Dopo aver limitato il limitabile (non a caso il livello massimo di antiparassitari nelle acque potabili è stato confermato essere la canonica soglia di 0,1 µg/L per singola sostanza e 0,5 µg/L per la sommatoria, con alcune eccezioni per sostanze particolarmente preoccupanti – per esempio gli aldrin – e il solito rame, che mantiene i 2 mg/L) la commissione Ue si è accorta che una potenziale fonte di contaminazione poteva essere tutto ciò che si interpone tra l’estrazione dalle falde acquifere o dalle acque superficiali (pratica molto diffusa nel centro Europa) e la bottiglia di acqua minerale o il miscelatore di casa.
Il programma di revisione del settore si è dato come obiettivo l’armonizzazione delle normative sui materiali che possono venire a contatto con le acque destinate al consumo umano, arrivando a una lista positiva entro il 12 gennaio 2025, che verrà sottoposta a un programma di revisione della durata di quindici anni. L’Agenzia europea delle sostanze chimiche è stata incaricata di analizzare e valutare la documentazione che i paesi membri dovranno inviare entro il prossimo luglio, riguardanti liste positive in vigore a livello nazionale.
L’Efsa, l’Agenzia per la sicurezza alimentare, sta lavorando alla messa a punto di linee guida per la valutazione dell’influenza degli antiparassitari sui sistemi di trattamento delle acque potabili, argomento che è stato segnalato più volte come parte critica nella valutazione dei dossier di rinnovo dell’approvazione Ue degli agrofarmaci.
La prossima revisione della direttiva sulle acque potabili è prevista per il gennaio 2032, dopo la consueta analisi delle conseguenze della legislazione applicata.
Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi
- Direttiva (Ue) 2020/2184 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2020 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano (rifusione)
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Fonte: Agronotizie