La Commissione europea ha affermato che offrire l'accesso ad Internet al 30% della popolazione rurale dell'Unione europea che ne è ancora privo dovrebbe essere una delle priorità per raggiungere l'obiettivo della 'banda larga per tutti' entro il 2010.
Migliorare la connettività a Internet è un passo importante per favorire una rapida ripresa economica. La Commissione ha spiegato come intende utilizzare i propri programmi di sostegno per favorire le reti e i servizi Internet nelle zone rurali e ha invitato gli Stati membri a fare lo stesso.
Un adeguato accesso ad Internet contribuisce a diminuire l'isolamento e ad aumentare la competitività di aziende agricole e imprese (soprattutto Pmi) nelle zone rurali, grazie all'accesso ai mercati internazionali e alla possibilità di svolgere la propria attività in modo più rapido ed efficace.
Nel frattempo il Parlamento europeo e il Consiglio stanno discutendo la proposta della Commissione di destinare un ulteriore miliardo di euro, tramite il piano europeo di ripresa economica, per diffondere maggiormente Internet ad alta velocità in tutte le regioni d'Europa. Mariann Fischer Boel, commissaria europea responsabile dell'agricoltura e dello sviluppo rurale, ha affermato che 'molti sono d'accordo nel sostenere che, nel XXI° secolo, non si può vivere senza tecnologie dell'informazione e della comunicazione, certamente non in ufficio ma forse nemmeno a casa. Perché le zone rurali dovrebbero avere un accesso non omogeneo a questi strumenti? Se vogliamo impegnarci seriamente affinché le nostre zone rurali siano prospere e vitali, dobbiamo aiutare tutti a trarre il massimo dalle tecnologie moderne'. 'Dobbiamo fare del nostro meglio per portare a tutti i cittadini le tecnologie legate a Internet, che contribuiscono al 50% della crescita dell'Ue in termini di produttività; gli Stati membri non possono permettersi che le loro zone rurali siano private di queste potenzialità, soprattutto in questo periodo di crisi economica' ha affermato Viviane Reding, commissaria responsabile della Società dell'informazione e dei media.
'La banda larga è uno strumento indispensabile per le imprese nelle zone rurali, soprattutto per le Pmi per le quali una connessione ad alta velocità al resto del mondo economico è di vitale importanza. Chiedo al Consiglio di aiutarci a garantire che le aspettative di queste imprese non vadano deluse, dando un segnale forte a sostegno della banda larga per tutti gli europei'. Mentre in media il 93% degli europei dispone dell'accesso a Internet ad alta velocità, la percentuale scende al 70% nelle zone rurali e in alcuni paesi (come Grecia, Polonia, Slovacchia, Bulgaria e Romania) le reti Internet a banda larga coprono al massimo il 50% della popolazione.
La Commissione, in una comunicazione adottata oggi, delinea i benefici di un migliore accesso alle moderne Tic (come Internet) per i singoli individui e le imprese nelle zone rurali (ad esempio per le imprese agricole e le imprese del settore alimentare). L'80% delle imprese agricole svedesi, ad esempio, ha già accesso ad Internet e un terzo di esse lo usa giornalmente (un terzo, inoltre, usa Internet per richiedere finanziamenti comunitari). Tuttavia in altre regioni (come la Toscana o in Ungheria), solo un quarto delle imprese agricole usa Internet e ha quindi maggiori difficoltà nel programmare la produzione, vendere i prodotti e conoscere i prezzi sui mercati internazionali, controllare le previsioni del tempo o stabilire accordi di collaborazione con altri operatori del mercato. Non sono soltanto gli agricoltori a rimanere tagliati fuori: in tutta Europa, solo il 22,5% degli abitanti delle zone rurali utilizza i servizi online della pubblica amministrazione (ad esempio per chiedere rimborsi fiscali), rispetto al 32,9% nelle aree urbane.
La Commissione chiede perciò agli Stati membri e alle regioni (comprese le autorità locali) di valutare la possibilità di modificare i propri programmi di sviluppo rurale per dare il giusto rilievo alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e alla connettività Internet, in particolare nella valutazione intermedia dei piani di sviluppo rurale prevista per il 2010.