L'Istat ha resi noti i dati relativi al primo trimestre del 2010 sul Pil-Prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2000, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% nei confronti del primo trimestre del 2009. 

Nel primo trimestre si rilevano andamenti congiunturali positivi del valore aggiunto di agricoltura, silvicoltura e pesca (+3,8%), che, in termini tendenziali, fanno registrare una crescita dello 0,5%.

Politi, presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori ha così commentato i dati diffusi dall'Istat: "Quelli dell'istat sono dati positivi che confermano la grande vitalità della nostra agricoltura. Il settore, nonostante la crescita del valore aggiunto (+3,8% nel primo trimestre 2010 rispetto ai precedenti tre mesi del 2009 e +0,5% nei confronti dello stesso periodo dell'anno passato), continua a vivere una situazione difficile, con imprese oberate da costi produttivi, contributivi e burocratici, dal crollo dei prezzi sui campi e da redditi sempre più falcidiati. La crescita segnata è un elemento confortante, ma va preso con le dovute cautele. Basti pensare che gli aumenti registrati vengono dopo un lungo periodo di continue e preoccupanti flessioni, che non sono state affatto recuperate".

L'inversione di tendenza rilevata per l'agricoltura rispetto all'andamento generale fa parlare anche Confagricoltura: "C'è un'inversione di tendenza positiva per il valore aggiunto delle campagne. Vengono confermate - spiega Confagricoltura - le prime anticipazioni circolate nei giorni scorsi e si registra un aumento dello 0,5% del valore aggiunto agricolo rispetto al trimestre corrispondente del 2009. E' dalla fine del 2008 che non si registrava una variazione positiva su base tendenziale del valore aggiunto agricolo. I dati che lasciano ben sperare - conclude Confagricoltura - anche perché occorre recuperare la forte perdita accumulata negli ultimi anni. Dal 2004 ad oggi il valore aggiunto delle campagne è calato di oltre sette punti percentuali ed è passato da 30 a 28 miliardi di euro".