"Questo riconoscimento – sottolinea Roberto Viola, dirigente del Centro ricerca e innovazione - testimonia la qualità scientifica della ricerca 'post-genomica' svolta nei laboratori di San Michele. Dopo aver decodificato il genoma del melo i nostri ricercatori stanno ora attivamente identificando i marcatori genici dei principali tratti responsabili per la qualità organolettica del frutto e le proprietà agronomiche della pianta. Strumenti importanti per l'accelerazione del programma di miglioramento genetico in corso a San Michele (in collaborazione con il Consorzio innovazione frutta) che ha già in fase avanzata varietà innovative di sicuro interesse".
“Le future generazioni di semenzali prodotti dalle attività di miglioramento genetico da questo momento potranno quindi essere selezionate in anticipo (di diversi anni) per questa caratteristica – spiega il ricercatore Fabrizio Costa -. Non sarà più necessario attendere l’entrata in produzione della pianta per valutarne il frutto, ma basterà selezionare le combinazioni di alleli favorevoli per la croccantezza ottimale della mela”.
La texture è considerata una delle più importanti caratteristiche per la qualità del frutto ed è costituita da un complesso di proprietà acustico-meccaniche. Per la sua analisi è stato impiegato uno strumento di ultima generazione: il texture analyzer tramite il quale è stata misurata la texture dei frutti raccolti da due specifiche popolazioni d’incrocio, la ‘Fuji x Delearly’ e la ‘Fuji x Pink Lady’. Ognuna di queste due popolazioni è costituita da circa una novantina d’individui, dai quali sono stati raccolti almeno cinque frutti rappresentativi/pianta. Da ogni frutto sono successivamente state realizzate quattro repliche tecniche, per un totale di venti misurazioni per semenzale. Queste analisi, oltre a determinare le proprietà meccaniche del frutto, hanno anche permesso, per la prima volta, di misurare analiticamente le proprietà acustiche della polpa, valutata finora solamente in maniera soggettiva.
Costa ha poi aggiunto: “L’integrazione di questi dati con quelli molecolari delle due mappe di associazione costruite su queste progenie, ha consentito l’identificazione degli intervalli associati al controllo genetico della texture in melo”.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di San Michele all'Adige