Vendemmia e produzione biologiche sono gli argomenti che con maggiore frequenza i lettori hanno incontrato sulle pagine di giornali e periodici usciti negli ultimi sette giorni. A spingere l'attenzione sulla raccolta delle uve è il periodo (settembre è mese di vendemmia), mentre a suggerire gli argomenti del biologico ci ha pensato Sana, il salone del "naturale" che si è svolto a Bologna dall'11 al 14 settembre. Partiamo da "Brescia Oggi" del 5 settembre (non ne avevamo parlato la scorsa settimana) che analizza il fenomeno "voucher", definendo come un vero e proprio boom  questo inedito sistema di reclutamento della mano d'opera per la vendemmia. Restando in tema di vino è "Italia Oggi" dello stesso giorno a rendere conto dell'ennesima "incursione" del ministro in un'azienda agricola del Friuli Venezia Giulia dove ha incontrato giornalisti ed operatori del settore per rassicurarli in merito alla questione Tocai e alle  denominazioni d'origine. Poi arrivano i primi "numeri" sulle produzioni vitivinicole ed è "Avvenire" del 7 settembre che trionfalmente annuncia che l'Italia vinicola ha superato la Francia, che in tema di vini è uno dei nostri più agguerriti concorrenti.

 

Tra biologico e ogm

Sui temi della sicurezza alimentare e della eterna contrapposizione fra sostenitori degli Ogm e fautori del biologico, ecco arrivare dagli Usa la notizia, riportata da "Repubblica" dell'8 settembre che grazie agli animali transgenici, e in particolare dei  suini "umanizzati", potremo avere risposta a molti problemi della salute dell'uomo. Suona quasi come una beffa, allora, la chiusura del centro di ricerca italiano dal quale sono usciti i primi animali clonati (ricordate il toro Galileo). La notizia arriva da "La Provincia" di Cremona che annuncia la prossima chiusura del centro diretto da Cesare Galli. Peccato. Intanto su "Italia Oggi" del 9 settembre arriva la notizia del via libera della Ue alla soia Ogm, con l’immissione sul mercato del prodotto A2704-12, frutto della ricerca Bayer.

Quasi a contrapposizione arrivano i dati relativi all'andamento del mercato biologico, come illustra Massimo Agostini sul "Il Sole 24 Ore" del 12 settembre, mettendo in evidenza il valore di questo comparto che ha raggiunto la considerevole cifra di 2,7 miliardi di euro e che continua a dare segnali positivi anche se rappresenta ancora una quota modesta (solo il 3%) della spesa alimentare. Secondo gli esperti ascoltati da “Il Resto del Carlino” dell’11 settembre il successo del biologico va interpretato anche come una scelta che premia la sicurezza degli alimenti, come evidenzia lo scarso numero (solo il 2%) di produzioni che si riscontrano non in regola con le norme.Al tema della sicurezza si aggiungono anche le dichiarazioni del ministro Zaia, che dalle colonne de “La Padaniaafferma l’eccellenza delle produzioni biologiche e dichiara guerra alle frodi alimentari.

 

I problemi sul tappeto

Se vino e biologico hanno tenuto banco, non sono però mancati altri argomenti, altrettanto “caldi” Dalle colonne de “La Libertà” di Piacenza Claudia Molinari dà voce alle preoccupazioni sollevate dalla Cia per il continuo aumento dei costi di produzione che nei primi sei mesi dell’anno sono saliti di quasi il 10%. Molte le aziende che non riescono a “tenere il passo” e che rischiano di essere estromesse dal mercato se non ci sarà una nuova politica agraria comunitaria. Su questi temi interviene anche “Il Mondo” in edicola il 12 settembre, che in una lunga intervista al presidente della Cia, Giuseppe Politi, lancia un vero e proprio allarme sul futuro della nostra agricoltura. Non è da meno il ministro Zaia che questa volta dalle pagine de “Il Valore” definisce fallita la politica agricola comunitaria e dichiara il suo impegno per far ritornare l’agricoltura al centro dello sviluppo economico del Paese. Una tesi che trova sponda nei risultati che il settore agricolo ha “macinato” nel secondo trimestre dell’anno e che fanno registrare, come si può leggere su “Libero Mercato” dell’11 settembre, un vistoso più 3,5%, in netta controtendenza con gli altri settori produttivi per molti dei quali si segnala crescita zero. Complimenti.

Poi arriva “L’Espresso” in edicola il 12 settembre a “guastare la festa”, con un nuovo allarme alimentare. Protagonisti i “pesticidi” dopo che la Ue per armonizzare le normative fra gli Stati ha concesso un aumento dei residui ammessi per alcune molecole. Il risultato, secondo un indagine di Legambiente citata dal periodico, è che sono “a rischio i sistemi ormonale, riproduttivo e immunitario. Soprattutto dei bambini”. Un eccesso di catastrofismo? Non sappiamo. Certo di allarmi alimentari (inutili) se ne sono visti anche troppi.