Nel mese di maggio 2008 l'indice Ismea dei prezzi alla produzione dei prodotti agricoli, calcolato in base 2000=100, è stato pari a 123,2, registrando una riduzione del 3,2% rispetto ad aprile e una variazione positiva del 20,2% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Su base mensile a un calo dei prezzi del 5,5% delle coltivazioni si è contrapposto un aumento dello 0,9% delle produzioni zootecniche. Nei confronti del maggio 2007 per entrambi i comparti si rilevano invece incrementi di prezzo rispettivamente del 26,7% e del 12,1%. I cali congiunturali più significativi sono stati rilevati per la frutta e gli ortaggi, che su base mensile hanno segnato contrazioni del 7,8% e del 6,8%. Consistente anche la riduzione dei prezzi dei cereali, in calo del 5,6% rispetto ad aprile.
Per i vini la flessione è risultata dell'1,5%, contro il meno 2,3% degli oli di oliva. In calo dello 0,6% le coltivazioni industriali. Per i prodotti zootecnici le rilevazioni di maggio indicano variazioni mensili negative solo nel comparto del latte e derivati, i cui prezzi hanno registrato nel complesso una riduzione dello 0,4%.
I maggiori aumenti mensili si rilevano invece per gli avicoli (+14,5%), mentre bovini e suini hanno registrato incrementi di prezzo rispettivamente dello 0,7% e del 2,4%, contro un aumento del 3,5% degli ovicaprini. Riguardo al confronto annuale, gli aumenti tendenziali più elevati (in base alle rilevazioni dell'Ismea) fanno ancora riferimento al comparto delle produzioni vegetali, con i prezzi di maggio che rispetto allo stesso mese dell'anno precedente registrano variazioni positive fino al 61,2% per i cereali e del 30,6% per la frutta. Incrementi significativi si rilevano anche per le colture industriali (+23%) e per i vini (+17,3%). Segnano invece una riduzione del 5,3% tendenziale i prezzi alla produzione degli oli di oliva. Tra i prodotti zootecnici, l'aumento più significativo su base annua è stato rilevato a maggio per i lattiero-caseari (+14,5%) e per il bestiame suino (+10,8%). Registrano in media incrementi del 9,4% i prezzi alla produzione dei bovini e del 5,2% quelli degli avicoli, mentre si riducono del 2,2% le quotazioni alla produzione del bestiame ovicaprino.