Secondo la stima preliminare diffusa dall'Istat, nel primo trimestre del 2009 il Prodotto interno lordo è diminuito del 2,4% rispetto al trimestre precedente e del 5,9% rispetto al primo trimestre del 2008. Trattandosi di una stima preliminare, l'Istat non fornisce i dati disaggregati per settore produttivo, ma sottolinea che "il risultato congiunturale del pil è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto dell'agricoltura, dell'industria e dei servizi". (ff)
 
"Dopo un anno di crescita, seppur lieve, l'agricoltura torna a vedere grigio e si prospetta di nuovo il rischio recessione. Il valore aggiunto del settore ha, infatti, registrato nel primo trimestre di quest'anno un segno negativo che, pur non ancora quantificato, rappresenta un ulteriore campanello d'allarme che mette in evidenza tutte le difficoltà e i problemi che oggi sono costretti ad affrontare i produttori agricoli del nostro paese, sempre piuùstretti dai costi produttivi, dai gravosi oneri contributivi e dalla mancanza di una politica realmente efficace e concreta". E' quanto evidenzia la Cia - Confederazione italiana agricoltori. Il trend dell'agricoltura è in linea con il rallentamento generalizzato e pesante dell'economia nazionale, anche se i problemi del settore rischiano di aggravarsi ulteriormente se non si interviene in maniera realmente efficace e tempestiva. "C'e' l'esigenza - conclude la Cia - di promuovere azioni condivise per un nuovo progetto che passa inevitabilmente per la conferenza nazionale sull'agricoltura che va svolta in tempi rapidi".
 
"La crisi economica in atto coinvolge in pieno anche il settore agricolo". Lo sottolinea con preoccupazione Confagricoltura analizzando il pronunciato calo dell'attività economica, il quarto consecutivo registrato a partire dal secondo trimestre 2008. "Si tratta - ricorda Confagricoltura - di valori negativi sensibilmente più elevati di quelli dei trimestri precedenti, segnali evidenti della recessione in atto e della sua dimensione globale". Peraltro - evidenza l'organizzazione - l'Istat rileva che il risultato congiunturale del Pil è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto di tutti i settori: agricoltura, industria e servizi. La flessione dell'agricoltura interrompe la ripresa produttiva del settore, che aveva caratterizzato specie il 4° trimestre 2008, quando si era registrata una crescita del 4,1% del valore aggiunto, a fronte di un calo del 5,6% per l'industria e dello 0,5% dei servizi. Aumenta l'incertezza sui tempi del ritorno su un sentiero di crescita, in presenza di crescenti difficoltà sui mercati che investono tutti i settori: dai cereali ai suini, al latte, ai bovini.