L'agricoltura italiana guarda con più interesse ai nuovi strumenti assicurativi introdotti con la riforma del 2004. Lo rileva l'Ismea, Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare nel "Rapporto sull'assicurazione agricola agevolata in Italia". Nel 2006 l'incidenza delle polizze pluririschio (per la copertura dei rischi connessi a più eventi calamitosi) e multirischio (strumenti che coprono la mancata resa per calamità naturali), sul valore complessivamente assicurato in agricoltura, ha oltrepassato il 22%, dall'8% del 2004. Rispetto al 2005 il valore assicurato si è ridotto però del 10,7% per le garanzie monorischio rappresentate dalla polizza grandine. E' aumentato rispettivamente del 32 e del 67% per le pluririschio e le multirischio. E' emersa, per l'insieme degli strumenti assicurativi a disposizione degli agricoltori, una flessione per gli ortaggi e le colture industriali e, in misura minore, per la viticoltura e la frutticoltura. In forte crescita i valori assicurati nei comparti vivaistico e olivicolo, a fronte di una tenuta per i cereali. Il 2006 ha segnato anche l'introduzione in Italia delle polizze agevolate nell'allevamento bovino con un bilancio incoraggiante: sono stati assicurati 565.000 capi bovini per un controvalore di 205 milioni di euro. Nel complesso, è ammontato a 176 milioni di euro il contributo pubblico sui premi versati dagli agricoltori per le coperture assicurative agevolate. Un importo corrispondente al 67% del premio complessivo, contro il 66% del 2005 e il 57% del 2004.