Globalizzazione: il processo di avanzamento dei competitor BRIC – Brasile, Russia, India, Cina. L’opportunità di valorizzare ed esportare il Made in Italy nei mercati internazionali.
Il marcato processo di globalizzazione dei mercati ha indotto progressivamente una sostanziale eliminazione dei confini, sia nazionali che continentali, per il business delle aziende modernamente strutturate e rivolte ad occupare nuovi spazi commerciali. L’avanzare deciso nei mercati internazionali di Brasile, Russia, India e Cina pone delle questioni nuove sul tavolo dell’imprenditoria del nostro Paese: come reagire, in senso commerciale, all’attacco dei nuovi competitor stranieri? Quali strategie possono essere implementate per raggiungere e consolidare nuove quote di mercato? Gli strumenti a cui ricorrere per vincere la nuova sfida indotta dal commercio internazionale sono insiti, essenzialmente, in innovative iniziative strutturate di marketing e di comunicazione del brand Made in Italy, nella tutela legale, anche di tipo preventivo tramite il ricorso ai brevetti ed alla relativa registrazione internazionale, dei marchi italiani, nell’attivazione di accordi mirati per la cooperazione industriale e distributiva. L’articolo "Frontiere di sviluppo per il made in Italy" è su Largo Consumo 05/07. Elenco dei Citati nell’articolo. Per approfondimenti digita:"Germania: l'export tricolore perde posizioni". Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo o visualizza gli Elementi a corredo: Tab1, Tab2.

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Consumatori: un nuovo modello di consumo flessibile, mobile, autonomo e concreto. Quali saranno le future strategie di marketing e comunicazione da adottare?
Negli ultimi cinque anni l’Italia ha ulteriormente marcato i suoi tratti distintivi, orientati a valori tradizionali, sociali e post materialisti. Elementi forti di identità, i valori condivisi rappresentano potenziali leve di ripresa economica per il paese. Il capitale culturale degli italiani deve essere considerato elemento di qualificazione della domanda e motore di progettualità e di innovazione sul versante dell’offerta. Siamo alle soglie di un riorientamento del sentiment complessivo del consumatore, sostenuto e accompagnato da un inedito spirito di iniziativa e dalla ricerca di un nuovo modello di consumo. Il consumatore neoconcreto spende più tempo fuoricasa, con maggiori gratificazioni e più infedeltà di marca; è prosumerista, impara ad autonomizzarsi nei servizi, consuma qualcosa che egli è in grado di produrre e che si traduce in riparmio di denaro e di tempo (cultura del low cost). Gfk Eurisko desegna il ritratto del nuovo consumatore e delle future azioni di marketing. L’articolo "Per un ritratto del nuovo consumatore" è su Largo Consumo 05/07. Elenco dei Citati nell’articolo. Percorso di lettura correlato: La propensione alla spesa e umore rispetto ai consumi. Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo o visualizza gli Elementi a corredo: Tab1.

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Orticoltura: In Italia la superficie coltivata a peperone raggiunge quasi 13.500 ettari. Dopo anni di crisi strutturale, si prospetta il rilancio di questo salutare ortaggio.
Dopo anni piuttosto difficili per la coltivazione nazionale del peperone, durante i quali si è verificato un progressivo abbandono di questa coltura, dal 2007 si prevede un rilancio grazie a una leggera ripresa strutturale della filiera produttiva e all’apporto di tecniche avanzate per la coltivazione di nuove varietà maggiormente resistenti a determinate virosi, parassiti animali, funghi o batteri. Grazie al clima e alle condizioni di sviluppo favorevoli dell’Italia, la coltivazione del peperone si estende largamente sul nostro territorio e interessa soprattutto le regioni del Centro e del Meridione. Per quanto riguarda l’aspetto salutistico, il peperone può contare su numerose qualità: possiede più vitamina C rispetto agli agrumi, contiene soltanto 22-26 calorie per 100 g di prodotto, stimola la digestione e la secrezione ghiandolare, è ottimo per tenere sotto controllo la pressione arteriosa, aiuta a prevenire la bronchite e, attraverso la capsicina, rinforza le difese anti-tumorali. L’articolo "Il peperone rilancia" è su Largo Consumo 05/07. Elenco dei Citati nell’articolo. Percorsi di lettura correlati: Orticoltura, Ortofrutta. Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo o visualizza gli Elementi a corredo: Tab1, Tab2.

