dell'avvenuto cambiamento e “La Repubblica” del 22 novembre stila un decalogo degli impegni che attendono Mario Catania, argomento che era stato però anticipato da “L'Unità” già dal 18 novembre. Il giorno seguente il “Corriere della Sera” ospita un'intervista al neo ministro, che esprime il suo pensiero anche in merito alle quote latte e alle multe. Che sono da pagare. Quanto basta per riaccendere le polemiche che trovano spazio su “La Padania” del 20 novembre che mette in allarme gli allevatori ed è ancora “La Padania” che torna sull'argomento il 22 novembre chiedendo a Catania di rivedere la sua posizione sull'argomento quote. Se ne discute anche sul “Riformista” del 24 novembre, che immagina il ritorno ai vertici di Agea di Dante Fruscio e la ripresa della riscossione delle multe. Al momento solo un esercizio di fantasia. Ma c'è da scommetterci, la querelle continuerà.

 

Terra, bene prezioso

Intanto si continua a parlare della cessione delle terre del Demanio ai giovani agricoltori, argomento che rimbalza sulle pagine del “Resto del Carlino” del 18 novembre che indica in 43mila le nuove imprese che potranno prendere il via, stime confermate nello stesso giorno dal “Corriere della Sera” e da “Il Sole 24 Ore”. Vedremo poi se queste stime troveranno conferma nella realtà, mentre è un dato di fatto il freno allo sviluppo dell'agricoltura che deriva dall'eccesso di burocrazia che pesa su questo settore. Se ne parla sul “Tempo” del 18 novembre. In tema di terreni, i media in questi giorni si sono occupati del fermento che si registra nella ricerca in tutto il mondo di nuove aree da mettere in produzione agricola. Se ne parla su “Italia Oggi” del 19 novembre commentando le acquisizioni italiane, mentre “Il Sole 24 Ore” del 21 novembre riepiloga le opportunità offerte dal Nord Africa.

 

Pac e caro gasolio

Si continua a discutere della riforma Pac e “Italia Oggi” del 19 novembre riporta le dichiarazioni del Commissario Dacian Ciolos sulla sburocratizzazione degli interventi per lo sviluppo rurale. Ancora Ciolos, questa volta dalle pagine del “Resto del Carlino”, rassicura che la riforma non sarà fatta senza il sì di Roma. Torna sull'argomento “La Stampa” del 20 novembre per fare il punto sulla posizione italiana, che non è di contrapposizione, ma di critica nei confronti di talune proposte penalizzanti per la nostra agricoltura. E come se non bastassero le preoccupazioni che provengono da Bruxelles, ecco arrivare anche gli aumenti del prezzo del gasolio che fanno salire i costi di produzione, Un problema denunciato dal “Mattino” del 22 novembre. Un respiro di sollievo possono invece tirarlo i castanicoltori. Il “Corriere della Sera” del 23 novembre anticipa la notizia che grazie all'introduzione di un insetto predatore (il Torymus sinensis) il cinipede del castagno cesserà di fare danni. Una soluzione forse tardiva, ma che lascia aperte le speranze per la prossima stagione.

 

Bene il vino, ma l'olio soffre

Il vino continua a macinare successi sui mercati internazionali. E' il caso del Brunello che sbarca in Cina, scrive il “Corriere della Sera” del 21 novembre. Buone notizie anche dall'asta dei vini di Hong Kong, come si apprende da “Il Sole 24 Ore” del 22 novembre, dove una nostra etichetta è stata protagonista degli scambi. Infine “La Stampa” del 24 novembre con la notizia dell'entrata di Brunello e Barolo nella “Top 100” di Wine Spectator, una sorta di bibbia Usa del vino. Situazione pesante invece per l'olio che incontra difficoltà sui mercati stranieri come si legge su “Italia Oggi” del 19 novembre e a questi problemi si aggiunge la presenza di muffe, anche nell'extravergine, denunciata dalle pagine de “L'Unità” del 23 novembre.