Sono gli ultimi mesi della Commissione presieduta da Ursula von der Leyen e gli EU Agri-Food Days 2023 ospitati nei giorni scorsi a Bruxelles, una sorta di punto di controllo per puntare lo sguardo sull'agricoltura del 2040, sono l'occasione per ribadire il ruolo e la centralità del settore primario, alle prese con sfide non indifferenti da superare: i cambiamenti climatici, la sicurezza alimentare, le incognite sul fronte geopolitico, i costi produttivi, l'inflazione, l'innovazione digitale (il tema portante di oltre due giorni intensi di dibattito), il ricambio generazionale (altro elemento che preoccupa il futuro).

 

Ebbene, fra pochi mesi si andrà a votare in Europa e successivamente si insedierà una nuova Commissione, ma le parole del commissario europeo all'Agricoltura, Janusz Wojciechowski, auspicano un futuro adeguato alla Politica Agricola Comune (Pac), che resta uno dei punti chiave dell'Unione Europea.

"Dobbiamo riconoscere che i finanziamenti per la Politica Agricola Comune dovrebbero continuare oltre il 2027, con un bilancio rafforzato e adeguato alle sfide e ai compiti affrontati dall'agricoltura. Per dirla semplicemente, la produzione di cibo dipende dagli agricoltori". Nessun giro di parole e, in verità, nessuna promessa che un commissario uscente possa ovviamente mantenere. Si tratta, tuttavia, di un messaggio chiaro al mondo rurale e ai suoi successori che si insedieranno, presumibilmente, dopo l'estate.

 

Lo scenario europeo, parlando di agricoltura, è decisamente a luci e ombre, ma il ruolo internazionale dell'Ue, anche in chiave di sicurezza alimentare, non può essere marginale. "Nel 2022 - ricorda la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen - l'export agroalimentare dell'Ue è cresciuto del 16% e per alcuni prodotti come grano, pomodoro, formaggi, siamo quasi completamente autosufficienti".

 

Dati che devono essere letti positivamente, ai quali tuttavia fa da contraltare il quadro tratteggiato dal commissario Wojciechowski. "Tra il 2010 e il 2020 abbiamo perso 3 milioni di aziende agricole nell'Unione Europea, passando da 12 a 9 milioni. Ciò equivale a circa ottocento aziende agricole che scompaiono ogni giorno". Numeri che non possono non destare profonda preoccupazione, anche perché, se la produzione complessiva di cibo non ha subìto particolari contraccolpi, siamo di fronte a cambiamenti economici e, soprattutto, sociali, che non possono essere trascurati. Ne va del futuro della resilienza del settore, del futuro delle aree rurali, della sicurezza idrogeologica dei territori.

 

Il futuro, oltre il 2027, per il commissario all'Agricoltura si dovrebbe basare sulle "quattro S", che sono: sicurezza, stabilità, sostenibilità e solidarietà.

 

La sicurezza del cibo

"La sicurezza alimentare è il fondamento della società e la funzione primaria dell'agricoltura" afferma Wojciechowski. "Abbiamo bisogno di una sicurezza alimentare duratura per tutti i nostri cittadini. I nostri agricoltori sono riusciti a mantenere un approvvigionamento alimentare sicuro". E questo nonostante la pandemia covid-19, gli effetti della brutale aggressione della Russia in Ucraina, gli effetti devastanti del cambiamento climatico, elenca il commissario.

 

La Commissione Europea ha sostenuto gli agricoltori, adottando provvedimenti specifici. "Abbiamo adottato misure eccezionali durante la pandemia, pacchetti di sostegno eccezionali di fronte alle perturbazioni del mercato e agli eventi meteorologici estremi; abbiamo introdotto deroghe, agevolazioni per gli aiuti di Stato e flessibilità per la modifica e la ridistribuzione dei pagamenti della Pac, consentendo agli agricoltori di mantenere la produzione. Ma a lungo termine, credo che dovremo lavorare sul principio secondo cui tutte le politiche future, le normative legali e gli strumenti di investimento che interessano l'agricoltura e le aree rurali dovrebbero sempre essere preceduti da un'analisi dettagliata dei potenziali impatti, concentrandosi in particolare sulle attività agricole e sulla sicurezza alimentare".

 

S di stabilità

"Per stabilità intendo stabilità economica e giuridica" chiarisce il commissario nel suo discorso. "Dobbiamo riconoscere che i finanziamenti per la Politica Agricola Comune dovrebbero continuare oltre il 2027, con un bilancio rafforzato e adeguato alle sfide e ai compiti affrontati dall'agricoltura. E sono fermamente convinto che sia necessario rafforzare il sostegno alle piccole e medie aziende agricole a conduzione familiare, contrastando l'eccessiva concentrazione dei terreni e adottando al contempo un limite obbligatorio, che comporta la riduzione dei pagamenti diretti per i maggiori beneficiari. Inoltre, dobbiamo proteggere i terreni agricoli dall'acquisizione per scopi non agricoli".

