Nel 2009 il Pil - Prodotto interno lordo italiano è diminuito del 5%.
Lo ha reso noto l'Istat precisando che si tratta del dato peggiore dal 1971, dall'inizio cioè della serie storica. Nella stima provvisoria il Pil aveva registrato una diminuzione del 4,9%. Dal punto di vista della formazione del Pil, spiega fra l'altro l'Istat, il valore aggiunto è diminuito in tutti i settori dell'economia: agricoltura, silvicoltura e pesca (-3,1%), industria in senso stretto (-15,1%), costruzioni (-6,7%) e servizi (-2,6%).
I redditi da lavoro dipendente e le retribuzioni lorde sono diminuiti nell'intera economia dello 0,6%. Queste ultime, aggiunge l'Istat, hanno registrato un aumento dell'1,7% nel settore agricolo, dell'1,2% nelle costruzioni, dello 0,9% nei servizi e una riduzione del 5,7% nell'industria in senso stretto.
Anche per l'agricoltura è forte il pericolo di recessione
"La caduta del valore aggiunto dell'agricoltura nel 2009 conferma le gravi difficoltà del settore primario. Le imprese sono sempre più in difficoltà, strette da pesanti costi produttivi, contributivi e burocratici e da prezzi sui campi in forte discesa. Una situazione drammatica che ha provocato, sempre nello scorso anno, la chiusura di oltre 30 mila aziende agricole e un taglio drastico dei redditi degli agricoltori. ora il rischio recessione è tutt'altro che remoto". Lo sostiene il presidente della Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi commentando i dati Istat sul Pil.
Confagricoltura: "Nelle campagne è andata meglio che nelle fabbriche"
"Un 2009 senz'altro da dimenticare per l'economia italiana, con il Pil che è diminuito di ben il 5% rispetto allo scorso anno. Le cose sono andate leggermente meglio per l'agricoltura, che ha registrato una flessione del valore aggiunto del 3,1%. Mentre l'industria perde ben il 13,2%". Lo sottolinea Confagricoltura analizzando le stime dell'Istat sui conti economici nazionali del 2009.
"Archiviamo con qualche speranza un anno difficile - conclude l'organizzazione - che ha visto anche un notevole calo dei redditi degli agricoltori italiani e con i prezzi all'origine che continuano a diminuire, c'è solo da confidare che la ripresa si concretizzi al più presto".
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Fonte: Agrapress