La spesa degli italiani: La crescita in termini correnti delle vendite alimentari totali 2007 si ferma attorno al +0,7% a fronte di un tasso d’inflazione tra il l’1,6% e il 2,1%.
La produzione del “food and drink" nazionale ha marciato bene, negli ultimi anni, grazie alle sue note virtù anticicliche. La produzione alimentare 2007 ha messo a segno, infatti, un +10,7% sul 2000, con una forbice vistosa rispetto al calo parallelo (–0,8%) registrato dal totale industria. Il 2007 chiude, tuttavia, in modo deludente, con un aumento dello 0,5% inferiore a quello del 2006. Per giunta, a parità di giornate lavorative, la dinamica alimentare 2007 si indebolisce ancora e si ferma attorno al +0,2%. La stessa anomala ripresa comparativa del dettaglio tradizionale rispetto alla gdo emersa nel corso del 2007, ha fornito ulteriori sostegni alla tesi di una crisi profonda del mercato e del cosiddetto fenomeno “quarta settimana". La buona tenuta del dettaglio tradizionale rispetto ai cali della gdo, è stata spiegata col fatto che molti consumatori non possono permettersi di riempire il carrello della spesa a fine mese.L’articolo La crisi della quarta settimana è su Largo Consumo 01/08. Elenco dei Citati nell’articolo. Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo o visualizza gli Elementi a corredoTab1,Tab2.

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Riso: E’ il cereale più consumato nel mondo. Tra i paesi produttori l’Italia è terza in Europa con oltre 870.000 tonnellate nella stagione 2005-2006.
Per rispondere allo stile di vita sempre più frenetico dei consumatori, le aziende produttrici italiane puntano su nuovi prodotti come i preparati per risotti, ma anche le gallette di riso, i biscotti a base, la pasta e i cereali per la prima colazione. Il mercato italiano è messo in difficoltà anche dal costo della manodopera, nettamente superiore rispetto a quello egiziano, asiatico e americano. Va comunque sottolineato che in Italia si cerca di impostare una risicoltura rispettosa dell'ambiente, più vicina alle produzioni tradizionali.
Calcolando le quantità raccolte nello scorso anno, la produzione mondiale di riso dovrebbe sfiorare quota 474,73 milioni di tonnellate di prodotto lavorato (dati Usda). Il riso rappresenta una delle commodities più importanti per l'economia mondiale. Nei Paesi più poveri, in particolare, il riso arriva a fornire infatti il 27% dell'apporto energetico e il 20% del fabbisogno proteico delle popolazioni.L’articolo Sempre più rapido e non scotto è su Largo Consumo 01/08. Elenco dei Citati nell’articoloPercorsi di lettura correlatiRiso. Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo o visualizza gli Elementi a corredo:Tab1Tab2.
 
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Quarta gamma: Veloci e pratiche da consumare: sono le caratteristiche che determinano il successo di frutta e verdura di IV gamma. Un mercato da 600 milioni di euro
Si moltiplicano i prodotti disponibili e la loro diffusione in tutti i canali distributivi, a cominciare dal trade moderno, che risponde alla crescente domanda dei consumatori, dedicando a questi ortaggi spazi sempre maggiori nel banco frigo, dove sono disponibili anche referenze a marchio privato.
Fattore critico per l’ortofrutta di IV gamma è il mantenimento delle caratteristiche organolettiche del prodotto fresco. Partendo da materia prima di qualità elevata, le aziende eseguono le operazioni di trasformazione (lavaggio, mondatura, taglio) in tempi rapidi e a temperatura controllata. 
Un nuovo canale distributivo per la IV gamma, seppure ancora minoritario, è il vending. In alcune regioni sono partiti infatti progetti sperimentali per introdurre prodotti di IV gamma nei distributori scolastici, come alternativa alla tradizionali merendine, nell’ottica di educare i giovani ad aumentare il consumo di frutta e verdura. Tali sperimentazione hanno dato risultati positivi. L’articolo Belle, fresche e imbustateè su Largo Consumo 01/08. Elenco dei Citati nell’articoloPercorsi di lettura correlatiOrtofrutta. Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo o visualizza gli Elementi a corredoTab1.
 
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Agroalimentare: Le maggiori produzioni sono in contrazione, ma il mercato italiano regge. Strategici l’export e i prodotti tipici. I consumi domestici 2006 ammontano a 138,6 miliardi.
Il valore degli acquisti di prodotti alimentari delle famiglie italiane si è mantenuto stabile nell’ultimo quinquennio; tale andamento tuttavia è la risultante di una forte crescita dei prezzi al consumo, +11,7% tra il 2001 e il 2006, e di un significativo contenimento delle quantità (-5,6%). E nonostante nel 2006 i prezzi siano aumentati del 3,6% a fronte di un lieve recupero delle quantità (+0,5%), potrebbe essere l’anno della svolta: dinamiche positive si registrano all’interno dei cereali e derivati per i primi piatti surgelati (+4,8%) e i biscotti salati (+4%). I consumi domestici nel 2006 ammontano a 138,6 miliardi di euro, il 68% dei consumi alimentari totali che a loro volta rappresentano il 23% dei consumi delle famiglie italiane, con un’incidenza della spesa corrente superiore a quella media europea (21,5%). Tra il 2003 e il 2005 i prezzi italiani sono cresciuti più di quelli dell’Ue a 25 aprendo un differenziale positivo rientrato nel 2006.L’articolo Quando l'Italia è in campo è su Largo Consumo 01/08. Elenco dei Citati nell’articolo. Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo o visualizza gli Elementi a corredoTab1.
 
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Fiori e piante: Il punto di vendita giardinaggio è in evoluzione: nascono gruppi di acquisto e catene specializzate per un giro d’affari di 2 miliardi di euro.
Con un giro d’affari di circa 2 miliardi di euro e una spesa annua di 35 euro pro capite, i garden center non cessano di rimanere il punto di riferimento per gli acquisti di tutto ciò che serve per la cura del verde, mentre la grande distribuzione apre costantemente nuovi spazi all’outdoor. Rimane a livello territoriale una suddivisione storica dei fatturati Nord (60%), Centro (25%), Sud e Isole (15%), con una logica dei consumi segnata da una graduale differenziazione fauno-climatica, prima ancora che socio-economica. Sul territorio italiano si contano circa 400 punti di vendita degni di nota. Oggi il canale è caratterizzato da un numero consistente di medi punti di vendita, se ne contano circa 200 con una superficie commerciale di 3.500 mq. Per le catene si contano 5 realtà di rilievo: Garden Team, Green Point, Giardinia, Viridea e Botanic.L’articolo Garden center alla svolta è su Largo Consumo 01/08. Elenco dei Citati nell’articolo. Se non sei abbonato, richiedi copia del fascicolo o visualizza gli Elementi a corredoTab1Tab2Tab3.
 
Le notizie riportate sono pubblicate da Largo Consumo - Rivista di Economia e Marketing sulla filiera dei beni di consumo
Per approfondimenti: Largo Consumo - 1/2008 www.largoconsumo.info