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Distretti industriali: la Food Valley di Parma concentra una fitta rete di produzione salumi, formaggi e conserve vegetali. La valorizzazione internazionale della tipicità italiana.
Il territorio compreso tra le pianure delle province meridionali della Lombardia e parte della regione emiliana accoglie oggi uno dei più importanti comparti industriali del nostro Paese, il cui maggiore vantaggio competitivo consiste nell’elevata qualità delle sue produzioni. È il distretto agroalimentare di Parma, in cui si concentra una fitta rete di attività agricole e industriali tra loro collegate. Non essendoci una struttura formalmente organizzata, l’Unione parmense industriali sta operando per la costituzione del distretto con iniziative specifiche orientate a favorire l’export, promuovere la ricerca e l’innovazione, superare gli scogli della piccola dimensione, sostenere soluzioni normative finalizzate alla tutela dei prodotti parmensi.Tra le produzioni più tipiche e maggiormente radicate nel territorio del distretto di Parma ci sono i salumi, il latte e i prodotti generati dalla sua trasformazione, produzione di conserve vegetali, frutta, vini, paste e prodotti da forno. L’articolo "Eccellenza in Parma" è su Largo Consumo 05/07. Elenco dei Citati nell’articolo. Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo o visualizza gli Elementi a corredo: Tab1, Tab2, Tab3, Tab4.

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Casa verde: In Lombardia si spende tra i 100 e 300 euro per verde domestico. Milano e Lodi contano 400 aziende, 2000 addetti e un giro di affari di 50 milioni di euro.
Con balconi pieni di fiori e barriere antismog, i lombardi si sono preparati all’estate con un investimento di oltre 100 mli di euro. I fiori più gettonati sono le surfinie, i gerani, le primule, i cotoneaster, le lonicere per fare verde, i saintpaulia o fiori di vetro, le violette, le camelie e le azalee. I florovivaisti rappresentano una fetta importante dell’economia lombarda. La maggior parte delle imprese è concentrata nella fascia a Nord della provincia di Milano, nell’area di Canneto sull’Oglio nel Mantovano e nelle province di Como, Varese, Bergamo e Brescia, con punte d’eccellenza anche nel Lodigiano. Dal 1985 ad oggi, le regioni che hanno sviluppato di più il comparto florovivaistico in serra, oltre alla Lombardia, sono il Veneto, la Toscana, la Liguria e la Puglia. Nuclei storici di produzione si trovano in Friuli Venezia Giulia, e fra Bolzano e Merano. Mentre negli ultimi tempi, si stanno muovendo alcune realtà imprenditoriali anche in Campania (Napoli e Caserta) e in Sicilia. L’articolo "Un business in verde" è su Largo Consumo 05/07. Elenco dei Citati nell’articolo. Percorso di lettura correlato: Fiori e piante, giardinaggio, fertilizzanti e sementi. Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo.

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Vini e Private label: cambia il mercato e mutano le politiche commerciali nei rapporti tra industria e distribuzione moderna. Arrivano le private label.
I cambiamenti avuti nel mercato Vini & Spumanti hanno alternato momenti chiari e scuri molto evidenti, modificando le politiche commerciali ed il rapporto fra Industria e Distribuzione Moderna. Per Lucio Gilli, Responsabile Marketing Gruppo Coltiva, “il mercato Vini & Spumanti è una delle prime categorie all’interno di un p.d.v. da sempre sottovalutata per la frammentazione produttiva e negli ultimi 10 anni ha visto il consumatore modificare i suoi stili ed oggi è alla ricerca di un sempre maggiore rapporto qualità/prezzo". Ma per analizzare meglio questo mercato cosi complesso e frammentato ci siamo rivolti a professionisti ed appassionati quali: Giuseppe Zuliani Direttore Marketing Conad, Ermanno Gargiulo Responsabile Acquisti Coop Italia, Giorgio Monari Responsabile Acquisti Sigma, Lucio Gilli Responsabile Marketing Gruppo Coltiva, Nazareno Cataluffi Presidente Cantina Tudernum. L’articolo "Marche commerciali in bottiglia" è su Largo Consumo 05/07. Elenco dei Citati nell’articolo. Percorsi di lettura correlati: Vino, Private label. Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo o visualizza gli Elementi a corredo: Tab1.

