L’indice Ismea dei prezzi all’origine dei prodotti agricoli si è attestato a febbraio a 132 (l’indice è calcolato in base 2000=100), in flessione dello 0,9% rispetto a gennaio (si tratta del primo calo mensile da agosto 2010) e in aumento del 21,8% su febbraio 2010.  

Nell’aggregato delle coltivazioni, che cede nel complesso l’1,7% su base mensile e guadagna il 33,7% sull’anno scorso, le rilevazioni dell’Istituto indicano variazioni congiunturali negative per ortaggi (-16,8%), frutta (-0,4%), colture industriali (-0,6%), olio di oliva (-0,4%), a fronte di  incrementi mensili per cereali (+2,2%) e vini (+2,3%). Il confronto con lo scorso anno evidenzia al contrario rialzi generalizzati, che interessano in particolare cereali (+73,2%), vini ( +20,3%), frutta (+16,9%), colture industriali (+15,1%) e tabacchi (+53,9%). In aumento su febbraio 2010 anche i listini dell’olio d’oliva (+9,2%) e degli ortaggi (+6%).

Passando al settore zootecnico, emergono dinamiche divergenti tra i diversi comparti. Per il latte e derivati (+1,3% la variazione mensile dell’indice, + 18,6% quella annua)  si conferma la tendenza positiva che ha caratterizzato con continuità tutto il 2010. Relativamente al bestiame vivo, Ismea rileva listini in aumento su base mensile e annua per i suini (+5,7%, +2,6%) e valori in ribasso per ovi-caprini (-2,4%, -2,7%) e conigli (-13,7%, - 10,3%). Negativa la congiuntura anche per gli avicoli (-5,9% rispetto a gennaio), mentre il  confronto con febbraio 2010 evidenzia un rialzo del 19,1%.

Sia i bovini che le uova risultano, infine, sostanzialmente stabili nella dinamica mensile, mentre registrano rispettivamente un incremento del 6,5% e una flessione del 9% su base annua.