Molto è stato fatto in questi anni per sviluppare e adottare tecniche di difesa integrata, cioè di difesa delle colture dalle diverse avversità (malattie fungine, insetti ed altro) utilizzando al minimo i prodotti chimici, privilegiando gli interventi preventivi e le tecniche biologiche. Si sono così definiti le metodologie di “Ipm, Integrated pest management”. Ora, con il progetto Iwmpraise si vuole adottare lo stesso approccio per il diserbo e il controllo delle malerbe: ridurre al minimo l’utilizzo di mezzi chimici per aumentare la sostenibilità dei sistemi colturali rendendoli più resilienti al cambiamento climatico e alle condizioni meteorologiche senza compromettere la redditività delle imprese e la produzione di derrate alimentari.
In particolare il progetto persegue i seguenti obiettivi:
• definire un pacchetto di misure alternative e integrate di controllo delle malerbe e ottimizzarne l’efficacia e l’applicabilità rispetto a quattro tipologie colturali: colture annuali seminate a righe strette (come il frumento), colture erbacee seminate a righe larghe (come il mais), colture erbacee perenni (come prati e pascoli), colture arboree perenni (come frutteti e vigneti);
• valutare gli impatti economici e ambientali delle strategie di diserbo individuate;
• favorire la loro adozione in tutti i paesi dell’Unione, attraverso una articolata azione divulgativa.
Veneto Agricoltura è parte del cluster italiano (insieme a altri 7 partner italiani tra cui Cnr, Università di Pisa e industrie agromeccaniche) che seguirà il progetto a livello nazionale. A Veneto Agricoltura, in ragione dell’esperienza maturata con le attività sperimentali sviluppate all'Azienda dimostrativa a Vallevecchia di Caorle (Ve) e più in generale nelle metodologie divulgative, è stato assegnato il compito di seguire le tecniche di diserbo in maiscoltura e più in generale le diverse attività dimostrative del progetto.