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Insegne di prossimità: grandi catene distributive rivalutano e investono nei punti vendita di vicinato. I nuovi format commerciali e di gestione di Conad, Carrefour e Tesco.
Dopo anni di sviluppo del commercio moderno attraverso grandi superfici, la situazione sembra cambiata ormai da qualche tempo, con la conseguenza che formule più piccole stanno conoscendo una nuova giovinezza e che il concetto stesso di vicinato sta subendo una profonda rivalutazione, seguendo le strategie delle imprese ed i mutamenti dei consumatori. Esiste una chiara strategia delle imprese più importanti volta a consolidare o sviluppare le reti di punti vendita di prossimità gestite. Se per vicinato qualcuno ha ancora in mente il vecchio punto vendita polveroso di 80 mq. con un assortimento comunque limitato, nulla è più lontano dalla realtà attuale. I nuovi punti vendita di vicinato si presentano molto più grandi, sono spesso dei veri e propri supermercati con una superficie che può raggiungere i 1000 mq., gli assortimenti sono ampi e molto profondi nei prodotti freschi, l’ambiente è luminoso e moderno, il livello di servizi offerti all’altezza delle attese di clienti sempre più esigenti. L’articolo "Piccolo è bello" è su Largo Consumo 05/07. Elenco dei Citati nell’articolo. Per approfondimenti digita:"Il negozio prossimo e venturo". Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo.

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Ortofrutta: tracciabilità, rintracciabilità e agri-supply chain per monitorare e ottimizzare i processi produttivi, a tutela della salute del consumatore finale.
La rintracciabilità per i prodotti agro-alimentari è una procedura divenuta obbligatoria da ormai oltre un anno e che ha lo scopo di tutelare la salute dei consumatori. Con rintracciabilità non si intende la sola provenienza del prodotto ma anche la registrazione di tutte le fasi produttive e distributive che il prodotto ha attraversato prima di raggiungere lo scaffale del punto vendita o, meglio, prima di arrivare al consumatore finale. La realizzazione di un sistema di rintracciabilità non è semplice in quanto vede una nuova organizzazione della filiera e dei nuovi accordi che devono intercorrere tra i soggetti della supply chain. Nel settore ortofrutticolo, il quadro risulta essere fortemente disomogeneo sia nelle intenzionalità che nelle tecnologie, caratterizzato da criticità relative alla necessità di rendere più efficaci le procedure di controllo e di gestione interna del proprio sistema produttivo nelle fasi di trasformazione/lavorazione; alla profonda mancanza d’informatizzazione nelle zone di produzione. L’articolo "Tracciabilità e rintracciabilità per la filiera" è su Largo Consumo 05/07. Elenco dei Citati nell’articolo. Percorsi di lettura correlati: Sicurezza, certificazione e tracciabilità della filiera agroalimentare, Ortofrutta. Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo.

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Biologico: Nuove competenze e formazione continua nel mercato del biologico. 700 ispettori, specializzati e certificati, valutano la qualità biologica a tutela del consumatore.
Il biologico è un settore “moderno", sia se lo consideriamo in termini anagrafici sia in relazione ai suoi contenuti tecnici e professionali. Coloro che oggi sono attivi in quest’area, non avrebbero facilmente immaginato che la propria professione si sarebbe tanto modificata. Parallelamente alla diffusione della “cultura della qualità" alla fine degli anni novanta, nacquero nuovi contenuti e nuovi percorsi concettuali e professionali. I “professionisti della valutazione", chiamati auditor, si caratterizzano per l’elevata professionalità che è loro richiesta, nonché l’indipendenza e l’assenza di conflitti d’interesse con le aziende sulle quali sono chiamati ad esprimere il loro giudizio per migliorare la qualità dei prodotti biologici. Tra i comparti del biologico che si sono maggiormente sviluppati negli ultimi dieci anni va sicuramente annoverato il catering, ed in particolare quello destinato alla scuola (che si può stimare che rappresenti più del 90 % del totale). Coinvolgono una quantità rilevante di addetti, un personale che richiede una formazione continua. L’articolo "Tutti gli uomini del biologico" è su Largo Consumo 05/07. Elenco dei Citati nell’articolo. Percorso di lettura correlato: Biologico. Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo o visualizza gli Elementi a corredo: Gra1, Gra2.

Le notizie riportate sono pubblicate da Largo Consumo - Rivista di Economia e Marketing sulla filiera dei beni di consumo
Per approfondimenti: Largo Consumo - 04/2007 www.largoconsumo.info