"I segnali positivi che in queste ore stanno arrivando dalle diverse aree viticole del Veneto, che annunciano una buona vendemmia, fanno ben sperare per tutto il settore e soprattutto per quei giovani, e sono numerosi, che hanno deciso di costruire il proprio futuro in agricoltura".
Lo ha detto Paolo Pizzolato, di Veneto Agricoltura, in occasione delle previsioni vendemmiali 2011 nel Nordest, presentate in Corte Benedettina a Legnaro (Pd) a una numerosa platea.
Un appuntamento che si ripete dall'inizio degli anni '70 per fare il punto della situazione alla vigilia della vendemmia, che si annuncia in anticipo tanto che il via è previsto attorno a ferragosto.
In sintesi, lo stato vegetativo del 'vigneto veneto' si presenta buono con le varietà a bacca nera in contrazione per via degli estirpi, come pure le uve bianche tradizionali a causa di minori rese.
Nel complesso si registra un minor carico produttivo, per cui la produzione complessiva 2011 dovrebbe risultare sensibilmente inferiore rispetto allo scorso anno (nel Veneto è stata di 1,1 milioni di tonnellate) Per la qualità, le aspettative vendemmiali degli operatori e di conseguenza del prodotto finale sono interessanti.
Come si presenta il 'vigneto veneto' a pochi giorni dall'avvio delle operazioni di raccolta delle uve.
Diego Tomasi, tecnico del Cra-Vit di Conegliano, ha sottolineato che "il 2011 è stato sì un anno difficile e stravagante sotto il profilo dell'andamento meteorologico, ma allo stesso tempo annuncia una vendemmia assolutamente interessante". Ad oggi, infatti, lo stato vegetativo dei vigneti è più che buono, come pure il grado zuccherino, gli acidi e il colore delle uve.
La vendemmia 2011 prenderà il via con una decina di giorni di anticipo rispetto alla media pluriennale, ovvero la terza settimana di agosto per i vitigni precoci a bacca bianca, per le basi spumanti e per i nuovi impianti. Seguirà, nellaprima decade di settembre, la raccolta delle uve Glera (vitigno del Prosecco) e delle varietà medio tardive. Infine, le uve tardive chiuderanno la campagna entro la fine di settembre. L'esperienza insegna che ad annate precoci corrispondono grandi risultati qualitativi, di conseguenza, l'attuale equilibrio che si registra nelle diverse aree viticole del Veneto ha tutte le premesse per garantire un'annata di alta qualità.
Questo è quanto i tecnici, non solo del Cra-Vit, ma anche della Regione Veneto, Arpav, Veneto Agricoltura, delle Province autonome di Trento e Bolzano e della Regione Friuli-Venezia Giulia, coordinati da Europe Direct-ufficio stampa di Veneto Agricoltura, hanno raccolto percorrendo i vigneti del Nordest per comprendere se quella del 2011 sarà davvero un'annata eccezionale. I presupposti ci sono, anche se l'attesa fa stare i produttori con il fiato sospeso. E' evidente infatti che da qui in avanti l'andamento meteorologico dovrà smetterla di fare le bizze, come sta accadendo da qualche settimana.
Analizzando gli indicatori si capisce il perché.
Evoluzione meteorologica
Dopo un inverno piovoso, umido e freddo, marzo ha segnato un improvviso cambio di direzione con un netto aumento della temperatura fino a portarsi su valori sensibilmente sopra la media. Aprile ancor più ha accentuato questa tendenza con livelli estremi (ondate di calore) intorno alla prima decade. La vite ha prontamente reagito a questo 'volano termico" germogliando anticipatamente e giungendo rapidamente a fioritura (varietà precoci intorno al 20 di maggio). Giugno si è riportato su valori medi fino alla prima decade di luglio, per andare poi verso temperature inusualmente fresche nella seconda parte: un percorso termico quindi accidentato e imprevedibile. Quindi, anche a causa delle intense precipitazioni dalla metà di maggio, si possono prevedere grappoli un po' più spargoli (ovvero aperti, con acini radi e palesemente liberi) e di peso inferiore alla media. Nonostante ciò l'aspetto sanitario non ha destato allarmi di rilievo, risultando peronospora, oidio e botrite controllate dai consueti interventi. Molto più preoccupanti, invece, le segnalazioni a carico di Flavescenza, Legno nero e Mal dell'Esca; Black-rot da tenere sotto osservazione e da non confondere con altre sintomatologie.
Aspetti quantitativi: nella provincia di Padova si segnala un netto calo delle varietà a bacca nera, con punte anche del15/20% per Merlot e Friularo; un +5% è atteso invece per la varietà Glera, mentre per il Pinot grigio la produzione dovrebbe rimanere sui livelli del 2010. Anche nella provincia di Vicenza è previsto un calo delle uve nere (Merlot e Cabernet) del 15/20%; Glera e Garganega invece dovrebbero rimanere sui livelli dello scorso anno, mentre Pinot grigio e Chardonnay potrebbero subire una riduzione del 7/10%. In provincia di Venezia si segnala un incremento del 5% per il Merlot e una riduzione della stessa percentuale per il Pinot grigio. A Verona, le uve nere dovrebbero attestarsi sulle quantità dello scorso anno, mentre per la Garganega si prevede una riduzione del 3%. Anche in provincia di Treviso si prevede una leggera flessione delle uve nere, compensata da un +6/7% delle uve bianche (non solo Prosecco).
Infine, per quanto riguarda Rovigo si prevede un incremento produttivo del +35% dovuto all'entrata in produzione di nuovi impianti, come pure a Belluno (+17). In Friuli-Venezia Giulia la vendemmia 2011 non dovrebbe scostarsi da quella dello scorso anno, anche se nella zona del Collio si prevede un +5% per le uve a bacca bianca. Stesso quadro in Provincia diBolzano e Trento, dove però il peso dei grappoli risulta essere del 10/15% inferiore rispetto al 2010, ma questo non dovrebbe incidere sulla quantità finale.
Nel corso del convegno di Legnaro è stato effettuato anche un collegamento con esperti vitivinicoli delle regioni Piemonte, Toscana, Puglia e Sicilia proprio per tastare il polso delle altre principali aree vocate del territorio nazionale. In sintesi, la fotografia che ne è venuta fuori ricalca la situazione triveneta, ovvero: vendemmia anticipata di qualche giorno; buono stato vegetativo; varietà a bacca nera in contrazione; nel complesso minor carico produttivo; buone aspettative vendemmiali e di conseguenza per il prodotto finale.
Qualità delle uve: a fine luglio l'aspetto del vigneto si presentava pienamente rispondente alle attese per una regolare maturazione che tutti hanno segnalato su livelli di 0.5/0.8 ° Babo (l'unità di misura impiegata per definire il titolo alcolometrico presente in un mosto) in più rispetto al 2010. Il dato è positivo. Gli attuali accumuli zuccherini sono confortanti con valori simili al 2009 per le varietà precoci e invece prossimi al 2007 per le restanti varietà. Date le temperature contenute di questo periodo, i valori acidi delle uve si stanno mantenendo su buoni livelli e questo risulta essere in piena rispondenza con le attese degli spumantisti. La colorazione delle uve nere è in piena fase di completamento. Spazio ora a giornate soleggiate e notti fresche e arieggiate: si potrà così parlare definitivamente di un'annata viticola da ricordare.
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Fonte: Veneto Agricoltura