 

Altrettanto fondamentale è il ricambio generazionale, per il quale "occorre fare di più", dal momento che "mentre il numero delle aziende agricole diminuisce, l'età media dei nostri agricoltori aumenta: nel 2020 è salita a quasi cinquantasette anni". Un rischio che potrebbe influenzare le capacità produttive dell'Ue, "perché non possiamo avere un approvvigionamento alimentare sicuro senza una comunità agricola stabile, sostenuta da redditi stabili. Gli agricoltori devono guadagnarsi da vivere dignitosamente lavorando la terra".

 

I compiti richiesti agli agricoltori, in effetti, sono molteplici. "Produrre alimenti sicuri e di alta qualità per quasi mezzo miliardo di europei; prendersi cura del paesaggio naturale, per contrastare i fenomeni atmosferici e preservare la vitalità delle nostre campagne".

La Pac, in tale ottica, fornisce una rete di sicurezza per gli agricoltori europei, rappresentando in media circa il 23% dei redditi agricoli.

 

Sostenibilità (sempre) in primo piano

"La nostra recente riforma della Politica Agricola Comune prevede incentivi più forti per aiutare i nostri agricoltori ad adottare pratiche più sostenibili, pur mantenendo la loro produttività" afferma il commissario. "Il 32% del bilancio totale della Pac è stato assegnato ad azioni volontarie che promuovono gli obiettivi ambientali, climatici e di benessere degli animali, attraverso azioni tangibili per rafforzare la sostenibilità della nostra produzione alimentare. E credo che le nuove misure per gli agricoltori, nell'ambito della Pac o di altre politiche, dovrebbero basarsi su incentivi finanziari piuttosto che su obblighi legali. Dovremmo sostenere i regimi ecologici in particolare, per promuovere pratiche benefiche per il nostro clima e il nostro ambiente, la nostra biodiversità e il benessere dei nostri animali".

 

Azioni che, secondo quanto riferito dal commissario Ue, dovrebbero includere "l'agricoltura basata sul carbonio, la salute del suolo e il miglioramento della gestione dell'acqua, nonché il continuo sviluppo delle aziende agricole biologiche e un maggiore sostegno agli allevamenti di bestiame che aumentano gli standard di benessere degli animali".

 

Solidarietà, punto di forza

L'ultima "S" riguarda la solidarietà, aspetto strettamente connesso con la responsabilità dell'Ue nella salvaguardia della sicurezza alimentare globale. "Il nostro ruolo di esportatore di prodotti alimentari è vitale: l'anno scorso, il 60% del grano dell'Ue è andato ai Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa, e il 26% all'Africa subsahariana" ricorda Wojciechowski. "Tuttavia, per fornire cibo a una popolazione globale in crescita, che potrebbe avvicinarsi ai 10 miliardi entro il 2050, dobbiamo collaborare con i partner internazionali. Ecco perché supportiamo oltre settanta Paesi partner in tutto il mondo per incrementare la produzione alimentare locale. Con l'Unione Africana, ad esempio, abbiamo definito un'agenda di trasformazione rurale, per rafforzare le comunità rurali e accelerare la transizione verso sistemi alimentari resilienti. Un altro aspetto della solidarietà è il mantenimento di un commercio equo e aperto con i nostri partner internazionali".

 

La missione per il futuro è chiara. "Dobbiamo sostenere il libero scambio di prodotti agricoli e alimentari sui mercati globali, sostenere l'eliminazione delle barriere commerciali e proseguire gli sforzi verso accordi di libero scambio con i Paesi terzi, sforzandoci di mantenere una concorrenza leale e il principio di reciprocità, garantendo che gli alimenti importati nell'Ue rispettino gli stessi standard di sicurezza, ambientali, sanitari e sociali richiesti agli agricoltori e ai produttori all'interno dell'Unione Europea".

 

La Commissione Ue prevede che il sostegno della Pac ai gruppi di produttori, alle Organizzazioni di Produttori (Op), ai mercati locali, alle filiere corte e ai regimi di qualità raggiungerà circa 760mila aziende agricole (corrispondenti a circa l'8% di tutte le aziende agricole). "Credo che questo sostegno dovrebbe essere aumentato, oltre il 2027, per rafforzare la solidarietà con gli agricoltori, tra gli agricoltori e tra agricoltori e consumatori", auspica Wojciechowski.

 

Si tratta ora di immaginare, disegnare e definire il futuro, nel rispetto delle differenze, che per l'Ue rappresentano sempre un motivo di ricchezza e non di divisione. "Unendo le nostre diverse prospettive, credo che possiamo creare nuove soluzioni e insieme possiamo sviluppare una visione comune per il futuro dell'agricoltura europea. In questo spirito di cooperazione, possiamo abbracciare il nostro prossimo dialogo strategico e tutti i nostri dibattiti sul futuro dell'agricoltura", conclude il commissario.